User Tag List

Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 57
  1. #1
    Forumista senior
    Data Registrazione
    10 Feb 2021
    Messaggi
    1,237
     Likes dati
    29
     Like avuti
    244
    Mentioned
    42 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Il sacrificio di Isacco

    Torno ora da una chiesa. E' stato letto l'inquietante episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22,1-18).

    Che cosa ne pensate?

    Io per prima cosa mi chiedo se il racconto può derivare da una testimonianza personale del protagonista dell'episodio (diciamo Abramo), oppure se si tratta di un racconto mitico e simbolico, come tantissimi ce ne sono nella Bibbia.
    La seconda ipotesi (la favola), ci costringe a chiederci perché sia stato scritto un racconto così orrendo.

    La prima ipotesi mi sconcerta ancora di più. Il racconto inizia così: "Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "..." ".
    Come Abramo si accorse, o si convinse che Dio gli parlava? Ebbe qualche dubbio sul riconoscimento del parlante?
    E' chiaro che avrebbe dovuto averne, o almeno avrebbe dovuto farlo appena udite le parole: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto", cioè "Uccidi tuo figlio perché io te lo chiedo".
    Invece Abramo non tentennò per un attimo, ma "si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato".
    Per inciso: Isacco si rende conto di che cosa gli sta accadendo? Se sì, perché non si difende, o si ribella, o rinnega suo padre, fugge, bestemmia, cambia religione, o fa qualcosa di ragionevole?
    Il racconto finisce meno male di quanto sarebbe potuto essere. perché "'L'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo». ". Abramo solo a questo punto capisce che non può arrivare al punto di uccidere e si scuote: "andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio".
    A questo punto ci si potrebbe aspettare che Abramo si mettesse a piangere e andasse a costituirsi, o almeno che cercasse di capire che cosa gli era capitato, per evitare di rischiare errori simili nel futuro, invece "Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede»".

  2. #2
    Forumista senior
    Data Registrazione
    17 Oct 2019
    Località
    Roma
    Messaggi
    1,190
     Likes dati
    391
     Like avuti
    436
    Mentioned
    40 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    @ spq,

    Guarda questo é la famosa Aqedah, cioè il legamento tra Isacco e Abramo.
    L'interpretazione é diffilcile e bisogna ricorrere a dei Midrash. Abramo si
    accorge che Dio gli parlava erano pochi, lui , Sara, Isacco, con Ismaele già
    avevano litigato, e le pecore, e quindi rimaneva solo Dio.Tu ti chiedi, perché accetta?
    E accetta perché , essendo convinto dell'enorme misericordia di Dio, sa che Isacco non
    morirà sull'altare, e ciò gli dà veramente la forza per andare sul monte Moria col figlio.
    Ma quando Abramo sta per pugnalare il figlio ecco che vede un altro ariete impigliato con
    le corna ai cespugli, prende quello e lo offre in olocausto. Nelle bibbie canoniche non c'è altro,
    ma solo1 ariete, ma c'erano 2 arieti, il primo doveva essere Isacco che Abramo vede confusamente
    complice l'angoscia come un ariete. Cm per informarti meglio vedi su Bible Hub, è in inglese e ebraico, rigo
    per rigo dall'inizio alla fine.
    Ciao.

  3. #3
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,275
     Likes dati
    3,250
     Like avuti
    2,668
    Mentioned
    566 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Torno ora da una chiesa. E' stato letto l'inquietante episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22,1-18).

    Che cosa ne pensate?

    Io per prima cosa mi chiedo se il racconto può derivare da una testimonianza personale del protagonista dell'episodio (diciamo Abramo), oppure se si tratta di un racconto mitico e simbolico, come tantissimi ce ne sono nella Bibbia.
    Tutti i fatti della Bibbia sono realemente accaduti e mentre accadevano avevano un significato simbolico per le generazioni future.
    Accadevano non casualmente ma proprio per costituire un archetipo perenne per le generazioni future.

    Poi in molti casi, soprattutto per i fatti prima del Diluvio reale non significa letterale.


