Spesso e volentieri i cosiddetti intellettuali e i loro sciocchi accoliti stigmatizzano l'aderenza a categorie politiche come destra e sinistra come un futile tentativo di inquadrarsi in vuoti schemi precostituiti, ormai vecchi di secoli e non più attuali. Non c'è da dargli torto se prendiamo come esempio la situazione politica attuale nei paesi occidentali, dove due schieramenti apparentemente alternativi si contendono elettoralmente una poltrona per dar senso al grottesco gioco democratico e poi attuare un programma similare a quello dell'avversario in cui le uniche differenze sono tuttalpiù sfumature di colore. In realtà il monoblocco progressista composto dai reduci del bolscevismo, partiti postcomunisti e presunti conservatori totalmente rispondenti a livello ideologico alla logica modernista, regnano incontrastati demolendo blocco dopo blocco la magnifica costruzione europea eretta su basi che oggi verrebbero eufemisticamente definite parafasciste.
La Destra, nella sua genuina accezione antidemocratica, elitaria, aristocratica, spirituale, organizzata in un Ordine il cui unico scopo è la soppressione di tutti i valori deviati del mondo moderno, è l'unica candidata in questi tempi bui a preparare il terreno ad una lungamente attesa controrivoluzione. Ma sei i fascismi hanno clamorosamente mancato l'obiettivo quando la rivoluzione conservatrice sembrava alle porte, chi potrà mai essere l'attore chiave della reconquista morale e materiale dell'Europa?