E' la musica il mezzo per eccellenza di unione tra l’uomo
e Dio, che ricrea sulla terra l’armonia perduta e consente
di immaginare l’armonia che verrà alla fine dei tempi.

Hildegarde von Bingen





A sei anni di distanza dall’ultimo lavoro in studio "Il Rovo e la Rosa", Angelo Branduardi ritorna a cantare la spiritualità, risvegliando dal sonno dell’anno mille l’opera visionaria di Hildegarde von Bingen, monaca reclusa, secondo la regola di San Benedetto, fin dall’età di otto anni e poi badessa di Bingen.

Hildegarde fu mistica e poeta, musicista, filologa ed erborista, era e rimane ammirata per avere esplorato senza paura il posto dell’anima nel Cosmo e per avergli dato voce con la sua visione musicale unica.
Nella sua epoca, come nella nostra, quella che fu chiamata "La Sibilla del Reno" e parlò alla pari con Papi ed Imperatori, resta fonte di stupore per coloro che sono disposti ad ascoltarla.

Hildegarde definì "Sinfonia" il ciclo lirico delle sue opere, per lei l’anima è "sinfonica" e trova la sua espressione nell’accordo segreto di anima e corpo nell’atto musicale, nell’armonia prodotta dal suono degli strumenti e dalla voce umana, nell’armonia celeste e nell’accordo misterioso che viene dal profondo dell’anima.

Hildegarde è una figura con un vasto seguito di musicisti, intellettuali e femministe (è stata oggetto di studi fondamentali per il femminismo, la medievalista Michela Pereira è tra le massime esperte mondiali della santa).

"La musica è nata con la religione", racconta Branduardi, con "lo sciamano che faceva da tramite tra l’uomo e Dio" e per Hildegarde von Bingen "la musica è la forma più alta dell’attività umana, quella che meglio riflette l’ineffabile suono delle sfere celesti."

L'album, dedicato a Santa Ildegarda, sarà in uscita il 4 Ottobre 2019.


Angelo Branduardi - Sito Ufficiale