il risultato del proibizionismo sono centinaia di milioni di utilizzatori che fanno uso di sostanze prodotte e tagliate dalla mafia.
Una produzione di Stato limiterebbe di molto i danni.
il risultato del proibizionismo sono centinaia di milioni di utilizzatori che fanno uso di sostanze prodotte e tagliate dalla mafia.
Una produzione di Stato limiterebbe di molto i danni.
Non è solo quello: se uno vuole, il modo di drogarsi lo trova con cose alla portata di mano, con erbe che crescono anche nel cortile di casa, nelle campagne. Roba c'è ne, non sto a scrivere quali per timore di violare le regole del forum, ma l'ho constatato sperimentalmente.
FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.
"NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.
Non trovo giusto che lo stato si accanisca contro dei ragazzini che, purtroppo, scelgono la via dello sballo. Più che "proibire", sarebbero da inserire in un tessuto comunitario vivo e serio, in modo tale che l'idea di sballo possa svanire a favore di altre forme di attività (sport, arte, cultura e, perché no, anche militanza politica).
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch
Siete dei liberali, dei social-democratici.
Se lo Stato decide che la droga è merda, non ci son santi né madonne: la droga è merda. E viene combattuta senza pietà, si fotta la mafia, si fottano i ragazzini.
Io la vedo così.
Nel merito della questione, in Europa abbiamo il vino, la birra ecc, che sono alimenti, ma che se assunti oltre certe quantità portano allo sballo... se proprio proprio, semel in anno licet insanire, si adoperi l'alcool, il cui abuso è comunque causa di grossi problemi sociali.
La cosiddetta "erba" lasciamola ai negri, l'hascisc ai maghrebini, ecc.
Io sono per la depenalizzazione della cannabis, tolleranza zero per qualsiasi altra sostanza.
Detto questo, mezzo bicchiere di rosso e un buon piatto tradizionale: solo i coglioni hanno bisogno della cannabis per divertirsi in un paese che è un paradiso enogastronomico inarrivabile come il nostro.
★ TIOCFAIDH ÁR LÁ ★╾━╤デ╦︻
革命无罪,造反有理
Mi sembra ingeneroso, oltre che falso, definirci "liberali".
Quale liberale metterebbe al centro della propria riflessione politica la comunità prima dell'individuo "astratto", questo sì, di matrice liberal-anglosassone?
Quale liberale, salvo rarissime eccezioni, contesterebbe il politicamente corretto e la neolingua da esso partorita?
Fidati che nessuno di noi tre moderatori fa uso di droghe, leggere o pesanti che siano. Ma il proibizionismo sbirresco , e lo insegna la storia, non porta da nessuna parte. Come anche l'antiproibizionismo pannelliano, per carità!
Infatti, più che di legalizzazione, parliamo di depenalizzazione del consumo di droghe leggere. Ma, al contempo, ci scagliamo senza riserve contro lo spaccio e l'utilizzo di droghe c.d. pesanti.
E per concludere quoto le parole di Ribelle.
PS: la socialdemocrazia può essere considerata una "pezza" temporanea. Noi, fin dal primo giorno di vita del forum, abbiamo sempre detto di preferire e auspicare il socialismo.
Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.
Ed in ogni caso che sia una "pezza temporanea" o meno, che siano possibili spinte al socialismo oppure no, la socialdemocrazia va comunque difesa con le unghie e con i denti, se ad attaccarne valori e realizzazioni sono quelle elites liberiste globali che vorrebbero imporci la tirannia del Mercato e la schiavitù come unica forma possibile di rapporto di lavoro.
"L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
"Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
"O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch