Ci siamo svegliate, ora il femminismo non è più di nicchia”, scrive Repubblica. A parlare è Jennifer Guerra, giornalista di The Vision, voce di un certo mondo Millennial tanto ben presentato da Bret Easton Ellis nel saggio White. Si parla di “catcalling”, tema che ha animato le pagine social in questi giorni, dopo la pubblicazione di un video da parte di Aurora Ramazzotti. Nel video la presentatrice tv e influencer si lamentava degli apprezzamenti e dei fischi ricevuti da alcuni sconosciuti mentre faceva jogging. L’accusa? “Sessismo”.
Guerra continua:
“La traduzione italiana è molestia di strada, ma è il termine inglese che dà la misura di quanto sia pesante quel tipo di molestia. Catcalling è il fischio che si fa al gatto o al cane quando li si porta fuori e bisogna richiamarli all’ordine. Ecco fischiare a una donna è trattarla, appunto, come un cane”.
Non solo, criminalizzare il “catcalling”, come chiedono alcuni, definendolo atto necessario, rischia di rimarcare l’idea antica, quella di un sesso femminile vulnerabile, debole, bisognoso di protezione rispetto alla controparte maschile, libera, forte e indipendente. Creare delle “safe zone”, solo per le giovani donne, può veramente aiutarle?
Queste sono le battaglie in auge nel nostro mondo post-Metoo. Le emancipatrici non incitano più le italiane, libere, con una vita davanti inimmaginabile alle loro nonne, a essere forti e padrone della loro vita, preferendo guidarle nella valle del vittimismo. Tanto che l’esperienza personale, fatta non più di traumi, ma anche e soprattutto di microtraumi, di offese, e di hater sconosciuti riempiono ormai un’agenda fittissima.
https://www.lintellettualedissidente...eo-femminismo/
articolo lunghissimo di cui ho messo solo una parte.
il punto è:
la donna è forte, quindi non dovrebbe avere bisogno di "aiuti sociolegalmediatico" per primeggiare o "difendersi" dall'uomo?
la donna è debole e quindi va protetta con un corposo arsenale di regole sociali imposte all'uomo che la armano in quanto eterna vittima dell'uomo?