Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
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"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Nei fatti non lo è. E mai sarà suficientemente ribadito che esso non è una religione, ma un legame perpetuo di sangue, una nazione che lavora tutta verso un solo malefico obiettivo da oltre duemila anni. Quei pochissimi che sono usciti fuori da questo schema, che hanno rifiutato di compiere il male, sono fortunati se hanno conservato la vita.
Credere - Pregare - Obbedire - Vincere
"Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).
Bhe...mezzo ebreo lo sarà stato. Altrimenti perchè teneva al segreto le sue origini?
COSI' LENIN SCOPRI' DI ESSERE EBREO
Mosca Fra i tanti segreti che Vladimir Ilich Lenin difese nel periodo in cui fu alla guida dell' Urss, ce n' è uno che riguarda la sua biografia personale, e che è stato poi gelosamente custodito da tutti i suoi successori: il "padre" della Rivoluzione bolscevica era ebreo per ascendenza materna. Un particolare che, in un paese con secolari tendenze antisemite, andava assolutamente tenuto nascosto. Qualcosa sulle probabili origini ebraiche di Lenin era trapelato negli anni della perestrojka, quando cominciò a sollevarsi il velo sulla storia dell' Urss e dei suoi leader; ma l' autorizzazione a rivelarne la prova documentata è stata concessa soltanto recentemente agli studiosi che analizzano l' immenso materiale degli ex-archivi di stato sovietici. Il segreto era contenuto in una cartella sigillata, sotto questo titolo: "Sull' adesione alla nostra chiesa di Dmitrij e Aleksandr Blankov, di credenza ebraica, studenti della scuola di ostetricia di Zhitomir". All' interno c' era una "supplica", rivolta in data 23 maggio 1820 al Metropolita Mikhail di Novgorod e San Pietroburgo, da due fratelli, Abel e Izrail Blank, "nativi della città di Starokonstantinov nel governatorato di Volyn, studenti della scuola imperiale di ostetricia". La supplica pronunciava quanto segue: "Prendendo dimora a San Pietroburgo, ed essendoci sempre considerati cristiani, rivolgiamo umilmente a Sua Santità la preghiera di consacrarci con il rito del Santo Battesimo". Izrail Blank era il nonno materno di Vladimir Ilic Uljanov (che avrebbe poi assunto il nome di "Lenin" dopo aver trascorso un paio d' anni in esilio in Siberia, nella regione del grande fiume Lena). Ulteriori documenti indicano che la supplica è accolta e il battesimo impartito da un pope. Abel e Izrail russificheranno poi il loro nome in Dmitrij e Aleksandr, e il cognome da Blank a Blankov. Il motivo della supplica è chiaro agli storici: le leggi zariste vietavano l' iscrizione all' università degli ebrei. Per poter proseguire gli studi, i due giovani chiedono perciò di rinnegare l' ebraismo e abbracciare la fede russo-ortodossa. Rinvenuta in una cassaforte sotterranea, dietro numerose porte blindate e sotto una pesante coltre di polvere, la cartella sigillata era stata aperta una prima volta nel 1990 dai ricercatori dell' Istituto del marxismo-leninismo, che avevano prontamente informato della loro scoperta i membri del Politbjuro del Pcus, di cui Gorbaciov era allora Segretario Generale.
Dall' alto, arrivò l' ordine di richiudere tutto in cassaforte e di tacere. Anche dopo cinque anni di perestrojka, la questione era giudicata troppo controversa e scottante. Gli studiosi che ora si preparano a pubblicare il documento sostengono che solo 5 o 6 persone ancora in vita ne sono a conoscenza nell' intera Russia. Aggiungono che Lenin era stato informato dalla madre delle sue origini ebraiche, ma insieme ai suoi familiari ha sempre mantenuto il segreto. Ogni volta che dovette dichiarare la propria nazionalità, Vladimir Ilic scriveva o diceva: "russa".
https://ricerca.repubblica.it/repubb...ere-ebreo.html
ineluttabile non credo, nel 1905 c' era già stata una svolta in senso costituzionale dove erano state fatte concessioni importanti, se la russia avesse proseguito su quella via sarebbe sicuramente diventata una monarchia costituzionale di impronta europea e forte quanto la germania o anche più
cioè lenin glielo hanno rispedito i tedeschi da zurigo(in cui era in esilio) in treno verso la russia apposta per fomentare il malcontento nei poveracci e minare lo sforzo bellico della russia zarista
e la mossa fu vincente perchè la prima cosa che fecero i bolscevichi appena andati al potere fu firmare la rovinosa pace di brest-litovsk in cui la russia accettava pesantissime perdite terrioriali da un paese a sua volta sconfitto
sconfitti dagli sconfitti insomma
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”