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    Predefinito La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Il codice della Gioconda e il mistero del Ponte del Diavolo


    Secondo la studiosa savonese Carla Glori nel celebre dipinto di Leonardo sarebbe raffigurato il "Ponte gobbo" sul Trebbia a Bobbio.
    Scoperta sensazionale o "bufala"?
    Il suo enigmatico sorriso da sempre attrae milioni di visitatori che ogni giorno affollano il Louvre per ammirarla. La Gioconda, il più famoso quadro di Leonardo Da Vinci, ha sempre fatto discutere, alimentando spesso la fantasia di romanzieri e scrittori. Da ultimo Dan Brown e il suo fortunatissimo best seller "Il Codice Da Vinci". Ma se in quel libro la Monna Lisa era la chiave per ritrovare la tomba di Maria Maddalena e il Santo Graal, nell'ultimo lavoro della storica dell'arte Carla Glori ("Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca" di prossima pubblicazione) il dipinto del genio toscano, si trasforma in una sorta di cartina geografica che permette di arrivare fino all'identità della misteriosa donna ritratta. Si perché il paesaggio altro non sarebbe che la valle di Bobbio, e il ponte il cosiddetto Ponte del Diavolo o Ponte Gobbo sul Trebbia.

    IL PONTE DEL DIAVOLO - Dunque quella che Ernest Hemingway definì la "valle più bella del mondo" avrebbe avuto l'onore di apparire sul quadro più noto e famoso di Leonardo. Il mistero del resto è per così dire nel Dna del ponte. Leggenda vuole che esso sia stato costruito dal demonio (da qui il nome): satana lo realizzò in una sola notte, dopo aver stipulato un patto con San Colombano, che gli promise in cambio l'anima del primo viaggiatore che lo avrebbe percorso. Ma il santo si beffò del diavolo, facendo passare sopra un cagnolino.

    L'attuale Ponte gobbo a Bobbio sul Trebbia

    CHI ERA MONNA LISA? - La studiosa è convinta. Il ponte del quadro è quello sul Trebbia e il paesaggio quello della campagna intorno a Bobbio. Un'identificazione, anche se si resta in un "gioco" d'ipotesi, che porterebbe a dare un nome (uni dei tanti) anche alla donna ritratta da Leonardo: Bianca Giovanna Sforza, figlia di Ludovico il Moro, signore di Bobbio. Coincidenza? Leonardo avrebbe davvero disseminato d'indizi segreti il suo quadro per permetterne l'identificazione? Secondo la studiosa sarebbe così. Lo storico dell'arte Silvano Vincenti, presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici e ambientali, avrebbe individuato negli occhi della Gioconda due lettere - una G e una S, ma la questione è dibattuta - che per nell'ipotesi di Glori altro non sono che le iniziali di Giovanna Sforza. Ancora Vincenti, questa volta sotto una delle arcate del ponte ha trovato i numeri 7 e 2, che la studiosa ricollega all'anno 1472, quando il ponte fu distrutto dalla piena del Trebbia. Vincenti per altro ha avvalorato queste considerazioni.


    LEONARDO E BOBBIO - La studiosa ritiene che la struttura arcuata del ponte nel dipinto corrisponda in tutto per tutto al Ponte del Diavolo. Nel quadro ci sarebbe anche una strada serpentina tuttora visibile a Bobbio. Ma il grande Leonardo passò mai per queste contrade? Glori pensa di sì. La città era un importante centro culturale, famosa per la sua biblioteca, un'attrazione che avrebbe spinto Leonardo a visitare i luoghi, che poi, qualche anno dopo, magari in Francia, avrebbe messo su tela, rievocando ricordi e particolari dalla sua memoria.

