Written by borissmirnov
Gentile lettrice, lettore
Preambolo
Il comune buonsenso suggerisce che le giuste soluzioni esistono davvero per ogni situazione che si possa definire
"difficile"
La guerra, lungi da rappresentare alcuna soluzione, (e lo dimostrano ben 2 guerre mondiali o globali una a ridosso dell' altra) può esordire in maniera militare, ma anche
finanziaria con il medesimo obiettivo dello scontro tra
Stati-nazione. Entrambi i generi di conflitto generano non solo moltissime vittime da scontri, ma anche vittime economiche.
Questo nuovo tipo di guerra genera
un bottino perpetuo di sottrazione di civiltà, di diritti e di ricchezza, una diminuzione di democrazia ai privati cittadini che ne subiscono la sconfitta a causa che il proprio governo
non ha combattuto affatto, ma senza resistere, ha abbracciato un nuovo ideale, abdicando, consegnando moneta sovrana, banca centrale, protezione dei confini e le proprie politiche economiche e monetarie in mano all'
entità finanziaria aggressore. Stiamo parlando del governo delle elite economiche e del sistema bancario denominato
Unione Europea. Una entità economica che sta sottraendo forza economica oltre che politica agli
Stati-nazione con l' intento di effettuarne un progressivo smantellamento.
Un semplice aneddoto il quale indica che
la soluzione al problema è proprio "davanti al naso" di colui che lo ha realmente compreso, richiama ad un diritto-dovere di
conoscerne le cause davvero profondamente, prima di cimentarsi solo a ideare, e men che meno a proporre, eventuali soluzioni. Chiediamo quindi cortese pazienza a leggere attentamente le seguenti informazioni, che sono in apparenza semplici, ma
se non bene assimilate, impedirebbero di capire davvero questo scritto.
Fine del preambolo
Per conoscere cos'è la crisi è necessario conoscere alcuni fondamenti di economia politica. Approfondiamo!
Al giorno di oggi, la stragrande maggioranza delle comunità economiche del mondo origina e si distingue nella riconosciuta istituzione che prende il nome di
Stato-nazione.
Lo stato-nazione ha origine come concetto nel XII secolo, sospinto da una grande frammentazione sia economica che culturale delle regioni europee.
Con il Trattato di Westfalia del 1648 nasce una nuova Europa. Il sistema geopolitico nato dalla pace di Westfalia ingloba quasi tutta l'Europa, compresa la Russia e per convenzione è utilizzato come spartiacque tra il sistema-medioevo e la nuova società basata sullo stato-nazione.
Con lo sviluppo degli stati-nazione nasce anche un'economia mercantile e, con essa, il futuro sistema capitalista.
Lo Stato-nazione, (come la Francia o l' Italia e molti altri noti esempi,) è oggi, un entità Giuridica, Economica e spesso racchiude anche in sè, particolari omogeneità Culturali nonchè Etniche. La convivenza continuativa di un popolo che adotta la stessa lingua e che condivide gli stessi destini in quanto ad usi e costumi nazionali, crea un forte senso di appartenenza e di volontà individuale a difendere i valori ed i territori comunemente condivisi. Sentirsi appartenente ad una etnia, ad un popolo o ad una nazione è sia un istinto naturale, che un esigenza psicologica dell' individuo che naturalmente sente il bisogno di appartenere ad un classe sociale, etnica, nazionale nonchè di appartenenza territoriale inquadrata in un preciso contesto storico. Eppure esiste un ideologia che si giova della soppressione di questi comuni istinti umani.
Il senso di orgoglio sociale, etnico, di razza, o di appartenenza nazionale sono un bene o un male?
