Una "sponda" nell'ufficio dell'assessore regionale alla Sanità. Un appoggio dall'Asl di Vimercate, ma anche un trattamento di favore nell'ospedale di Mantova. Poi, per l'accoppiata di imprenditori Alberto Uva (ex consulente dell'ex ministro della Giustizia leghista Roberto Castelli), titolare della "Global Brain", e Bruno Della Negra, proprietario della concessionaria pubblicitaria "Multimedia Hospital", il gioco per accaparrarsi appalti pubblici era fatto.
È una storia di tangenti in salsa leghista-ciellina quella che emerge dall'inchiesta del pm Fabio De Pasquale: nove le persone indagate per reati che parlano di corruzione, istigazione alla corruzione e turbativa d'asta. All'origine dell'indagine, nel settembre del 2009, un esposto del capogruppo della Lega al Pirellone, Stefano Galli. "L'imprenditore Alberto Uva - ha messo nero su bianco - mi ha offerto 15mila euro per accelerare un appalto". L'esponente leghista rifiuta con sdegno l'offerta e si rivolge ai pm.
Ma Uva, non sapendo della denuncia, non desiste. Pur di ottenere quell'appalto bussa ad altre porte. Prima in quella del manager dell'azienda sanitaria di Vimercate, Maurizio Amigoni. Uno degli uomini di fiducia del governatore Formigoni ed esponente di Comunione e Liberazione, insieme a Cristina Clemente è accusato di aver pilotato un appalto "arrivando a stendere un capitolato d'appalto preconfezionato in modo da avvantaggiare la Multimedia Hospital". Ma anche in Regione, dove per vedere realizzato il proprio progetto, si rivolge a Simone Rasetti, da due anni capo dell'ufficio stampa dell'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. Rasetti, secondo le intercettazioni dei pm, sarebbe stato la "sponda" con il Pirellone. L'accusa è corruzione, in cambio del "disturbo", avrebbe ricevuto denaro.
L'obiettivo: far accettare da tutte le Asl della Lombardia, il "Sistema televisivo" capace di trasmettere informazioni per gli utenti, ma anche notizie e, soprattutto, pubblicità. Un progetto a costo zero per la Regione, ma che avrebbe garantito ai titolari guadagni consistenti. Rasetti, dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia, in serata ha rassegnato le dimissioni. Per corruzione sono indagati anche un commercialisti di Lecco, Pierangelo Bonfanti, e Franco Spreafico.
A Mantova, infine, Uva e Della Negra sarebbero riusciti a mettere le mani su un appalto grazie ad altre irregolarità. Un contratto triennale per ottenere "la copertura assicurativa dell'ospedale". Gara che sarebbe stata "alterata allo scopo di favorire la Marsh assicurazioni". Per questo episodio sono indagati per corruzione e turbativa d'asta il direttore generale Luca Stucchi (di Merate, in provincia di Lecco e anche lui in quota Cl) e il broker Andrea Gennari. L'episodio, scoperto grazie a intercettazioni telefoniche, risale alla settimana scorsa. Stucchi, Amigone e Rasetti, tra l'altro, figurano tra i candidati alle nomine che la Regione effettuerà il 23 prossimo per rinnovare i vertici delle Asl.
Le perquisizioni, effettuate dalla Digos di Lecco, sono scattate parzialmente lunedì sera, come anticipato dal Corriere della Sera, e si sono concluse solo ieri pomeriggio. Durante l'acquisizione negli uffici delle società dei due imprenditori, gli agenti hanno sequestrato anche una consistente cifra di denaro contante
Tangenti nella sanit