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  1. #361
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da scomunista Visualizza Messaggio
    No voglio che vengano curati tutti!!
    Anche io.
    I monoclonali al momento sono in sperimentazione.
    Deficienti!!! <-- è un link

  2. #362
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da acquazzurra Visualizza Messaggio
    Anche io.
    I monoclonali al momento sono in sperimentazione.
    Se ci fosse stata più attenzione alle terapie, alla cura della Covid, leggi soldi, probabilmente avremmo già cure più efficaci
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  3. #363
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da acquazzurra Visualizza Messaggio
    Anche io.
    I monoclonali al momento sono in sperimentazione.
    La gente muore non solo perché ha patologie, muore per il ritardo delle cure, colpevolmente perché attendono prima di chiamare il medico di base, muoiono perché il medico di base se ne frega e prescrive solo la tachipirina, muoiono perché arrivano in ospedali fatiscenti che li lasciano morire e se ne fregano ampiamente.

  4. #364
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da scomunista Visualizza Messaggio
    La gente muore non solo perché ha patologie, muore per il ritardo delle cure, colpevolmente perché attendono prima di chiamare il medico di base, muoiono perché il medico di base se ne frega e prescrive solo la tachipirina, muoiono perché arrivano in ospedali fatiscenti che li lasciano morire e se ne fregano ampiamente.
    Ma infatti lo so.
    Le persone muoiono di covid 19 perchè non vengono curate TEMPESTIVAMENTE.
    La malattia non si deve sviluppare.
    Non si può sentir dire che "il farmaco non è efficace contro la Covid grave"!
    Alla covid grave NON ci si deve arrivare.
    Cure adeguate e tempestive evitano questa evenienza, nella quale poi è difficilissimo agire.
    Una volta che il virus si è replicato e diffuso nell'organismo... scatenando quello che sappiamo... hai poche armi.
    BISOGNA intervenire PRIMA!
    Che sia con i monoclonali o con le terapie a domicilio...
    Ma bisogna agire subito.
    In Italia ci sono tanti morti perchè le persone ammalate vengono prese in carico troppo tardi.
    Deficienti!!! <-- è un link

  5. #365
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da acquazzurra Visualizza Messaggio
    Ma infatti lo so.
    Le persone muoiono di covid 19 perchè non vengono curate TEMPESTIVAMENTE.
    La malattia non si deve sviluppare.
    Non si può sentir dire che "il farmaco non è efficace contro la Covid grave"!
    Alla covid grave NON ci si deve arrivare.
    Cure adeguate e tempestive evitano questa evenienza, nella quale poi è difficilissimo agire.
    Una volta che il virus si è replicato e diffuso nell'organismo... scatenando quello che sappiamo... hai poche armi.
    BISOGNA intervenire PRIMA!
    Che sia con i monoclonali o con le terapie a domicilio...
    Ma bisogna agire subito.
    In Italia ci sono tanti morti perchè le persone ammalate vengono prese in carico troppo tardi.
    pura e semplice VERITA'

  6. #366
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Acquazzurra , hai visto questa ?


    Covid 19, due farmaci comuni efficaci contro il virus

    Secondo una ricerca tedesca, se combinati con un anti virale, abbatterebbero la replicazione del virus del 90%


    La ricerca per combattere il Covid 19 ha portato un altro, interessante, risultato positivo. Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati tedeschi dell’Università di Muenster è infatti riuscito a dimostrare che un comune antidepressivo e un antifungino se combinati con un altrettanto diffuso antivirale sono in grado di abbattere di oltre il 90 percento la replicazione del coronavirus SARS-CoV-2. I test sono stati finora condotti soltanto in laboratorio, ma se verranno confermati da studi clinici potrebbero portare a una nuova ed efficace terapia farmacologica anti Covid.

    A determinare che l'itraconazolo (antifungino) e la fluoxetina (antidepressivo) quando combinati col Remdesivir inibiscono fortemente le particelle virali del SARS-CoV-2 sono stati gli scienziati del Center for Molecular Biology of Inflammation – “Cells in Motion” Interfaculty Center dell'Università di Muenster, in Germania, che hanno collaborato con i colleghi del Programma di ricerca in oncologia dei sistemi dell'Università di Helsinki (Finlandia). Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Ursula Rescher, docente presso l'Istituto di Biochimica Medica dell'ateneo tedesco, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver esposto cellule in coltura (di tipo CALU-3) alle varie combinazione dei farmaci.

    Quello che si è sostanzialmente scoperto è che quando combinati con l'antivirale Remdesivir, un farmaco antidepressivo e un antifungino riescono ad abbattere la replicazione del coronavirus SARS-CoV-2 di oltre il 90 percento, inibendo di fatto il patogeno. Trattandosi di medicinali già approvati e ampiamente utilizzati, potrebbero rappresentare un'arma molto efficace per il trattamento della Covid 19.