Dal mondo della cultura, viene una precisa risposta, ovvero, che il senso di appartenenza, la tradizione, l' orgoglio locale, nazionale e la difesa dei propri diritti che ingloba quindi,
anche la conservazione dei propri territori, sono valori positivi come quello della famiglia, eppure esiste un ideologia che richiama questi valori a generatori di nuovi possibili conflitti sospingendo la creazione di una nuova società umana snaturata di principi di appartenenza e di orgogli etnici, territoriali.. nazionali. Non è affatto un caso se nelle scuole pubbliche di tutta Europa, da ormai molti anni non si insegna più la geografia, poco la storia e nemmeno il latino, lo scopo è di crescere nuove generazioni insensibili al concetto di appartenenza sociale, etnica e nazionale, per renderle meno coscienti della propria appartenenza, e più duttili ai nuovi imput politici che sospingono la formazione di una nuova società omologata, indifferente e standardizzata.
Questi antichi valori sono apertamente in contrasto con
"il pensiero unico" che sospinge concetti come
mercato unico, globalizzazione e meticciato imposto per ragioni politiche come valori positivi quando essi non lo sono affatto nella realtà.
Facciamo un piccolo esempio:
Se lo stato dove vivi ha un economia
estremamente florida, tu, come cittadino investito dell' incarico di ministro dell' economia, prestando giuramento di fedeltà alla missione a te affidata di proteggere
i prioritari interessi nazionali, apriresti i confini di stato liberalizzando commerci, dove prodotti provenienti da paesi poverissimi e quindi a bassissimo costo,
distruggessero completamente i fatturati delle imprese della
tua nazione e della quale proprio
tu sei responsabile per l' economia?
No? Eppure
"il pensiero unico" che sospinge concetti come
mercato unico e globalizzazione, ha trovato estimatori anche
tra capi di stato e ministri delle finanze di molti paesi, ideali che stanno decretando una letterale continuata distruzione del patrimonio industriale nazionale, creando disoccupazione, deflazione economica, esodi e sofferenze immani... in nome di un ideale.
Non esiste uno stato che non si sia formato solo lentamente e per la maggiorparte dei casi, abbia preso la propria forma geo-politica odierna a causa di un conflitto bellico.
Una scusa questa, impiegata dai fautori del "pensiero unico" per generare deliberatamente nuove crisi, in luogo di operare per il benessere popolare, che servono allo scopo di sortire effetti politici desiderati dai gruppi di potere. Ogni popolo ha diritto
al miglioramento della propria condizione sociale e non a
subirne la sovversione, per ragioni ideologiche che sono le medesime delle guerre, ovvero con scopo di raggiungere obiettivi politici particolari che nulla hanno a che vedere con il benessere dei popoli.
Smantellare lo
Stato-nazione... ma a favore e per chì?
Il neoliberismo che continueremo a definire
"pensiero unico" è di fatto
concorde quindi sulla positività nella generazione della crisi (e quindi dei disagi e sofferenze derivate) per conseguire i propri scopi, che implicitamente, essendo scopi propri, sottointende una azione politica volontaria
a diminuzione dello stato di democrazia.
Non si sottovaluti l' estrema semplicità del concetto, perchè sarà preso in esame come proprio l' aggressione al sistema
Stato-nazione, ovvero della propria struttura operativa creata in ambiente democratico sono
la causa fondante di quella che è conosciuta come
crisi economica.
Prima di approfondire il funzionamento dello Stato-Nazione, è necessario menzionare un altro fondamentale di economia politica che in sintesi estrema, chiarisce che a parità di condizioni socio-economiche, dove aumenta il livello di agglomerazione umana, ovvero il tasso di urbanizzazione, si raggiungono i massimi redditi economici pro-capite su basi statistiche, in quanto l' urbanizzazione, ha come obiettivo primario, la creazione di un insediamento con la capacità di produrre e distribuire capillarmente merci e servizi limitando al minimo gli spostamenti che la popolazione deve compiere allo scopo di fruirne, ciò, a tutto vantaggio sociale attivando un virtuoso volano economico accorpando a comodità di servizi un reale risparmio economico.
La storia consegna come obiettivo
della formazione della città-stato ancor prima dello Stato-nazione, una azione comune difensiva. Concetto questo da non dimenticare.