    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    La prima ipotesi mi sconcerta ancora di più. Il racconto inizia così: "Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "..." ".
    Come Abramo si accorse, o si convinse che Dio gli parlava? Ebbe qualche dubbio sul riconoscimento del parlante?
    Non ebbe problemi di riconoscimento poichè non era la prima volta che gli parlava, se vai a vedere il capitolo della storia di Abramo inizia proprio con "Il Signore disse ad Abram".

    Ci sono altri casi nella Bibbia in cui il chiamato si pone il problema, celebre la chiamata di Samuel:

    Samuele 1 - Capitolo 3 La chiamata di Dio a Samuele
    La Sacra Bibbia - 1 Samuele - www.maranatha.it Sestri Levante Genoa Italy



    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    E' chiaro che avrebbe dovuto averne, o almeno avrebbe dovuto farlo appena udite le parole: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto", cioè "Uccidi tuo figlio perché io te lo chiedo".

    Fa attenzione nella lettura di un testo biblico. Perchè si tratta sempre di versetti brevi da leggere con molta calma e attenzione. Da un versetto all'altro possono cambiare molte cose di cui non ci si accorge se lo si legge come un testo di prosa moderna, tipo un giornale o un romanzo. Non c'è scritto che fosse in compagnia di Isacco.
    E' abbastanza ovvio che quando Dio si rivolge ad un uomo gli parla di persona. La chiamata di Dio è una elezione, che ti eleva sugli altri quindi ti separa, a meno che non lo si dica esplicitamente che gli parli in presenza di altri come ad es. con Battesimo di Gesù.



    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Per inciso: Isacco si rende conto di che cosa gli sta accadendo? Se sì, perché non si difende, o si ribella, o rinnega suo padre, fugge, bestemmia, cambia religione, o fa qualcosa di ragionevole? .
    Isacco si sottomise docilmente come un agnello è evidente che nella Bibbia viene proprio descritto così. Anche i Midrash, testi di interpretazione rabbinica, confermano. Questa è un'immagine chiara dell'atteggiamento che Dio predilige. Oltre ovviamente ad essere un'immagine del Cristo che ebbe lo stesso stile di vita. E' chiaro che Dio dotò Isacco di un carattere adatto per poter adempiere a questo compito; non ebbe ad es. il carattere ribelle di Esaù, il figlio di Isacco che venne diseredato a favore del gemello, e mite, Giacobbe.

    Secondo alcuni esegeti ebrei isacco restò condizionato (un trauma) tanto da rimanere silenzioso per il resto della sua vita. In effetti la Bibbia riporta le prime parole di Isacco dopo i 60 anni (inizio del capitolo Gn 26).


    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Il racconto finisce meno male di quanto sarebbe potuto essere. perché "'L'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo». ". Abramo solo a questo punto capisce che non può arrivare al punto di uccidere e si scuote: "andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio".
    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    A questo punto ci si potrebbe aspettare che Abramo si mettesse a piangere e andasse a costituirsi, o almeno che cercasse di capire che cosa gli era capitato, per evitare di rischiare errori simili nel futuro, invece "Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede»".
    Dai concetti che ho evidenziato in neretto si deduce che il principale scandalo di questo racconto è che Abramo non fa una piega alla richiesta di un sacrificio umano, ma si turba solo perchè si tratta del figlio miracoloso che gli avrebbe dato una discendenza secondo la promessa del Signore: come poteva Dio contraddirsi?
    Al tempo di Abramo era del tutto normale compiere sacrifici umani presso gli altri popoli, non sarà così per il popolo ebraico che però doveva anche nascere da Abramo. Per questo il Patriarca non si stupisce della richiesta.

