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EUROPA e il Suo Popolo

Elezioni Europee 2019: contributo programmatico.

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Citazione Originariamente Scritto da Maria Vittoria Visualizza Messaggio
Ricevo e trascrivo, con poche variazioni grammaticali e di punteggiatura (il Segretario della mia Sezione ha definito lo scritto una bozza ed io fra parantesi aggiungo quanto non scritto nella bozza stessa, ma emerso come valore comune agli iscritti):

PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO

Elezioni Europee 2019

Contributo programmatico

I repubblicani italiani lottano per:

Un'Europa federalista, consapevole che nel XXI secolo o gli europei sono uniti o non sono niente al cospetto delle altre potenze - e questo dall'economia alla pace, dalle sfide ambientali alla lotta contro il crimine.

Un'Europa con decisi passi avanti nel processo d'integrazione, con competenze chiare, maggiori risorse proprie e regole comuni, con decisioni democratiche e trasparenti anziché gli attuali rapporti di forza tra singoli governi in incontri a porte chiuse. (Un'Europa) nemica della burocrazia e vicina alle imprese, ai lavoratori, alla libertà di ricerca, all'innovazione, all'autonomia dei territori.

Un'Europa che sia spazio di libertà fondamentali e di diritti civili avanzati, di un modello sociale universale e della piena laicità delle istituzioni pubbliche. Un'Europa dove si possa vivere e trasferirsi ovunque, provando un sentimento di appartenenza e felicità comune, sotto la tutela della Carta dei Diritti Fondamentali per una Cittadinanza Europea, la cui piena applicazione è il fondamento di una nuova libertà.

Un'Europa che persegua la piena occupazione e valorizzi i giovani, con la loro energia e creatività; e i meno giovani (con l'esperienza maturata per il bene comune). (Un'Europa) che ponga al suo centro la filiera della conoscenza - scuola, università, ricerca e cultura -, asse che consente d'innovare il manifatturiero, le piccole e medie imprese, l'agricoltura, l'artigianato; e il turismo, anche come strumento per la formazione della Cittadinanza Europea.

Un'Europa digitale, con una rete più accessibile, libera e sicura, tecnologicamente avanzata; (un'Europa) che sia spazio di trasparenza amministrativa, d'informazione e di partecipazione democratica.

Un'Europa con minori tasse per tutti; soprattutto per lavoratori, imprese e famiglie. Per questo, (risulta necessaria) una convergenza fiscale con abbattimento dei costi della burocrazia e l'eliminazione dei privilegi corporativi di istituzioni, spese pubbliche inutili e assistenzialismo clientelare.

Un'Europa dove la gestione della moneta comune non sia un ostacolo all'integrazione ma una difesa alla disciplina di bilancio; perché aumentando il debito non si difende il futuro delle nuove generazioni.
Un'Europa che possa finanziare, nella Zona Euro, un'assicurazione contro la disoccupazione. Un'Europa che preveda l'eliminazione della barriere nazionali nell'attività bancaria, un fondo per l'esenzione del debito e il completamento dell'Unione Bancaria per lottare contro la speculazione. (Un'Europa) con una netta divisione fra banche d'affari e banche di risparmio.

Un'Europa che non abbia paura dei processi globali ma sia capace, a cominciare da un seggio UE nel Consiglio di Sicurezza, di una voce unica, protagonista nella promozione della sicurezza e dello sviluppo dei popoli.
Un'Europa che si batta per regole chiare e reciproche nel commercio internazionale, diritti del consumatore, valorizzazione delle nostre eccellenze e lotta alla contraffazione.

Un'Europa che affronti l'immigrazione con solidarietà e legalità; con un'unica politica comune di asilo e migrazione rispettosa dei diritti umani; con la creazione di Corpi Europei per la gestione federale delle frontiere esterne.

Un'Europa ecologista, che preservi le risorse per le future generazioni.
Un'Europa per la quale la ricchezza non sia rappresentata solo dal PIL, ma anche (e soprattutto) dal benessere degli individui (preferirei "persone") e dalla qualità del territorio, con investimenti nelle energie rinnovabili (ove tecnicamente utili) e con un mercato comune dell'energia, contro le lobby monopoliste.

Un'Europa di risorse concrete per imprese, territori, ricercatori, società civile, col pieno uso dei fondi UE oggi impegnati poco e a volte male; in particolare dall'Italia, per carenza d'informazione, di formazione, di trasparenza e di capacità progettuale.

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