    I DUBBI - Sembrerebbe quasi un romanzo. Anche più avvincente di quello di Dan Brown. Ma mentre la notizia fa il giro del mondo - è stata pubblicata anche da importanti quotidiani internazionali - e sul web la polemica esplode tra favorevoli e contrari, dal mondo accademico si leva qualche voce critica. La più autorevole è quella di Martin Kemp, professore di Oxford (ora in pensione) e tra i massimi esperti di Leonardo: "Il ritratto è quasi certamente di Lisa del Giocondo, per quanto poco romantica e poco misteriosa l'idea possa essere. Ci sono stati molti tentativi di individuare il luogo specifico del paesaggio e la somiglianza con il ponte di Bobbio non mi sembra così vicina. Ho grandi riserve su tutti i tentativi di trovare significati nascosti nei lavori d'arte del Rinascimento".
    E qualche dubbio avanza anche il giornalista Massimo Polidoro, cofondatore del Cicap tra i massimi esperti nel campo del mistero. Le considerazioni sono consultabili sul suo blog. In sostanza Polidori fa notare come manchi qualsiasi elemento documentario sulla visita di Leonardo a Bobbio, che sarebbe dovuta avvenire prima del 1472 (anno della distruzione del ponte), fatto ritenuto improbabile (prima di quella data Leonardo era un ragazzo apprendista nella bottega del Verrocchio). Per quanto riguarda poi gli indizi disseminati nel quadro il giornalista ricorda che precedentemente la famose iniziali negli occhi della Gioconda erano state lette come C E o C B. Cade il castello insomma? Chissà, certamente la Gioconda continua a far discutere.
    (14 gennaio 2011)

    Il codice della Gioconda e il mistero del Ponte del Diavolo - Parma - Repubblica.it



    La Gioconda è Bianca Giovanna Sforza e alle sue spalle è dipinto il Ponte Gobbo
    “Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’animo; altrimenti la tua arte non sarà laudabile” (Leonardo da Vinci, Trattato di pittura).
    Ingegnere, scultore, architetto, musicista, anatomista, scenografo, letterato e, ovviamente, pittore: Leonardo da Vinci è considerato uno dei più grandi geni dell’umanità. E’ vissuto durante il Rinascimento, periodo artistico e culturale sviluppatosi proprio a partire da Firenze, la città che gli ha dato i natali. Dalla sua straordinaria sapienza abbiamo ereditato un numero incredibile di opere, molte delle quali avvolte da un fitto alone di mistero, che rende la figura di Leonardo da Vinci ancora più impenetrabile. Tra queste va annoverato il capolavoro dell’arte rinascimentale italiana, ossia La Gioconda, diventato con i secoli scrigno di misteri e segreti apparentemente indecifrabili…
    Ma chi è la donna ritratta nel dipinto da Leonardo da Vinci?
    Le ipotesi che si sono susseguite nel corso degli anni, non trovano concordi gli storici dell’arte: c’è chi crede si tratti di Lisa Gherardini, moglie del mercante fiorentino Francesco del Giocondo, c’è chi crede invece sia Bianca Giovanna Sforza, figlia di Ludovico Il Moro. E’ proprio la storica d’arte savonese, Carla Glori, ad insistere su questa seconda ipotesi, convalidata anche dalle recenti scoperte di Silvano Vinceti, presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali.
    La Gioconda di Leonardo da Vinci, infatti, recherebbe una serie di simboli, che possono essere utili a sciogliere i misteri che avvolgono il dipinto: è emersa nell’occhio destro una S, che potrebbe indicare appunto la famiglia Sforza, alla quale apparteneva la giovane Bianca Giovanna. Mentre nell’occhio sinistro una L, che invece dovrebbe riferirsi direttamente al nome dell’autore del dipinto.
    Inoltre, sempre sulla scia di questa identificazione, la studiosa Carla Glori avrebbe anche risolto il mistero sul paesaggio che si trova alle spalle della Gioconda: in particolare, il ponte sarebbe quello del Gobbo sul fiume Trebbia a Bobbio, nel piacentino. “E’ altamente probabile che Da Vinci avesse visitato Bobbio a causa della sua famosa biblioteca e che abbia dipinto il paesaggio basandosi sulla memoria qualche anno dopo, probabilmente quando viveva in Francia“, sostiene la studiosa, la cui ipotesi sarebbe convalidata anche da altri elementi. Ad esempio, il dato storico-politico, secondo cui Ludovico Il Moro, padre di Bianca Giovanna Sforza, controllasse anche la zona di Bobbio.
    Ma elemento ancora più importante: sotto l’arcata del ponte, Vincenti ha individuato il numero 72, che potrebbe riferirsi all’anno 1472, quando la piena del Trebbia distrusse il ponte. Gli abitanti di Bobbio, in merito, non hanno dubbi: sostengono che il ponte è lo stesso e fanno notare che quello attuale presenta archi disuguali, proprio come quelli che si vedono nel dipinto.
    Seppur affascinante e suggestiva sembri quest’interpretazione, non tutti gli studiosi sono propensi a confermarla. Martin Kemp, professore di Oxford ora in pensione nonché studioso di Leonardo da Vinci, ha affermato: “Il ritratto è quasi certamente di Lisa del Giocondo, per quanto poco romantica e poco misteriosa l’idea possa essere. Ci sono stati molti tentativi di individuare il luogo specifico del paesaggio e la somiglianza con il ponte di Bobbio non mi sembra così vicina. Ho grandi riserve su tutti i tentativi di trovare significati nascosti nei lavori d’arte del Rinascimento“.
    Quanto ai segni alfanumerici, che Vinceti ha rintracciato nel dipinto, si potrebbe pensare, come sostengono molti esperti, a crepe formatesi con il tempo nella pittura ad olio. E in effetti, perché non contemplare un’opera d’arte per quella che è, senza per forza credere che aldilà di essa si nascondano chissà quali misteri?
    Lo diceva anche Leonardo:”Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’animo; altrimenti la tua arte non sarà laudabile“.
    Quello che la figura ha nell’animo. Nulla di più.