In pratica, questa formula, indica gli agglomerati urbani prima (le città stato) e ben più avanti gli Stati-nazione, come aventi funzioni difensive ed anche maggiore potenziale economico rispetto alle zone rurali, ed infine, il numero di individui, se superiore per km quadrato indicano una più elevata capacità economica teorica, limitata solo dalle potenzialità agricole, che superato un certo tasso di abitanti, faticherebbero a sfamare la popolazione.
Quindi, per uno
Stato-nazione con un economia basata in modo preponderante sull' agricoltura, esiste un ottimale proporzione di abitanti per km quadrato, ed invece, negli
Stati-nazione con un economia basata prevalentemente in modo industriale e sui servizi, vale praticamente il solo concetto di: Più abitanti = a più potenziale di arricchimento, in quanto i cittadini salariati più sono in numero elevato e più generano consumi che dal punto di vista industriale corrispondono a maggiore domanda che si converte al movimento di maggiori flussi di capitali economici aumentando quindi la dimensione dell' economia. Questi risultati sono stati nella realtà sperimentati nell' economia italiana arrivata al proprio apice appena prima della firma dei disgraziati trattati di Maastricht, tessuto economico-industriale il quale
gradiva l' arrivo di immigrati per sopperire alla carenza di forza lavoro creatasi dalle sempre maggiori necessità del
sistema Italia, fino a quando non si iniziò lo smantellamento di questo medesimo
"gioiello economico" mirabilmente capace, con la propagazione dei prevedibili speculari
nefasti effetti di perdita di benessere e diritti oramai negati ai cittadini italiani.
Questi semplici concetti si collegano ad un principio di economia politica che definiremo
economia frazionata. (Da non confondersi con economia
"frazionaria" che è un concetto squisitamente bancario) in quanto il
sistema Italia era ben protetto nei propri confini da necessari dazi, e tutti gli organi di stato contribuivano alla
regolazione interna dell' economia compresi i necessari trasferimenti economici dalle regioni più ricche a quelle più povere. (Cassa del Mezzogiorno ecc.)
Per ragioni di differenza geopolitica sostanziale ed anche di differente cultura e progresso industriale,
non è possibile avere economie su vasti territori completamente omogenee e quindi, la europea sovversione dei princìpi di funzionamento dell' economia, diventa un atto distruttivo al benessere economico, proprio imponendo degli standard
uguali a nazioni
differenti.
Stupidità...? Vedete, Si rincorre in modo miope un semplice ideale,
in luogo del benessere comune generalizzato. Gli stessi poteri che distruggono il benessere diffuso, questi governanti sono
i banchieri, gli stessi uomini che finanziarono i Savoia contro gli Austriaci e gli Austriaci contro i Savoia... il vincitore della guerra, a prescindere che fossero gli italiani o il regno d Austria, sono state
le banche, le quali hanno tratto profitto da scontri tra Stati-nazione! Nessuna morale... i banchieri neoliberisti sono sostenitori di un ideologia che si giova della soppressione dei poveri in luogo della soppressione della povertà!
Stiamo dicendo che il sistema
Unione Europea non è affatto ne progettato
ne costituito per il benessere di cittadini! Assolutamente quindi, non è necessaria
nessuna Unione Europea
ne tantomeno alcun Euro o moneta unica per conseguire diffuso benessere e ricchezza!
Le economie europee
sono esse stesse frazionate ed è sostenibile una apertura interna dei confini nazionali solo per le economie
più simili. Quindi giammai con Cina, India ecc... Queste aperture, se e quando avvengono,
non sono comunque mai indolore in quanto singoli settori produttivi di beni e servizi, possono avere in stati attigui ed
apparentemente simili per macro-economia, ugualmente grandi
differenze di condizioni di lavoro, di aliquote fiscali, di costi delle materie prime e delle energie, insomma, differenze causate da 1000 diversi fattori e scatenanti benessere di settore da una parte e crisi dall' altra.