    Ecco quindi che il racconto che ti pare orribile è invece un racconto altamente edificante anche in una lettura meramente antropologica.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  4. #4
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,275
     Likes dati
    3,250
     Like avuti
    2,668
    Mentioned
    566 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da liutgarda Visualizza Messaggio
    @ spq,

    Guarda questo é la famosa Aqedah, cioè il legamento tra Isacco e Abramo.
    L'interpretazione é diffilcile e bisogna ricorrere a dei Midrash. Abramo si
    accorge che Dio gli parlava erano pochi, lui , Sara, Isacco, con Ismaele già
    avevano litigato, e le pecore, e quindi rimaneva solo Dio.Tu ti chiedi, perché accetta?
    E accetta perché , essendo convinto dell'enorme misericordia di Dio, sa che Isacco non
    morirà sull'altare, e ciò gli dà veramente la forza per andare sul monte Moria col figlio.
    Ma quando Abramo sta per pugnalare il figlio ecco che vede un altro ariete impigliato con
    le corna ai cespugli, prende quello e lo offre in olocausto. Nelle bibbie canoniche non c'è altro,
    ma solo1 ariete, ma c'erano 2 arieti, il primo doveva essere Isacco che Abramo vede confusamente
    complice l'angoscia come un ariete. Cm per informarti meglio vedi su Bible Hub, è in inglese e ebraico, rigo
    per rigo dall'inizio alla fine.
    Ciao.

    Secondo i Midrash Isacco subì una ferita alla gola e che ebbe una reazione che noi potremmo definire con il "morire per lo spavento" durante la quale ebbe una di visione del Signore che gli comunicò il suo destino di resurrezione, questo in particolare è detto nello Zohar il testo chiave della Cabbala. Il destino di resurrezione di Isacco era già stato compreso dai cristiani come prefigurazione della risurrezione di Cristo mentre dagli ebrei che rifiutarono Gesù è interpretato come destino di resurrezione dell'intero popolo ebraico ulteriormente interpretabile o meno per la salvezza del mondo intero a seconda dei punti di vista e conformemente ai principi della teologia noachica.


    Una precisazione sulle citazioni di cultura ebraica: hanno un grande suggestione sui cattolici moderni ma occorre precisare che i testi dei Midrash vengono scritti a partire dal VI sec. d.C. mentre le fonti pare risalgono al I-II sec., e non hanno più valore dei testi cristiani. Bisogna saper prendere dalla cultura ebraica quegli elementi che arricchiscono e completano ma non contraddicono la tradizione cristiana.

    Interessante l'argomento dei due arieti. Si ritrova costantemente questo dualismo nell'ebraismo. Sono infinite le interpretazioni che si possono dare delle chiavi simboliche. Quella mia personale, che mi viene di getto, è che questa visione doppia, giustamente compatibile con uno stato di angoscia, ha anche una valenza mistica: prefigura l'Antico e il Nuovo Testamento che sono come due arieti, in fondo anche un unico ariete (perchè se la Bibbia dice che era uno solo, c'è da crederle), come ogni cosa, viene visto attrarverso i due occhi; si formano perciò due immagini, occhio destro e occhio sinistro, che vengono poi ricomposte in una sola. Così anche l'AT e il, NT si ricompogono in uno solo nella fede cristiana. La Bibbia ci dice il vero reale mentre è possibile che altre tradizioni ebraiche ci dicano del vero simbolico.
    Possiamo anche dire che il Cristo sta alla nostra vita come l'Ariete sta all'inizio del calendario astrologico che è sospinto dalla sua forza così come la nostra vita è sospinta dal Verbo di Dio. Da qui deriva un'altra chiave simbolica è che i due arieti rappresentano l'inizio e la fine della predicazione di Cristo in Gerusalemme (inizio della predicazione in Gerusalemme, in quanto l'inizio della vita pubblica vero e proprio risale al Battesimo di alcuni mesi prima ma la valenza simbolica di Gerusalemme non ha bisogno di spiegazioni.) Infatti secondo la cronologia giovannea sulla quale concorda l'opinione dei principali studiosi cristiani, il 14 di nisan mese della Pasqua in cui morì Gesù, corrisponderebbe al venerdì 7 aprile del 30, oppure venerdì 3 aprile del 33, ovvero sotto il segno dell'Ariete (21 marzo - 20 aprile). Per cui l'inizio della predicazione corrisponde al mese di marzo di due anni (tre pasque) cosa che infatti si può dedurre dal Vangelo di Giovanni.
    Ultima modifica di emv; 02-03-21 alle 11:07
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  5. #5
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2014
    Messaggi
    8,183
     Likes dati
    560
     Like avuti
    1,316
    Mentioned
    104 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Torno ora da una chiesa. E' stato letto l'inquietante episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22,1-18).

    Che cosa ne pensate?

    Io per prima cosa mi chiedo se il racconto può derivare da una testimonianza personale del protagonista dell'episodio (diciamo Abramo), oppure se si tratta di un racconto mitico e simbolico, come tantissimi ce ne sono nella Bibbia.
    La seconda ipotesi (la favola), ci costringe a chiederci perché sia stato scritto un racconto così orrendo.

    La prima ipotesi mi sconcerta ancora di più. Il racconto inizia così: "Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "..." ".
    Come Abramo si accorse, o si convinse che Dio gli parlava? Ebbe qualche dubbio sul riconoscimento del parlante?
    E' chiaro che avrebbe dovuto averne, o almeno avrebbe dovuto farlo appena udite le parole: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto", cioè "Uccidi tuo figlio perché io te lo chiedo".
    Invece Abramo non tentennò per un attimo, ma "si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato".
    Per inciso: Isacco si rende conto di che cosa gli sta accadendo? Se sì, perché non si difende, o si ribella, o rinnega suo padre, fugge, bestemmia, cambia religione, o fa qualcosa di ragionevole?
    Il racconto finisce meno male di quanto sarebbe potuto essere. perché "'L'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo». ". Abramo solo a questo punto capisce che non può arrivare al punto di uccidere e si scuote: "andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio".
    A questo punto ci si potrebbe aspettare che Abramo si mettesse a piangere e andasse a costituirsi, o almeno che cercasse di capire che cosa gli era capitato, per evitare di rischiare errori simili nel futuro, invece "Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede»".
    Dal punto di vista del tributo,
    è confermazione di grazia per fede, con sacrificio trasposto, per provvidenza.
    È tutto nel post in cui ha descritto dalla premessa.

  6. #6
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,275
     Likes dati
    3,250
     Like avuti
    2,668
    Mentioned
    566 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da erinnot Visualizza Messaggio
    Dal punto di vista del tributo,
    è confermazione di grazia per fede, con sacrificio trasposto, per provvidenza.
    È tutto nel post in cui ha descritto dalla premessa.
    ???
    IN PALESTINA È GENOCIDIO!
    ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE!
    BASTA ECOFOLLIE GREEN!
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  7. #7
    Forumista senior
    Data Registrazione
    17 Oct 2019
    Località
    Roma
    Messaggi
    1,190
     Likes dati
    391
     Like avuti
    436
    Mentioned
    40 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Qui bisognerebbe conoscere bene l'ebraico. I Midrash sono belli, sono commenti fatti con amore all' AT.

    Per gli ebrei non esiste il NT, anche loro aspettano il Messia ma più che altro attendono un mondo migliore

    non una persona.

    Ho notato che la nostra Bibbia italiana é più stringata , invece quella inglese ( sto parlano di Genesi 22-13) ha più parole, e poi il Midrash dice,

    ecco che Abramo si gira e vede"ayil aher" ( ariete altro) con le corna impigliate nei rovi, ecc ecc. Ora bisogna vedere aher bene che significa,

    perché senz'altro il primo ariete era Isacco, almeno così lo vide Abramo nella disperazione.

  8. #8
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    27 Apr 2014
    Messaggi
    8,183
     Likes dati
    560
     Like avuti
    1,316
    Mentioned
    104 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    ???
    Qualora ritenesse il post fuori discussione o altro , lo cancelli senza indugio.
    Grazie.

  9. #9
    Nazbol-Ciucé
    Data Registrazione
    23 Apr 2015
    Messaggi
    4,199
     Likes dati
    439
     Like avuti
    2,548
    Mentioned
    54 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Torno ora da una chiesa. E' stato letto l'inquietante episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22,1-18).

    Che cosa ne pensate?