    Il Remdesivir è uno dei primi farmaci utilizzati per provare a contrastare gli effetti del Covid 19 ma in precedenza era già stato utilizzato come antivirale per il virus Ebola e virus Marburg, ma aveva dimostrato anche una certa efficacia contro il SARS-CoV e il MERS-CoV, i due patogeni a RNA, molto simili per composizione genetica al SARS-CoV-2. Il Remdesivir è stato anche il primo farmaco ufficialmente approvato dalla FDA americana (la Food And Drug Administration) per combattere il SARS-CoV-2. Poiché da precedenti studi clinici anche l'itraconazolo e la fluoxetina avevano mostrato alcune proprietà antivirali, il team guidato dalla professoressa Rescher ha voluto verificare se, combinati col Remdesivir, i tre farmaci potessero bloccare la replicazione delle particelle infettive del Covid 19, scoprendo che questo avveniva nel 90% dei casi.

    “I trattamenti farmacologici erano ben tollerati e la replicazione virale potentemente compromessa”, scrivono Rescher e colleghi nell'abstract dello studio. La vaccinazione preventiva e i farmaci terapeutici contro il Covid 19 sono entrambi necessari per combattere efficacemente le pandemie causate da virus zoonotici emergenti come il SARS-CoV-2 - ha poi aggiunto la professoressa Rescher. I dettagli della ricerca “Drug synergy of combinatory treatment with remdesivir and the repurposed drugs fluoxetine and itraconazole effectively impairs SARS‐CoV‐2 infection in vitro” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata British Journal of Pharmacology.

    https://www.ilgiorno.it/salute/covid-antidepressivo-e-antifungino-1.6228658
    sembra interessante....

  7. #367
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Bene!!!
    Sempre più terapie.
    Speriamo che anche questa vada in porto!!!
    Deficienti!!! <-- è un link

  8. #368
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    Exclamation Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Negli ultimi mesi si sta sperimentando un nuovo antivirale nella cura del covid, il Molnupiravir...

    ... «E’ un antivirale che ha dimostrato negli studi di fase due che, su un numero consistente di soggetti trattati, entro cinque giorni si arriva ad azzerare la carica virale – le parole dello stesso medico ai microfoni di Sanitàinformazione.it – siamo pronti a sperimentarlo e speriamo che il via libera arrivi il prima possibile. A rendere ancora più interessante questo farmaco è la disponibilità in pastiglie, quindi potrebbe essere un ottimo antivirale per trattare soggetti a casa con l’antibiotico che riduce la carica virale e permette di ottenere un risultato simile a quello degli anticorpi monoclonali».



    @scomunista
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  9. #369
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    La cura c'è ma nessuno la usa: il mistero (irrisolto) dei monoclonali

    L'Italia ha acquistato 150mila dosi di anticorpi monoclonali praticamente ancora inutilizzati: ad un mese dall'ok dell'Aifa, mancano procedure e linee guida. "Manca la formazione. Non è stato previsto neanche un corso sui monoclonali"

    Siamo sempre in emergenza, la campagna vaccinale sta incontrando montagne da scalare inimmaginabili ed un'arma che abbiamo a disposizione e per la quale si è lavorato tanto viene utilizzata pochissimo: stiamo parlando degli anticorpi monoclonali, determinanti nel curare la malattia quando è ancora allo stadio iniziale.

    Qual è la situazione
    L'Italia, al momento, ha acquistato 150mila dosi che vanno destinate ai pazienti maggiormente esposti a contrarre una forma grave di Covid ed evitare l'ospedalizzazione. Bene, fino ad ora ci sono state più chiacchiere che fatti: come riporta IlMessaggero, i centri che attualmente li somministrano sono poco più di cento (sui 368 abilitati) e, fino al 31 marzo, i pazienti trattati con questa cura sono stati poco più di mille in tutta la nazione. Pochissimi. Per fare degli esempi, su 150mila dosi disponibili il Veneto ne ha sommistrate circa 300, Toscana e Lazio 150, il Molise 4 volte e la Calabria una volta soltanto. "Il problema di fondo è che il meccanismo è complicato - spiega Francesco Menichetti, Direttore di Malattie infettive dell'Azienda Ospedaliera Pisana - perché tutto funzioni serve una continuità assistenziale territoriale a regola. In sostanza, il paziente da trattare lo segnala il medico oppure le Usca, ma dopo un test diagnostico a carico del malato. Tutto però deve avvenire entro 5 giorni. Nella nostra scarsa efficacia di continuità assistenziale, pesa prima di tutto il test, perché il reperimento può fare inceppare il meccanismo".

