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  1. #381
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Monoclonali, in Toscana sono in cura 80 pazienti: uno su due si è “negativizzato”

    Il professor Menichetti spiega la sperimentazione: agire velocemente, bene contro la variante inglese
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  2. #382
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    I pazienti li chiedono ma i medici non li prescrivono: è caos sui monoclonali

    La cura con i monoclonali è poco utilizzata perché prescritta raramente dai medici di famiglia. "Pazienti sono venuti di loro iniziativa perché non riuscivano a contattare il proprio medico o perché non gli aveva paventato la possibilità della terapia"


    La cura con i monoclonali è poco utilizzata perché prescritta raramente dai medici di famiglia. "Pazienti sono venuti di loro iniziativa perché non riuscivano a contattare il proprio medico o perché non gli aveva paventato la possibilità della terapia"

    La terapia inutilizzata
    Come ci siamo recentemente occupati (qui il nostro articolo), l'Italia ha acquistato per fior di quattrini ben 150mila dosi di monoclonali che sarebbero destinate ai pazienti più fragili ed a maggior rischio di contrarre la malattia nelle sue forme più severe. L'Italia avrebbe 368 Centri abilitati ma, attualmente, si somministrano soltanto in un centinaio di essi. Il condizionale lo usiamo perché è una situazione paradossale ed incredibile. Tecnicamente, il meccanismo funziona così: una volta che i medici di famiglia accertano la positività di un loro paziente e valutano se quest'ultimo possa sviluppare una forma grave della malattia da Sars-Cov-2, dovrebbero attivare velocemente (fra i 3 e i 10 giorni) la procedura per fare in modo che il paziente raggiunga uno dei centri regionali per la somministrazione dei monoclonali. Ma, ad oggi (ed è questo il paradosso), le prescrizioni scarseggiano e vengono segnalate sempre dagli stessi "volenterosi" camici bianchi che ricordano l'esistenza di questa cura.

    "Vengono direttamente i pazienti..."
    Al policlinico Umberto I di Roma sono già state eseguite una sessantina di infusioni. "Una parte dei pazienti è stata segnalata dai medici di famiglia ma molti altri sono persone passate per il pronto soccorso mentre abbiamo ricevuto una decina di richieste direttamente dai pazienti", spiega al Messaggero Claudio Mastroianni, direttore del Centro monoclonale - Positivi che hanno di loro iniziativa scritto al Policlinico per essere curati perché non riuscivano a contattare il proprio medico di famiglia oppure perché quest' ultimo non gli aveva paventato la possibilità della terapia. Lo stesso accade a Tor Vergata", ha aggiunto.

    "Siamo indietro..."
    Sul fronte dei farmaci per la terapia di Covid-19, monoclonali compresi, "qui siamo un po' più indietro" rispetto ai vaccini. Lo ha detto a Sky Tg24 Armando Genazzani, membro del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea del farmaco. "Abbiamo almeno un paio di farmaci - sottolinea l'esperto - che sappiamo possono migliorare la prognosi dei pazienti in ospedale, il remdesivir e i corticosteroidi. Cominciamo ad avere delle combinazioni di anticorpi che nei pazienti ad altissimo rischio che hanno contratto il Covid potrebbero essere utili per ridurre l'impatto in ospedale. C'è ancora qualche problema organizzativo perché sono farmaci che devono essere dati endovena e, perché, finché non riusciamo a predire quali pazienti possono progredire, dovremmo darli a troppe persone".

    Un caso emblematico
    A suffragio di quanto detto dal Prof. Mastroianni è il caso della signora Angela, 68 anni ed obesa, risultata positiva a fine marzo, quindi neanche un mese fa. Ebbene, la paziente con uno dei più importanti fattori di rischio per questa malattia (l'obesità) è guarita definitivamente pochi giorni fa, indovinate come? Grazie all'infusione degli anticorpi monoclonali pochi giorni dopo i primi sintomi al Centro di Tor Vergata, uno dei 13 poli che la Regione Lazio ha messo a disposizione per questo tipo di terapia. Come ha fatto Angela a farsi curare con gli anticorpi? Purtroppo non è stato il proprio medico di famiglia a prescriverle la cura bensì il consiglio di un altro specialista che le ha suggerito di contattare Tor Vergata e chiedere se ci fosse la possibilità di un'infusione. La signora sta bene soltanto grazie alla sua voglia di guarigione e proattività altrimenti non avrebbe ricevuto i monoclonali. "Alcuni pazienti si sono già negativizzati mentre pochissimi, due o tre, sono stati ricoverati ma non di certo in terapia intensiva", ha affermato il Prof. Massimo Andreoni, Primario a Tor Vergata, dove sono stati già trattati circa un centinaio di pazienti.