    Io per prima cosa mi chiedo se il racconto può derivare da una testimonianza personale del protagonista dell'episodio (diciamo Abramo), oppure se si tratta di un racconto mitico e simbolico, come tantissimi ce ne sono nella Bibbia.
    La seconda ipotesi (la favola), ci costringe a chiederci perché sia stato scritto un racconto così orrendo.

    La prima ipotesi mi sconcerta ancora di più. Il racconto inizia così: "Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "..." ".
    Come Abramo si accorse, o si convinse che Dio gli parlava? Ebbe qualche dubbio sul riconoscimento del parlante?
    E' chiaro che avrebbe dovuto averne, o almeno avrebbe dovuto farlo appena udite le parole: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto", cioè "Uccidi tuo figlio perché io te lo chiedo".
    Invece Abramo non tentennò per un attimo, ma "si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato".
    Per inciso: Isacco si rende conto di che cosa gli sta accadendo? Se sì, perché non si difende, o si ribella, o rinnega suo padre, fugge, bestemmia, cambia religione, o fa qualcosa di ragionevole?
    Il racconto finisce meno male di quanto sarebbe potuto essere. perché "'L'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo». ". Abramo solo a questo punto capisce che non può arrivare al punto di uccidere e si scuote: "andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio".
    A questo punto ci si potrebbe aspettare che Abramo si mettesse a piangere e andasse a costituirsi, o almeno che cercasse di capire che cosa gli era capitato, per evitare di rischiare errori simili nel futuro, invece "Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede»".
    Non ho niente da aggiungere rispetto a chi mi ha preceduto, che peraltro ha una formazione di teologia rivelata migliore della mia, che per attitudine e formazione razionalista ho sempre preferito la dogmatica. Secondo me una importantissima chiave di letture per un adeguata comprensione della narrazione biblica è quella del concetto di "elezione", cioè di scelta, separazione e sopraelevazione che Dio fa nella storia. Per altro una caratteristica degli eletti di Dio è che questi ultimi, questi eletti, spesso non sono affatto dei grandi eroi, dei campioni, o dei giganti della storia (prima dell'elezione), al contrario di alcune figure della mitologia pagana, anche loro, talvolta, "scelti" dagli dei o dal Fato. Sono invece figure restie, umili, talvolta schive. Accettano l'elezione con stoicismo ma certo non con l'entusiasmo di un qualsiasi omuncoloide moderno, che ovviamente si sentirebbe straordinariamente insuperbito, all'idea di essere sopraelevato da Dio, che è poi la ragione per cui Dio non parla, né elegge, nessun omuncoloide moderno. E la accettano anche quando questo richiede un sacrificio enorme. Tieni conto, come diceva giustamente emv, che in quel medioriente arcaico, i sacrifici umani non apparivano tanto come abbiette mostruosità, relegate nelle peggiori pagine della storia umana, quanto dei fatti relativamente comuni, come ci insegnano anche gli archeologi. "Relativamente" significa appunto che non accadeva su base giornaliera come accadeva per esempio tra i mesoamericani, popoli così straordinariamente sanguinari da inventarsi perfino delle guerre al solo scopo di sacrificare migliaia di uomini, ma accadeva diverse volte nell'arco degli anni. Si tratta se vogliamo della richiesta di un enorme sacrificio, del più grande sacrificio possibile. E Abramo lo accetta, perchè lui è eletto da Dio, cioè scelto, scelto cioè anche a grandi sacrifici e peripezie.
    Questa figura teologica dell'elezione può suscitare un enorme quantità di grandi speculazioni, soprattutto in senso anagogico. A ma piace dare questa lettura: scegliere gli umili e i restii, disposti al più grande sacrificio possibile pur di approssimarsi a Lui e ai suoi Comandamenti, è in piena armonia con l'Incarnarsi di Dio nella persona umana di Gesù di Nazareth, che appunto è a sua volta un umile che parla agli umili. E questo perchè? Perchè soltanto un Dio che è Assoluto, nel vero senso della parola, può dare la stessa importanza al più insignificante pastore di Ur che da al più grandioso imperatore della storia umana: non soltanto hanno, per Dio, lo stesso valore, perchè le ricchezze materiali che l'imperatore possiede sono, agli occhi di Dio, esattamente come la polvere che (non possiede) il più umile della Terra, ma hanno, in realtà, due valori diversi, perchè proprio il più umile non lascia che la propria attenzione sia distolta da questo Assoluto che Dio ci chiede di cercare (che poi significa cercare Lui) a causa della bramosia di potenze, ricchezze e benessere. Proprio perchè spogliandoci di se troviamo l'Assoluto. E il sacrificio è proprio questa suprema spogliazione.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  10. #10
    voglio pocket money
    Data Registrazione
    21 Jan 2011
    Messaggi
    4,895
     Likes dati
    869
     Like avuti
    1,813
    Mentioned
    25 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Il sacrificio di Isacco

