Quello che dici è vero. Noi che non siamo analfabeti filosofici non ci perdiamo nel dibattito sterile e senza senso di cosa sia il "vero" leghismo. Sicuramente questi innesti esogeni sono possibili e anzi storicamente accertati, così come è storicamente accertata l'esistenza di correnti interne. Però la mia opinione è che pur potendosi innestare sopra il nucleo ideologico leghista, queste istanze non hanno mai portato questo stesso nucleo a dissolversi interamente.
La classe dirigente piddina è consolidata e robustamente adesa al territorio (e al suo controllo) proprio laddove è costituita al 100% (o quasi) dal residuato del PCI. Ironicamente, quella fetta di affiliati che hanno disarticolato il PD (mi riferisco a Renzi e compagnia) è stata la prima classe dirigente non-PCI espressa da un territorio quasi interamente monopolizzata dalla categoria di cui sopra.Però bisogna ammettere che pure il PD, per quanto non ci piaccia, ha una classe dirigente consolidata e capillarmente presente sul territorio. Per certi versi, soprattutto in determinate zone del paese, ancor più della Lega, stante il maggior peso e la maggiore influenza. Il cambio di sigle non ha molto intaccato questa realtà. Riguardo al confronto tra FdI e Lega, su questo punto hai ragione tu: la Lega ha avuto una continuità che il mondo proveniente dal MSI, soprattutto dopo lo scioglimento di Alleanza Nazionale nel PDL, non ha avuto, se non in modo frammentario. Questo è stato, finora, un punto di forza della Lega. Dico "finora" perché, a mio avviso, il vantaggio leghista su FdI rischia di ridursi sempre di più (soprattutto dopo la svolta salviniana che ha portato la Lega ad appoggiare Draghi).