    La cura monoclonale funziona: è un'altra arma contro il Covid
    "Il messaggio fino a ieri era: vaccinare, vaccinare, vaccinare; oggi il messaggio è fate presto a dotare le strutture sanitarie e noi operatori di vaccini e terapie innovative, a partire dagli anticorpi monoclonali per combattere, e vincere questa malattia. Anche per ridare agli italiani ulteriori spazi di vita. Fate presto!" È l'appello lanciato dal direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.

    "Mancano le linee guida"
    La cosa incredibile è che, un mese dopo l'autorizzazione da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) sull'utilizzo degli anticorpi monoclonali, i medici di famiglia denunciano la mancanza di linee guida. "Non ci sono state ancora fornite le linee di indirizzo nazionali sulle cure domiciliari dei pazienti Covid, né i percorsi strutturati che le Regioni devono fornire per consentire ai medici di medicina generale di indirizzare i pazienti Covid nel modo più appropriato e più rapido all'uso di questi farmaci". A sottolinearlo è Tommasa Maio, vicepresidente Metis, Società Scientifica dei Medici di Medicina Generale. Come riportato da AdnKronos, per fornire ai medici di medicina generale nozioni sotto il profilo scientifico sul tema, Metis e Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) hanno programmato un webinar che metta a confronto la medicina generale, la specialistica e il mondo del regolatorio al fine di condividere un percorso validato per l'uso di questi farmaci.

    "Si perde la possibilità di cure in tempo utile"
    Il rischio, osservano i medici di famiglia, è di perdere la finestra temporale utile all'impiego dei monoclonali. "La recente determina Aifa - chiarisce Walter Marrocco, responsabile scientifico Fimmg - prevede la somministrazione il più precocemente possibile rispetto all'insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i 10 giorni dall'inizio degli stessi". Gli fa eco anche Silvestro Scotti, Segretario generale nazionale della Federazione italiana Medici di Medicina Generale che non ci sta a far passare l'idea che a rallentare il meccanismo siano i medici di famiglia. "Noi non abbiamo avuto indicazioni su come attivare la procedura. Non sappiamo a chi ci dobbiamo rivolgere, non esiste una piattaforma informatica su cui collegarci. E poi manca la formazione. Non è stato previsto neanche un corso sui monoclonali". In tutto questo marasma, gli esperti sono molto preoccupati dalle varianti del Covid: se non si fa in fretta ad utilizzare i monoclonali già acquistati e disponibili, potrebbero diventare inefficaci se il virus continuasse a mutare con questa velocità rischiando di gettare via tutte le dosi inutilizzate e bruciare le centinaia di migliaia di euro che sono servite per acquistarle.

    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cura-i-monoclonali-ferma-bisogna-fare-presto-1937903.html

    ma il ministro della sanità COSA DIAVOLO STA FACENDO? DORME??

  10. #370
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    Predefinito Re: Con i monoclonali, 8-9 persone su 10 non andranno in ospedale per covid. Cure a c

    Citazione Originariamente Scritto da svicolone Visualizza Messaggio
    La cura c'è ma nessuno la usa: il mistero (irrisolto) dei monoclonali

    L'Italia ha acquistato 150mila dosi di anticorpi monoclonali praticamente ancora inutilizzati: ad un mese dall'ok dell'Aifa, mancano procedure e linee guida. "Manca la formazione. Non è stato previsto neanche un corso sui monoclonali"

    Siamo sempre in emergenza, la campagna vaccinale sta incontrando montagne da scalare inimmaginabili ed un'arma che abbiamo a disposizione e per la quale si è lavorato tanto viene utilizzata pochissimo: stiamo parlando degli anticorpi monoclonali, determinanti nel curare la malattia quando è ancora allo stadio iniziale.

    Qual è la situazione
    L'Italia, al momento, ha acquistato 150mila dosi che vanno destinate ai pazienti maggiormente esposti a contrarre una forma grave di Covid ed evitare l'ospedalizzazione. Bene, fino ad ora ci sono state più chiacchiere che fatti: come riporta IlMessaggero, i centri che attualmente li somministrano sono poco più di cento (sui 368 abilitati) e, fino al 31 marzo, i pazienti trattati con questa cura sono stati poco più di mille in tutta la nazione. Pochissimi. Per fare degli esempi, su 150mila dosi disponibili il Veneto ne ha sommistrate circa 300, Toscana e Lazio 150, il Molise 4 volte e la Calabria una volta soltanto. "Il problema di fondo è che il meccanismo è complicato - spiega Francesco Menichetti, Direttore di Malattie infettive dell'Azienda Ospedaliera Pisana - perché tutto funzioni serve una continuità assistenziale territoriale a regola. In sostanza, il paziente da trattare lo segnala il medico oppure le Usca, ma dopo un test diagnostico a carico del malato. Tutto però deve avvenire entro 5 giorni. Nella nostra scarsa efficacia di continuità assistenziale, pesa prima di tutto il test, perché il reperimento può fare inceppare il meccanismo".