    La Gioconda è Bianca Giovanna Sforza e alle sue spalle è dipinto il Ponte Gobbo | Social Media Fanpage

    La Gioconda di Leonardo da Vinci: scoperta lettera S nell'occhio destro | Social Media Fanpage

    Immagini dai siti http://multimedia.lastampa.it/ e http://it.wikipedia.org/
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 19-06-13 alle 01:27

  2. #2
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Mah.. non mi pare così rassomigliante.
    « Il Magisterium è ciò che occore alla gente. I suoi membri regolano le cose dicendo alla gente cosa fare. [...] Loro non dicono cosa fare in modo gretto e meschino. Loro dicono cosa fare in modo gentile, per tenere lontano i pericoli! »

  3. #3
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Citazione Originariamente Scritto da Varoma Visualizza Messaggio
    Mah.. non mi pare così rassomigliante.
    Nemmeno a me. E il Ponte gobbo lo conosco bene: è qui vicino e l'ho visto decine di volte.

    Se non è uno sfondo di fantasia, mi sembra più probabile che si tratti del Ponte Buriano, vicino ad Arezzo, zona che Leonardo conosceva benissimo.

  4. #4
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Citazione Originariamente Scritto da Silvia Visualizza Messaggio
    Nemmeno a me. E il Ponte gobbo lo conosco bene: è qui vicino e l'ho visto decine di volte.

    Se non è uno sfondo di fantasia, mi sembra più probabile che si tratti del Ponte Buriano, vicino ad Arezzo, zona che Leonardo conosceva benissimo.
    Burlone ... hefico: sicuri che quel ponte non sta ad Ariccia ? :gratgrat: iaociao:
    Federica draghi, prenditeli i miei 100 euro, li ho messi nel porcellino.