Non è possibile una unione monetaria senza uno stato unico e quindi esso provvisto di
politiche interne di trasferimento, atte
ad attutire gli scompensi economici fra regioni (i
frazionamenti economici fra regioni)
L UE, la quale sospinge "il pensiero unico" è completamente disinteressata al solo concetto di re-distribuzione regionale della ricchezza, al contrario opera,
imponendo parametri omogenei a nazioni
diverse, sottraendo risorse economiche agli Stati-nazione in luogo che fornirne e soprattutto
sanzionando in luogo di trasferire risorse a compensazione.
Queste semplici regole di economia politica si conoscevano già nell' 800 ma sembra che ai vertici UE, non siano andati molto a scuola, oppure che... non glie ne importa.
La regola di imporre una moneta unica a nazioni con economie frazionate o differenti, senza attuare nemmeno politiche di compensazione è per principio
una perfetta utopia che può solo portare disagio sociale, disparità e tanta inutile sofferenza, e.. tali condizioni sono oggi
ben visibili in Europa, particolarmente in Italia.
L ideale è accettare il ritorno delle democrazie e la restituzione dei potere come della moneta agli
stati-nazione con le regole tipiche e confini tantopiù controllati e protetti, proporzionalmente al differenziale economico fra nazioni.
Moneta unica? Inutile e se imposta:
dannosa!
Ma come opera al dettaglio l' Unione Europea per smantellare Stati e democrazie?
Lo scopriremo conscendo
i quattro cardini di funzionamento dello Stato-Nazione.
Lo
Stato-nazione si fonda sulla:
1) Politica economica: ovvero esercitando autorità sui propri confini, per es.
aumentando i dazi su merci che lo stato già produce in grande quantità, per consentire al mercato interno di assorbire la produzione nazionale agevolando
sia l' industria che l' occupazione! Lo stato può al contrario diminuire i dazi per agevolare l' importazione di prodotti della quale si beneficano sia le industrie che i cittadini, le quali scarseggiano per quantità in Italia.
I gettiti dei dazi vengono impiegati sia per spese sociali, sia re-investiti per assistere ' impresa che esporta, rifondendo le aziende italiane delle tasse spese per dazi di altre azioni a fronte dell export.
2) Politica monetaria: Si tratta della produzione di moneta che deve essere sia proporzionata all' aumento dell' economia reale, sia regolata per consentire il giusto afflusso di capitale circolante. Questo potere dello Stato-nazione, agisce come calmierante sui tassi di interesse, consentendo alle economie di accedere più agevolmente perchè a buon mercato al credito con tassi bassi piuttosto che elevati.
3)Politica dei tassi di cambio: Essa serve per la regolazione del
cambio. Il tasso di cambio è importante perchè esportando e ricevendo valuta straniera, l' impresa che esporta ha bisogno di convertire nella propria valuta i proventi delle compravendite. Inoltre la gestione della politica monetaria consente un apprezzamento o svalutazione della moneta producendo effetti sia ad agevolazione dell' export (effetto competitività,) che effetti regolatori i quali favoriscono l' economia che gira intorno alla propria rispettiva moneta.
Chi decide i tassi? Gli europeisti gridano: Naturalmente i mercati, ed invece questa
è una menzogna, perchè se la banca centrale (di stato) emette e mette in circolo valuta, i tassi sia di cambio che i saggi di interesse
scendono esattamente in modo proporzionale alla quantità di valuta emessa, agendo questa operazione,
da perfetto regolatore di questi parametri. La banca centrale che
non agisce sull' immissione di valuta per regolarne una ottimale disponibilità, perde la caratteristica di banca centrale nazionale, in quanto non più sostenitrice dell' economia di stato perchè automaticamente opera
contro le economie di territorio, ed allora diviene vero che rimangono i mercati a protagonisti regolatori di questi valori. Questa è la situazione prevalente in materia di politica monetaria delle privatizzate banche centrali europee subordinate alla BCE.