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  3. #383
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    I pazienti li chiedono ma i medici non li prescrivono: è caos sui monoclonali

    14 Aprile 2021 - 118
    La cura con i monoclonali è poco utilizzata perché prescritta raramente dai medici di famiglia. "Pazienti sono venuti di loro iniziativa perché non riuscivano a contattare il proprio medico o perché non gli aveva paventato la possibilità della terapia"

    Gli anticorpi monoclonali salvano le vite ma i medici non li prescrivono se non in pochissimi casi: è questo il paradosso tutto italiano sull'unica vera cura al momento disponibile nelle fasi precoci della malattia Covid-19.

    La terapia inutilizzata
    Come ci siamo recentemente occupati (qui il nostro articolo), l'Italia ha acquistato per fior di quattrini ben 150mila dosi di monoclonali che sarebbero destinate ai pazienti più fragili ed a maggior rischio di contrarre la malattia nelle sue forme più severe. L'Italia avrebbe 368 Centri abilitati ma, attualmente, si somministrano soltanto in un centinaio di essi. Il condizionale lo usiamo perché è una situazione paradossale ed incredibile. Tecnicamente, il meccanismo funziona così: una volta che i medici di famiglia accertano la positività di un loro paziente e valutano se quest'ultimo possa sviluppare una forma grave della malattia da Sars-Cov-2, dovrebbero attivare velocemente (fra i 3 e i 10 giorni) la procedura per fare in modo che il paziente raggiunga uno dei centri regionali per la somministrazione dei monoclonali. Ma, ad oggi (ed è questo il paradosso), le prescrizioni scarseggiano e vengono segnalate sempre dagli stessi "volenterosi" camici bianchi che ricordano l'esistenza di questa cura.

    "Vengono direttamente i pazienti..."
    Al policlinico Umberto I di Roma sono già state eseguite una sessantina di infusioni. "Una parte dei pazienti è stata segnalata dai medici di famiglia ma molti altri sono persone passate per il pronto soccorso mentre abbiamo ricevuto una decina di richieste direttamente dai pazienti", spiega al Messaggero Claudio Mastroianni, direttore del Centro monoclonale - Positivi che hanno di loro iniziativa scritto al Policlinico per essere curati perché non riuscivano a contattare il proprio medico di famiglia oppure perché quest' ultimo non gli aveva paventato la possibilità della terapia. Lo stesso accade a Tor Vergata", ha aggiunto.

    Un caso emblematico
    A suffragio di quanto detto dal Prof. Mastroianni è il caso della signora Angela, 68 anni ed obesa, risultata positiva a fine marzo, quindi neanche un mese fa. Ebbene, la paziente con uno dei più importanti fattori di rischio per questa malattia (l'obesità) è guarita definitivamente pochi giorni fa, indovinate come? Grazie all'infusione degli anticorpi monoclonali pochi giorni dopo i primi sintomi al Centro di Tor Vergata, uno dei 13 poli che la Regione Lazio ha messo a disposizione per questo tipo di terapia. Come ha fatto Angela a farsi curare con gli anticorpi? Purtroppo non è stato il proprio medico di famiglia a prescriverle la cura bensì il consiglio di un altro specialista che le ha suggerito di contattare Tor Vergata e chiedere se ci fosse la possibilità di un'infusione. La signora sta bene soltanto grazie alla sua voglia di guarigione e proattività altrimenti non avrebbe ricevuto i monoclonali. "Alcuni pazienti si sono già negativizzati mentre pochissimi, due o tre, sono stati ricoverati ma non di certo in terapia intensiva", ha affermato il Prof. Massimo Andreoni, Primario a Tor Vergata, dove sono stati già trattati circa un centinaio di pazienti.

    "C'è scarsa informazione"
    "Molti colleghi stanno seguendo il protocollo molti altri no perché c'è una scarsa informazione al riguardo e la pratica per avviare la terapia è comunque lunga", spiega Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale. Le Asl della Regione Lazio hanno mandato ai medici un'unica mail con il protocollo e le procedure da seguire senza alcun "webinar utile a spiegare come comportarsi", conclude Chiriatti. Con il risultato di avere molti Centri pronti a fare decine di infusioni al giorno senza, però, ricevere i pazienti.