  5. #5
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Ponte Buriano




    Ponte di Ariccia


    Immagini dai siti http://www.alchimiefotografiche.com/ e http://www.trivago.com/
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 19-06-13 alle 01:30
    « Il Magisterium è ciò che occore alla gente. I suoi membri regolano le cose dicendo alla gente cosa fare. [...] Loro non dicono cosa fare in modo gretto e meschino. Loro dicono cosa fare in modo gentile, per tenere lontano i pericoli! »

  6. #6
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Citazione Originariamente Scritto da Silvia Visualizza Messaggio
    Nemmeno a me. E il Ponte gobbo lo conosco bene: è qui vicino e l'ho visto decine di volte.

    Se non è uno sfondo di fantasia, mi sembra più probabile che si tratti del Ponte Buriano, vicino ad Arezzo, zona che Leonardo conosceva benissimo.
    Buonasera,

    Mah! Silvia...prova a percorrere il ponte, svoltare a sx...salire sulla cima della collina che ti ritrovi a dx ed ad osservare.....Immagina la Gioconda con la schiena a monte...vedrai come ti cambieranno le prospettive e tutto ti sembrerà d'incanto veritiero...se ancora non fosse sufficiente...Ti scrivo qualche altro "piccolo" aiutino

    Qui Signori si dovrebbero versare fiumi d’inchiostro e non so se sarebbero ancora sufficienti!!

    Pronti per un discorso lungo, lungo e molto complesso???

    Partiamo da un passaggio scritto dalla scrittrice Carla Glori e pubblicato su Libertà il giorno 7/1/2011
    Tu Silvia, visto che sei di Piacenza lo avrai sicuramente letto

    Ad un certo punto , in fondo pagina, per la precisione tra le due frasi evidenziate “Non solo il ponte” e “Bianca Sforza” c’è una parte che va capita…insomma non comprensibile ai più!!!
    L’autrice esordisce dicendo: “il ponte gobbo ha una storia precisa e ben documentata che è secolare e che si presta ad una interpretazione "SIMBOLICA"
    Aggiungo io: CHI UTILIZZAVA/UTILIZZA SIMBOLI???
    Coerentemente con la lettura in arte di Leonardo data nel mio libro, assegno a tale ponte un valore di reale effettiva esistenza e nel contempo "SIMBOLICO" (in quanto egli fu indubbiamente “DISCEPOLO” dell’esperienza)
    Aggiungo sempre IO: discepolo di chi secondo voi???
    E al contempo artefice degli “ENIGMI” per chi???
    “Simboli, discepolo, enigmi”; facile comprendere cosa ci voglia dire l’autrice o no?? “ Massonerie!!!”
    Ed il primo indizio l’abbiamo visto!!!

    Via con il secondo:
    Avrete CERTAMENTE letto/sentito in questi “ultimi” giorni il vocabolo “Bunga, bunga”. Se avete letto bene nei vari articoli non Vi dovrebbe essere sfuggito un “piccolo” particolare ventilato da qualche giornalista MOLTO, MOLTO perspicace in cui si parla di “RITI PAGANI”!! Chi è noto faccia “Riti Pagani, oltre naturalmente il “nostro Berlusca”??? Sempre loro è RISAPUTO, i .Mas..ni!! L’abbazia dove è stata eretta??? Cosa c’era prima dell’attuale abbazia?? Anche qui Vi rispondo io!! L’Abbazia è stata innalzata su un altare pagano!!!