    La cura monoclonale funziona: è un'altra arma contro il Covid
    "Il messaggio fino a ieri era: vaccinare, vaccinare, vaccinare; oggi il messaggio è fate presto a dotare le strutture sanitarie e noi operatori di vaccini e terapie innovative, a partire dagli anticorpi monoclonali per combattere, e vincere questa malattia. Anche per ridare agli italiani ulteriori spazi di vita. Fate presto!" È l'appello lanciato dal direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia.

    "Mancano le linee guida"
    La cosa incredibile è che, un mese dopo l'autorizzazione da parte dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) sull'utilizzo degli anticorpi monoclonali, i medici di famiglia denunciano la mancanza di linee guida. "Non ci sono state ancora fornite le linee di indirizzo nazionali sulle cure domiciliari dei pazienti Covid, né i percorsi strutturati che le Regioni devono fornire per consentire ai medici di medicina generale di indirizzare i pazienti Covid nel modo più appropriato e più rapido all'uso di questi farmaci". A sottolinearlo è Tommasa Maio, vicepresidente Metis, Società Scientifica dei Medici di Medicina Generale. Come riportato da AdnKronos, per fornire ai medici di medicina generale nozioni sotto il profilo scientifico sul tema, Metis e Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) hanno programmato un webinar che metta a confronto la medicina generale, la specialistica e il mondo del regolatorio al fine di condividere un percorso validato per l'uso di questi farmaci.

    "Si perde la possibilità di cure in tempo utile"
    Il rischio, osservano i medici di famiglia, è di perdere la finestra temporale utile all'impiego dei monoclonali. "La recente determina Aifa - chiarisce Walter Marrocco, responsabile scientifico Fimmg - prevede la somministrazione il più precocemente possibile rispetto all'insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i 10 giorni dall'inizio degli stessi". Gli fa eco anche Silvestro Scotti, Segretario generale nazionale della Federazione italiana Medici di Medicina Generale che non ci sta a far passare l'idea che a rallentare il meccanismo siano i medici di famiglia. "Noi non abbiamo avuto indicazioni su come attivare la procedura. Non sappiamo a chi ci dobbiamo rivolgere, non esiste una piattaforma informatica su cui collegarci. E poi manca la formazione. Non è stato previsto neanche un corso sui monoclonali". In tutto questo marasma, gli esperti sono molto preoccupati dalle varianti del Covid: se non si fa in fretta ad utilizzare i monoclonali già acquistati e disponibili, potrebbero diventare inefficaci se il virus continuasse a mutare con questa velocità rischiando di gettare via tutte le dosi inutilizzate e bruciare le centinaia di migliaia di euro che sono servite per acquistarle.

    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/cura-i-monoclonali-ferma-bisogna-fare-presto-1937903.html

    ma il ministro della sanità COSA DIAVOLO STA FACENDO? DORME??
    Insomma in Italia i morti più che la Covid-19 pare li faccia la disorganizzazione, l'impreparazione e la non tempestività delle cure.

    Il fatto che i medici non sappiano coe usare i monoclonali NUN SE PO' senti'!!!
    Mi aspetto che un medico ospedaliero, nello specifico il primaro del reparto incaricato di seguire la terapia, sia in grado di reperire testi ed materiale informativo per la gestione dei monoclonali.

    Idem con patate per quanto riguarda i medici di base.
    Personalmente penso che non si possa leggere una frase del genere: "Manca la formazione. Non è stato previsto neanche un corso sui monoclonali"

    L'AIFA le linee guida le ha fatte.
    AIFA. Uso degli anticorpi monoclonali per COVID-19

    Qui un esempio.


    Mi domando come facciano Genova ed il San Martino ad usare i monoclonali.
    Bassetti è un marziano?
    I medici di base di Genova sono venusiani?


    La frase " ... perché tutto funzioni serve una continuità assistenziale territoriale a regola. In sostanza, il paziente da trattare lo segnala il medico oppure le Usca, ma dopo un test diagnostico a carico del malato. Tutto però deve avvenire entro 5 giorni. Nella nostra scarsa efficacia di continuità assistenziale, pesa prima di tutto il test, perché il reperimento può fare inceppare il meccanismo"..." cosa fa intendere? Disorganizzazione? Impreparazione?
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