    "Siamo indietro..."
    Sul fronte dei farmaci per la terapia di Covid-19, monoclonali compresi, "qui siamo un po' più indietro" rispetto ai vaccini. Lo ha detto a Sky Tg24 Armando Genazzani, membro del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea del farmaco. "Abbiamo almeno un paio di farmaci - sottolinea l'esperto - che sappiamo possono migliorare la prognosi dei pazienti in ospedale, il remdesivir e i corticosteroidi. Cominciamo ad avere delle combinazioni di anticorpi che nei pazienti ad altissimo rischio che hanno contratto il Covid potrebbero essere utili per ridurre l'impatto in ospedale. C'è ancora qualche problema organizzativo perché sono farmaci che devono essere dati endovena e, perché, finché non riusciamo a predire quali pazienti possono progredire, dovremmo darli a troppe persone".

    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-monoclonali-non-prescritti-dai-medici-sono-i-pazienti-1938684.html

    ma sono medici o zappatori ( con rispetto per gli zappatori)?

  4. #384
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    La seconda mi verrebbe da dire...
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  5. #385
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Ema avvia revisione dell'anticorpo monoclonale di Gsk
    L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha iniziato l'esame dei dati disponibili sull'uso dell'anticorpo monoclonale VIR-7831 per il trattamento di pazienti affetti da Covid19. La revisione "mira a supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere di impiegare il medicinale di GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology per il trattamento di Covid-19 prima dell'autorizzazione all'immissione in commercio", si legge in una nota sul portale dell'ente regolatorio. Un anticorpo monoclonale è un tipo di proteina che si lega a una struttura specifica, chiamata antigene. In particolare, VIR-7831 (noto anche come GSK4182136) è progettato per legarsi alla proteina Spike del SarsCoV2, riducendo la capacità del virus di penetrare nelle cellule dell'organismo.

  6. #386
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Super @svicolone che aggiorni il 3D...
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  7. #387
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Monoclonali a 70 pazienti over 70, 1/4 negativizzato
    Il 70% dei pazienti non ha avuto un aggravamento della malattia dopo 14 giorni e un quarto si è negativizzato in 10 giorni. Questi i risultati del trattamento con i monoclonali sperimentato all'ospedale di Latina Santa
    Maria Goretti su 70 pazienti reclutati con età media di 71 anni.

  8. #388
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Latina. Il Santa Maria Goretti, dopo il Policlinico Umberto I, è il secondo ospedale del Lazio per il numero di cure effettuate con l'utilizzo degli anticorpi monoclonali.

    ...«Abbiamo iniziato il 22 marzo e i dati sono molto incoraggianti – ha sottolineato la professoressa Lichtner – Gli anticorpi vengono utilizzati sui pazienti estremamente vulnerabili: nessuno di loro è stato colpito da una patologia grave del virus, non si è richiesto l'uso del casco né tantomeno sono stati intubati. Il 70 percento, inoltre, non ha sviluppato ulteriori sintomi della malattia e il 94 percento ha riscontrato una forma lievissima. Questo risultato è stato raggiunto grazie al fondamentale apporto della rete territoriale, partendo dai medici di base passando per gli specialisti arrivando alle strutture ambulatoriali. Proteggere la categoria dei fragili è un tassello fondamentale nella lotta al virus»...
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  9. #389
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Covid, Toti: in Liguria 116 trattati con anticorpi monoclonali
    "Il vaccino e' l'arma piu' preziosa che abbiamo contro il Covid ma non e' l'unica: in Liguria sono gia' 116 i pazienti trattati con anticorpi monoclonali, tutti con successo. Grazie all'impegno della nostra sanita' e del team dell'amico Matteo Bassetti all'ospedale San Martino, la nostra e' la prima regione in Italia per l'utilizzo di questi farmaci, che ci stanno aiutando a diminuire ricoveri e decessi. Avanti cosi' per sconfiggere il virus". Lo scrive il presente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

  10. #390
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Covid, cresce l'uso delle terapie monoclonali in Italia: la situazione regione per regione

    https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2021/04/17/anticorpi-monoclonali-covid-italia#18

 

 
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