    Citazione Originariamente Scritto da spq Visualizza Messaggio
    Torno ora da una chiesa. E' stato letto l'inquietante episodio del sacrificio di Isacco (Genesi 22,1-18).

    Che cosa ne pensate?

    Io per prima cosa mi chiedo se il racconto può derivare da una testimonianza personale del protagonista dell'episodio (diciamo Abramo), oppure se si tratta di un racconto mitico e simbolico, come tantissimi ce ne sono nella Bibbia.
    La seconda ipotesi (la favola), ci costringe a chiederci perché sia stato scritto un racconto così orrendo.

    La prima ipotesi mi sconcerta ancora di più. Il racconto inizia così: "Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "..." ".
    Come Abramo si accorse, o si convinse che Dio gli parlava? Ebbe qualche dubbio sul riconoscimento del parlante?
    E' chiaro che avrebbe dovuto averne, o almeno avrebbe dovuto farlo appena udite le parole: "Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, và nel territorio di Moria e offrilo in olocausto", cioè "Uccidi tuo figlio perché io te lo chiedo".
    Invece Abramo non tentennò per un attimo, ma "si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato".
    Per inciso: Isacco si rende conto di che cosa gli sta accadendo? Se sì, perché non si difende, o si ribella, o rinnega suo padre, fugge, bestemmia, cambia religione, o fa qualcosa di ragionevole?
    Il racconto finisce meno male di quanto sarebbe potuto essere. perché "'L'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo». ". Abramo solo a questo punto capisce che non può arrivare al punto di uccidere e si scuote: "andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio".
    A questo punto ci si potrebbe aspettare che Abramo si mettesse a piangere e andasse a costituirsi, o almeno che cercasse di capire che cosa gli era capitato, per evitare di rischiare errori simili nel futuro, invece "Abramo chiamò quel luogo: «Il Signore provvede»".
    Nel dubbio lasciali perdere i testi dell'antico testamento, di origini dubbie, trascritte e ritrascritte da racconti orali mediorientali quindi facilmente manipolabili e quindi testualmente e narrativamente sporcabili zingarescamente o psicosadicamente. Se hai queste logiche perplessità limitati ai testi veramente cristiani (nuovo testamento e successivi). I codici cristiani antichi, per esempio, mica contenevano tutto l'attuale "assemblamento" biblico e non sei obbligato a leggerlo tutto per essere un buon cristiano.
    Federica draghi, prenditeli i miei 100 euro, li ho messi nel porcellino.

 

 
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Il Sacrificio
    Di Draigo nel forum Esoterismo e Tradizione
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 09-11-15, 10:40
  2. Della kippah d’Isacco s’è cinta la testa
    Di codino nel forum Destra Radicale
    Risposte: 23
    Ultimo Messaggio: 14-05-10, 20:42
  3. ISACCO Il SANTO DI NINIVE
    Di pfjodor nel forum Cattolici
    Risposte: 63
    Ultimo Messaggio: 19-01-09, 00:05
  4. Sacrificio umano
    Di gspad (POL) nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 26-01-08, 19:46
  5. Risposte: 46
    Ultimo Messaggio: 06-05-06, 16:37

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito