Pubblicato: 22 Marzo 2021
Le società africane ed europee affrontano problemi comuni e condividono le stesse sfide, come la pandemia di coronavirus e il cambiamento climatico. Condizioni che creano la necessità di una collaborazione più stretta ed equa. Il 25 marzo, gli eurodeputati voteranno
le proposte del Parlamento europeo per una nuova strategia UE-Africa che ponga le basi per un partenariato all’altezza degli interessi di entrambe le parti e che dia ai paesi africani i mezzi per raggiungere uno sviluppo sostenibile.
Lo sviluppo umano al centro della strategia per il futuro. L'Africa ospita la popolazione più giovane del mondo e, ogni mese, circa un milione di africani fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro. Tuttavia, più di 390 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, mentre meno del 10% di quelle con età compresa fra i 18 e i 24 anni è iscritto a una qualche forma di istruzione o formazione post-secondaria.
Investire nelle persone è un punto chiave della strategia UE-Africa, annunciata dalla Commissione europea a marzo, le cui priorità corrispondono alla lotta contro la disuguaglianza, ai giovani e all’emancipazione femminile.
L'autrice della relazione del Parlamento europeo, Chrysoula Zacharopoulou (del gruppo Renew Europe, Francia), sottolinea l'esigenza di garantire l'accesso a un'istruzione di qualità e di fornire ai giovani, soprattutto alle donne e alle ragazze, le competenze necessarie per accedere al mercato del lavoro.
Garantire condizioni di lavoro dignitose è considerato un passo altrettanto fondamentale per offrire concrete possibilità a una popolazione in così rapida crescita. Un punto, quest’ultimo, che va di pari passo con quello relativo alla necessità di sistemi di protezione sociale inclusivi, di misure contro il lavoro minorile e quello forzato e di una transizione dall'economia informale a quella formale. Il settore informale rappresenta quasi l'86% di tutta l'occupazione in Africa.
La nuova strategia dovrebbe anche
migliorare l'assistenza sanitaria e rafforzare i sistemi sanitari nazionali, rendendoli più resilienti alle crisi future. Gli eurodeputati intendono intensificare la collaborazione UE-Africa sulla ricerca e l'innovazione sanitaria in modo da promuovere la produzione locale di attrezzature e medicine.
Ridurre la dipendenza dell'Africa dalle importazioni. Nella relazione si afferma che il rapporto tra l’UE e l’Africa "deve andare oltre la logica donatore-beneficiario" e, pertanto, viene sottolineata l’importanza di sostenere la produzione interna dell'Africa attraverso investimenti sostenibili.
Viene proposto anche di incrementare il commercio intra-africano attraverso un'area continentale di libero scambio, investimenti in infrastrutture di trasporto e un migliore accesso ai mercati globali.
I partenariati pubblico-privato e il
finanziamento delle piccole e medie imprese sono considerati essenziali, poiché le PMI rappresentano il 95% delle imprese in Africa e il settore privato dovrebbe essere decisivo nella fase di ripresa post-COVID-19.
Gli eurodeputati sottolineano che tutti gli accordi dovrebbero essere compatibili con il rispetto dei diritti umani, delle norme ambientali e di lavoro, nonché essere in linea con gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
La relazione chiede anche agli istituti finanziari internazionali, come il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, di profondere ulteriori sforzi al fine di
alleggerire gli oneri del debito dei paesi africani, esacerbati dalla pandemia.
Partner per una transizione verde e digitale. L'Africa è il paese meno responsabile del cambiamento climatico, eppure ne subisce il peso del suo impatto: nel 2019 quasi 16,6 milioni di africani sono stati colpiti da eventi meteorologici estremi, ben il 195% in più rispetto al 2018.
La relazione preme per una transizione verso un'economia sostenibile e circolare attraverso investimenti in trasporti e infrastrutture verdi ed energie rinnovabili. Viene inoltre sottolineata la necessità di proteggere la biodiversità esclusiva dell'Africa, così come le comunità indigene, e di garantire uno sfruttamento equo e sostenibile delle materie prime, che rappresentano il 49% delle importazioni dell'UE dall'Africa.
Gli eurodeputati affermano che l'agricoltura sostenibile dovrebbe essere al centro del partenariato UE-Africa, così da favorire lo sviluppo di pratiche agricole rispettose dell'ambiente, rafforzare la resilienza degli agricoltori e affrontare le carenze del sistema alimentare, aggravatesi a causa della chiusura delle frontiere per la crisi COVID-19.
La trasformazione digitale giocherà un ruolo chiave nella modernizzazione del settore agricolo, ma anche dell'istruzione, dell'occupazione, della salute e della partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche.
Una politica migratoria basata su solidarietà e responsabilità condivisa. Dal 2015, l'UE e i paesi africani hanno sviluppato un approccio comune alla gestione dei flussi migratori, che ha portato a una riduzione della migrazione irregolare e a una più efficace cooperazione nella lotta contro il traffico di migranti. Nonostante ciò, ci sono ancora sfide significative da affrontare: l'Africa subsahariana ospita più di un quarto dei rifugiati del mondo e le traversate del Mediterraneo continuano a mietere vite umane e ad alimentare le reti criminali.
I deputati del Parlamento europeo hanno perciò sottolineato l’importanza per il nuovo partenariato UE-Africa di
porre come priorità la dignità dei rifugiati e dei migranti e di considerare la migrazione come una responsabilità condivisa tra i paesi europei di destinazione e i paesi africani di origine. È stata infatti evidenziata la necessità di affrontare le cause all’origine degli spostamenti, di garantire procedure di asilo eque e di stabilire una politica di migrazione circolare che sia in grado di creare opportunità per i lavoratori qualificati e non.
https://www.etribuna.com/eportale/it/2014-03-20-23-48-00/36552-verso-il-rinnovo-del-partenariato-africa-ue