4) Politica Fiscale (A), Politica fiscale (B) Politica fiscale (C)
Politica fiscale (A) Si tratta delle politiche di Stato le quali programmano e decidono per la spesa pubblica o spesa di stato
Politica fiscale (B) Si tratta delle politiche di Stato le quali programmano e decidono per il prelievo di liquidità dalle economie per ragioni di stabilità monetaria e vi rientra in misura parziale anche il prelievo fiscale ai cittadini.
Politica fiscale (C) Si tratta delle politiche di Stato le quali programmano e decidono per il prelievo fiscale ai cittadini, con obiettivo primario di finanziare le spese di stato.
Questi sono
i quattro cardini sul quale si basa il sistema economico dello
Stato-nazione!
1) L' Unione Europea ha sottratto agli Stati-nazione la facoltà di gestione delle politiche economiche e monetarie consegnandole alla
BCE una banca privata con sede
in Germania. Inoltre
impedendo agli stati di battere moneta essi sono costretti a mendicare per accedere a
puro debito alle banche centrali ora privatizzate dell arcipelago BCE, debito che si riversa su un aumento ormai insostenibile della pressione fiscale che genera deflazione e nuova povertà! Ma... non è proprio l UE quella che dichiara a parole di combattere l aumento del debito pubblico?
2) L' Unione Europea ha sottratto agli Stati-nazione la facoltà di proteggere i propri confini nazionali, consentendo alle economie emergenti e del terzomondo di inondare di merce a prezzi di concorrenza insostenibili per le aziende italiane, oberate di regole, leggi, vincoli, tasse e costi energetici che della tassazione sul lavoro.
3) L' Unione Europea ha sottratto agli Stati-nazione la facoltà di proteggere le proprie politiche di cambio valutario, impedendo le svalutazioni concorrenziali ed imponendo una valuta unica ad economie differenti, mentre le valute dovrebbero invece ricalcare gli andamenti economici delle rispettive economie che abbiamo definito frazionate.
4)
L' Unione Europea ha sottratto agli Stati-nazione la facoltà di proteggere le proprie politiche fiscali, vietando agli stati dispendere a favore dell' impresa ed impedendo politiche espansive imponendo Austerity e Spending review ed imposto contributi
a fondo perduto come per l ERF e per il SURE nonchè per il famigerato MES...
fondi regalati dagli Stati-nazione ma che verranno impiegati solamente
in prestito generando
sia deflazione economica agli stati che donano, come anche nuovo debito agli stati beneficiari di questi erroneamente definiti
"aiuti".
Ad aggravare la situazione si aggiunge la privatizzazione delle aziende pubbliche, nate con i soldi dei cittadini, ora espropriati dei benefici dei gettiti di stato che si traducevano in più bassa tassazione (24% negli anni 80 ed invece ca. 70% nel 2021) . Altra gravante sul nuovo sistema economico targato UE, è il fatto che le banche centrali non vogliono più fungere da cuscinetto economico per il sociale o welfare popolare perchè essendo il loro stato giuridico mutato da aziende pubbliche a private SpA, gli azionisti delle banche non intendono accettare perdite per ragioni sociali o umanitarie... le banche centrali hanno cessato quindi una delle loro fondamentali funzioni di Stato.
Ma perchè l Unione Europea sbaglia davvero tutto per il benessere dei cittadini?
L' Unione Europea
non considera gli europei cittadini propri, perciò oltre a non sostenerne l' economia interna, ne infligge
sanzioni in luogo che soccorso ed infligge
debito in luogo di denaro a fondo perduto dove c'è crisi.
L' Unione Europea è un sistema economico escogitato dai banchieri per sottrarre coattivamente ricchezza mediante lo strumento monetario e per agevolare il mercantilismo mondiale delle multinazionali che beneficiano di confini aperti a loro vantaggio al costo della
distruzione delle economie nazionali, basate esse su regole e vincoli differenti. A loro
nulla importa di voi cittadini! E chiaro adeso?