    Terzo indizio:
    SACRO GRAAL!!!
    Pare pure che la Santa coppa(Sacro Graal) fu custodita (e forse lo è ancora) nel monastero di Bobbio. Relativamente a Bobbio notiamo che il Papa Silvestro II° era Abate di Bobbio, della Diocesi di Tortona e assunse lo stesso nome del Papa di Costantino, colui che aveva recuperato la Coppa! Chiaro segnale di strategia e legittimazione divina!
    Ancor oggi nel Museo romano di Bobbio è conservata un anfora che la tradizione ritiene una delle anfore utilizzate alle nozze di Cana, ed
    esiste una raffigurazione all’interno della cattedrale dove è rappresentata l’ultima cena con uno dei pochi dipinti in cui è visibile il famoso “GRAAL”

    Quarto indizio:

    Qui mi devo avvalere di qualche link
    Vi consiglio di leggerli attentamente….i più scopriranno “cose nuove” 
    molto meno nuove e MOLTO conosciute nei mondi Massonici!!!! (BERLUSCA, AGNELLI, ECCC… DOCET::

    Sator ws - Articoli - San Colombano e il mostro del Mare Padano

    Sator ws - Articoli - Terribilis Est Locus Iste

    Letto il vocabolo “TERRIBILIS LOCUS EST”? se si, andatevi a guardare cosa c’è scritto sopra il portone di entrata dell’abbazia di San Colombano!!!!

    Quinto indizio:

    Avete mai sentito utilizzare il vocabolo "KATHECON" dal Greco (κατεχον) impedisce, (κατεχων) trattiene....

    Anche qui, vi consiglio un link!!

    http://www.cattoliciromani.com/forum...on-12545.html?


    Quinto indizio:

    Altro punto interessantissimo che va legato a tutto questo è una attenta riflessione sulla “teoria di relatività della materia”(ENERGIE) di Einstein guarda caso altro noto Massone e “guarda caso” passato per il PONTE pure lui!!!

    Ci sono anche altri indizi, ma per ora questi credo siano sufficienti!!!

    Generalmente tre indizi fanno una prova, qui mi pare gli indizi siano abbondantemente sopra la media!!!!

    Provate un po’ a far funzionare il cervello a 360° e a legare il tutto
    A questo punto, con tutti questi elementi, Vi dovrebbe risultare semplice, semplice….

    Nel caso Vi risultasse difficile, in un secondo post Vi aiuterò io

    Cordiali saluti

  7. #7
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Buonasera!
    Tutti latitanti dalla discussione???
    Eppure mi sembra un tema interessantissimo, soprattutto in questo periodo.

    Comunque volevo segnalarvi, sempre se vi interessa, che presto uscirà un nuovo libro "Le montagne degli Dei" Dove, da quel che mi si dice,una parte importante del libro parlerà proprio del legame tra Bobbio e Leonardo e saranno affrontati altri temi relativi a quel territorio!!

    Cordiali saluti
    Ultima modifica di fabio71; 23-02-11 alle 18:05

  8. #8
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Citazione Originariamente Scritto da fabio71 Visualizza Messaggio
    Buonasera!
    Tutti latitanti dalla discussione???
    Chiedo scusa per il ritardo con cui ti rispondo, ma non mi ero proprio accorta del tuo post.

    Che Leonardo possa aver disseminato le sue opere di simboli ermetici è una tesi sostenuta da diversi studiosi, a partire dal rosacrociano Paul Vulliaud (studiosi che niente hanno a che fare con l'inesauribile polpettone di interpretazioni scaturite sulla scia del Codice da Vinci). Ora, non ho letto il saggio della Glori (e neppure l'articolo su Libertà), quindi mi è impossibile entrare nel merito e, inoltre, non ho gli strumenti culturali per sposare o contestare la sua teoria. Posso però dire che non esiste alcun elemento documentario che attesti la presenza di Leonardo nella zona di Bobbio, che necessariamente avrebbe dovuto avvenire prima del 1972, anno in cui il ponte Gobbo venne distrutto. Ma a quel tempo Leonardo era un ragazzo e lavorava come apprendista nella bottega del Verrocchio.

    So che la Glori basa parte della sua teoria sul numero 72, individuato sotto l'arcata del ponte da Silvano Vinceti (presidente del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici ecc.). La Glori ritiene che questo numero potrebbe riferirsi all'anno 1472, quando il ponte Gobbo venne distrutto dalla piena del Trebbia.

    Ma qui, per esempio, c'è un'altra interpretazione (non saprei dire fino a che punto fantasiosa):

    Monna Lisa era un maschio - Corriere della Sera

    A dimostrazione del fatto che le "interpretazioni" sono sempre discutibili, nel senso che, per quanto articolate, sono necessariamente soggettive e rimangono, tutte quante, a livello di ipotesi.
    Ultima modifica di Silvia; 24-02-11 alle 22:15

  9. #9
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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Gioconda: "Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli"
    Lo afferma Salvatore Guadalupo, rigettando la teoria di Carla Glori, secondo la quale il ponte in questione è il ponte Gobbo di Bobbio


    Circa un mese fa, Carla Glori, studiosa savonese, aveva individuato il ponte posto da Leonardo da Vinci alla sinistra della “Gioconda” come il ponte Gobbo di Bobbio (Piacenza), la cui distruzione avvenne nel 1472, a causa dell'onda di piena del Trebbia. La stessa, dopo lunghi studi, aveva identificato nella Gioconda, Bianca Giovanna Sforza, localizzando nello splendido borgo piacentino di Bobbio, il paesaggio sullo sfondo del celebre ritratto leonardesco. Secondo la studiosa, Leonardo «ha apposto il numero '72' sotto l'arcata del ponte Gobbo per ricordare quella devastante piena del Trebbia e probabilmente per far sì che qualcuno identificasse l'emblematico ponte ed il luogo che fa da sfondo alla Gioconda». Oggi, la teoria della Glori potrebbe essere messa in discussione da un altro studioso, il milanese Salvatore Guadalupo, secondo il quale, il famoso ponte di Leonardo altro non è che quello di Tivoli. In una missiva, inviata alla Glori, Guadalupo scrive: «le consiglio di fare un passo indietro sulle sue poco chiare certezze», allegando alla lettera del materiale che, a dire di Guadalupo permetterà alla studiosa «di aprire gli occhi, così la prossima volta eviterà di distribuire nozioni errate». Secondo lo studioso milanese, a confermare la sua tesi circa il ponte in oggetto, ci sarebbero alcuni quadri di Claude Gillet, detto Lorrain. «Il paesaggista - scrive Guadalupo - amava Roma e la girò in lungo e in largo disegnandone ogni aspetto. Tra i suoi quadri emerge spesso il ponte di Tivoli, come nel “Paesaggio con figure danzanti” del 1648, il “Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba” del 1645 e la “Veduta immaginaria di Tivoli” del 1642». «Quindi – continua lo studioso - se si calcola che Leonardo partì per Roma il 24 settembre del 1514, è molto probabile che sia proprio il ponte sull’attuale fiume Aniene, ad essere raffigurato alla sinistra di Monna Lisa. Lo stesso Lorrein disegna la città di Tivoli a destra del ponte e a sinistra disegna il mulino di proprietà dall'abbazia di Nonantola che fu venduto alla comunità di San Giovanni il 28 ottobre del 1496. L'8 ottobre del 1514, Leonardo, giunge a Tivoli e viene accettato come novizio proprio dalla confraternita di San Giovanni fiorentino, neo proprietaria del ponte e del mulino. Lo stesso mulino è stato il luogo dove il maestro soggiornò». «Lo stesso ponte in secca – conclude Guadalupo - venne disegnato da Thomas Col nel 1833 e si trova al Metropolitan Museum of Art. L’opera si intitola “Una veduta presso Tivoli”, anche nota come “Mattino”». A questo punto, per sapere chi ha ragione tra la Glori e Guadalupo, non resta che aspettare il parere degli studiosi del Departement del Peintures, del Museo francese del Louvre (dov'é custodita la Gioconda), che stanno effettuando le dovute indagini.

    Gioconda: "Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli"

    “In amore non essere un mendicante, sii un imperatore. Dà e resta semplicemente a vedere che cosa accade...”

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    Predefinito Rif: La Gioconda e il "Ponte gobbo" sul Trebbia

    Citazione Originariamente Scritto da Polemiko Visualizza Messaggio
    Gioconda: "Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli"
    Lo afferma Salvatore Guadalupo, rigettando la teoria di Carla Glori, secondo la quale il ponte in questione è il ponte Gobbo di Bobbio


    Circa un mese fa, Carla Glori, studiosa savonese, aveva individuato il ponte posto da Leonardo da Vinci alla sinistra della “Gioconda” come il ponte Gobbo di Bobbio (Piacenza), la cui distruzione avvenne nel 1472, a causa dell'onda di piena del Trebbia. La stessa, dopo lunghi studi, aveva identificato nella Gioconda, Bianca Giovanna Sforza, localizzando nello splendido borgo piacentino di Bobbio, il paesaggio sullo sfondo del celebre ritratto leonardesco. Secondo la studiosa, Leonardo «ha apposto il numero '72' sotto l'arcata del ponte Gobbo per ricordare quella devastante piena del Trebbia e probabilmente per far sì che qualcuno identificasse l'emblematico ponte ed il luogo che fa da sfondo alla Gioconda». Oggi, la teoria della Glori potrebbe essere messa in discussione da un altro studioso, il milanese Salvatore Guadalupo, secondo il quale, il famoso ponte di Leonardo altro non è che quello di Tivoli. In una missiva, inviata alla Glori, Guadalupo scrive: «le consiglio di fare un passo indietro sulle sue poco chiare certezze», allegando alla lettera del materiale che, a dire di Guadalupo permetterà alla studiosa «di aprire gli occhi, così la prossima volta eviterà di distribuire nozioni errate». Secondo lo studioso milanese, a confermare la sua tesi circa il ponte in oggetto, ci sarebbero alcuni quadri di Claude Gillet, detto Lorrain. «Il paesaggista - scrive Guadalupo - amava Roma e la girò in lungo e in largo disegnandone ogni aspetto. Tra i suoi quadri emerge spesso il ponte di Tivoli, come nel “Paesaggio con figure danzanti” del 1648, il “Paesaggio con Apollo che custodisce gli armenti di Admeto e Mercurio che lo deruba” del 1645 e la “Veduta immaginaria di Tivoli” del 1642». «Quindi – continua lo studioso - se si calcola che Leonardo partì per Roma il 24 settembre del 1514, è molto probabile che sia proprio il ponte sull’attuale fiume Aniene, ad essere raffigurato alla sinistra di Monna Lisa. Lo stesso Lorrein disegna la città di Tivoli a destra del ponte e a sinistra disegna il mulino di proprietà dall'abbazia di Nonantola che fu venduto alla comunità di San Giovanni il 28 ottobre del 1496. L'8 ottobre del 1514, Leonardo, giunge a Tivoli e viene accettato come novizio proprio dalla confraternita di San Giovanni fiorentino, neo proprietaria del ponte e del mulino. Lo stesso mulino è stato il luogo dove il maestro soggiornò». «Lo stesso ponte in secca – conclude Guadalupo - venne disegnato da Thomas Col nel 1833 e si trova al Metropolitan Museum of Art. L’opera si intitola “Una veduta presso Tivoli”, anche nota come “Mattino”». A questo punto, per sapere chi ha ragione tra la Glori e Guadalupo, non resta che aspettare il parere degli studiosi del Departement del Peintures, del Museo francese del Louvre (dov'é custodita la Gioconda), che stanno effettuando le dovute indagini.

    Gioconda: "Il ponte alla sinistra è quello di Tivoli"
    Beh! Le risposte possono essere molteplici, ma gli indizi devono almeno seguire un filo logico!!

    Occorre anche considerare che il quadro non è omogeneo come paesaggio e quindi potrebbe contenere (anzi le mostra sicuramente) altre località.
    (insieme di enigmi)!!!

 

 
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