Originariamente Scritto da
Heliopolis
Studiando la storia dei vari movimenti politici ispirati all'idea di ricostruzione nazionale e sociale, ho notato un suo articolarsi in fasi che possono essere suddivise in alcuni grandi periodi. Questi periodi corrispondono, grossolanamente, alle grandi cesure politico-sociali d'Italia e d'Europa. Cambiando la società a cui parlare, anche il F-word deve cambiare, se non negli ideali, sicuramente nella pratica politica quotidiana (che orribile termine da veterocomunista).
Dopo alcune riflessioni, credo di poter individuare questi periodi:
- Fascismo senza Mussolini: 1945-1948
- Fascismo in democrazia: 1948-1968
- Neofascismo I: 1968-1980
- Neofascismo II: 1980-2000
- Destra radicale: 2001-2008-2013
- Nazionalpopulismo: 2013-oggi
Il primo e il secondo periodo potrebbero essere agevolmente racchiusi in una singola esperienza generazionale, vale a dire quella della generazione nata o allevata sotto il Regime o nella Repubblica Sociale Italiana. Questa continuità subisce una cesura essenziale nel 1968 per le cause che sappiamo e la risposta dell'area alle mutate condizioni sia sociali che di agibilità (il movimento del 1968 si evolve in quello del 1977) è il Neofascismo che io chiamo Neofascismo I soprattutto per mancanza di fantasia.
Al Neofascismo I fa seguito il Neofascismo II, figlio del periodo precedente E della tempesta con epicentro la città felsinea. È un periodo caratterizzato dall'aumentata agibilità politica (il movimento del 1985 non fu come quello di pochi anni prima) e dal tentativo di rinnovamento forte: gli anni Ottanta sono il periodo di Orion, di Fare Verde, di Fare Fronte per il Contropotere Studentesco, ma anche del riflusso ideologico e del trionfo della globalizzazione. Gli anni Novanta vedono un'evoluzione in tal senso: l'area permane ai margini perché non ha capacità (o volontà) di aggredire una globalizzazione in quel momento vincente e vive all'ombra della destra istituzionale, che a sua volta si distacca dal concetto di partito fascista o di fascisti. Il riferimento principale è, bene o male, Alleanza Nazionale, da cui l'area riceve un sostegno parziale e a cui fornisce quadri e personale. C'è anche la Lega ad occhieggiare periodicamente in quell'angolo di schieramento politico. Il movimento skin nasce durante questo Neofascismo II.
La destra radicale (di nuovo: mancanza di fantasia nomastica) è un po' la coda lunga del Neofascismo II, però alle prese con una decisa frammentazione organizzativa, con il problema della crisi dell'11 Settembre 2001 e quindi dell'espansionismo USA, con la nascita della percezione popolare della crisi immigratoria di massa. Nel 2003 nasce CasaPound Italia, che nel 2008 si darà una struttura nazionale e produrrà un fenomeno riaggregativo sia direttamente, assorbendo numerose comunità militanti preesistenti, sia indirettamente, inducendo molti a cercare uno sbocco in un percorso federativo o in un altro movimento.
Caratteristica comune al Neofascismo I, al Neofascismo II e alla Destra radicale è il percepirsi in una posizione di alterità. Erano cioè una subcultura. Questa posizione di alterità produsse uno sviluppo creativo e culturale, la famosa metapolitica, la "musica alternativa" o "musica non conformista" o "musica non conforme".
Il nazionalpopulismo lo identifico come la creazione di una serie di collegamenti più o meno organici, più o meno duraturi tra forze politiche istituzionali e movimenti politici che si possono definire come "radicali", che a loro volta tendono a ridefinire la loro struttura organizzativa e il loro modo di azione.