Lo Stato-nazione è una protezione per il benessere dei propri cittadini, e viene
per questa ragione attaccato
dall' UE, che si nasconde dietro il falso ideologico di una unità europea, mentre invece è occupata allo smantellamento, allo spossessamento di
tutti e quattro i cardini di funzionamento e sostentamento degli Stati-nazione, ai quali è rimasta la sola facoltà di tassazione al cittadino!
E
per questa ragione , che questo sistema ora non funziona più, con una fiscalità impazzita ed insostenibile che dovrebbe supportare tutti gli espropri di potere che ha operato l'
Unione Europea contro gli Stati-nazionali! Per macabra ironia dei committenti di questi cambiamenti, nei Giornali ed alla TV, in luogo che spiegare le reali ragioni del perchè esiste la crisi, si compie una irricevibile propaganda sull' incapacità dei governi nazionali a fare fronte alle problematiche di oggi.
Gli europeisti mentono insistendo che siano i mercati a determinare i tassi sia di cambio che di interesse,
sottacendo queste funzioni della banca centrale, perchè ad oggi non esiste più la Banca d' Italia di Stato, ma solo
Bankitalia che appartiene
al sistema europeo delle banche centrali e che non è più governata dallo Stato italiano. Loro mentono perchè non si deve sapere che
è stato tolto un potente mezzo di gestione delle politiche economiche e monetarie agli Stati-nazione.
Sempre gli europeisti parlano di trasferimenti economici a ri-equilibrio delle economie, finanziando nuove aziende e startup dei vari paesi a fondo
"perduto"... sottacendo che questi importi sono
completamente computati a debito per gli Stati-nazionali. Un perfetto
falso ideologico, sia per i veri fini, sia per la compulsiva divulgazione di false informazioni sociali.
Lo avete mai visto come lavora un Bue quando gli si tolgono sia l' acqua da bere che la paglia da mangiare? Crolla a terra stremato! Il "
governo Bue" italiano è stato talmente Bue (asino) da togliersi sia il cibo che l' acqua per potere andare avanti, sottoscrivendo nel 1992 i trattati di Maastricht senza averli nemmeno compresi, e siccome queste cose non possono raccontarle in TV, vengono pagati Saltimbanchi e Giullari televisivi come Beppe Grillo per raccontare che per uscire dall' Euro è necessario un referendum popolare, cosa
espressamente vietata dall art. nr 75 della costituzione, mentre la realtà è che l'
art. nr. 50 del TFUE consente agli Stati-nazione di uscire dall Euro e dalla stessa UE, semplicemente comunicando al Consiglio Europeo la propria intenzone di uscirne.
Se gli stati iniziano ad invertire questo processo di dissolvimento liberandosi della
piovra UE e ri incominciano ad auto-proteggersi e se si adotta una moneta comune (ulteriore) e
non unica per le transazioni oltreconfine, lasciando i cittadini liberi di circolare per l Europa di nuovo ri-costituita da liberi e protetti Stati-azione, senza distruggere le economie con maldestre politiche-illusione che stiamo oramai da ben 28 anni
vivendo, i cittadini europei sarebbero davvero
felici e contenti!
Il vecchio passaporto, quello serve davvero...
è già esso, vera libertà inoltre esso consente la circolazione di individui che in quanto a detentori di passaporto
non rappresentano una minaccia sociale perchè
non sono posseduti da migranti illegali e criminali.
Il
"pensiero unico" rappresenta un autentico danno alle capacità di pensiero autonomo,
ne è convinta anche la Giornalista de Il Giornale Ida Magli!
L' Unione Europea è nientemeno che
la più grande truffa della storia dell' umanità!
E una imprescrittibile necessità quindi, quella di
uscirne subito per non soccombere.
©2021 Boris Smirnov
Testo tratto dal mio articolo che titola:
Crisi economica: I veri perchè. attualmente ancora soggetto a migliorie.