Originariamente Scritto da
markk
sta prendendo piede questo dibattitto negli stati uniti.
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La questione era già stata affrontata da Julian Castro, Kamala Harris, Cory Booker, Amy Klobuchar, Elizabeth Warren, tutti candidati alle primarie del partito Democratico. La proposta è stata per anni considerata troppo progressista anche per i candidati progressisti, ma l’opposizione americana ha ora necessità di spostarsi sempre più a sinistra ed è pronta ad abbracciare la causa.
Anche Bernie Sanders, che nel 2016 si era unito a Hillary Clinton e Barack Obama nell’opporsi alle reparation, ha cambiato posizione, affermando che farà il possibile per «devolvere risorse a migliorare le vite di tutti coloro che sono stati colpiti dal retaggio della schiavitù».
Durante un incontro in Missisipi, stato del profondo sud con una storia di grandi discriminazioni, Elizabeth Warren ha affermato: «L’America è stata fondata su un principio di libertà e sulla schiena degli schiavi», e ha esortato ad aprire «un vero dibattito nazionale sui risarcimenti». Julian Castro ha annunciato l’istituzione di una task force specificatamente dedicata alla questione della reparation.
«Sono convinto che valga la pena trovare una risposta. Perché questa è per me una questione di giusto o sbagliato», ha affermato il candidato alle primarie. «Credo che dovremmo risarcire i discendenti delle persone che vennero usate come oggetti e poi penalizzate dallo Stato perché considerate come beni di proprietà. Questo è stato sbagliato, continua ad essere sbagliato e non è ancora stato corretto».
I precedenti nella storia
Il ragionamento di chi sostiene la causa è semplice. Se un pedone viene investito e finisce all’ospedale con una gamba rotta ha diritto a essere risarcito per i danni morali ed economici che questa frattura ha provocato. Se uno Stato ha pregiudicato le condizioni economiche e morali di un cittadino tramite leggi e pratiche discriminatorie nei confronti della sua famiglia, questo ha diritto a un’indennità.
È stato il caso degli ebrei dopo l’Olocausto, e dei giapponesi-americani dopo la seconda guerra mondiale. Nel 2012, gli Stati Uniti hanno deciso di versare un miliardo di risarcimenti agli indiani d’America, ma nessun indennizzo è stato previsto fino a ora per gli afro-americani.
Nel gennaio 1865, qualche mese prima della fine della guerra di secessione e dell’abolizione della schiavitù, il governo di Abraham Lincoln aveva promesso di concedere «40 acri e una mula» ai 4 milioni di schiavi neri per cominciare la loro nuova vita da uomini liberi.
I discendenti degli schiavi dovrebbero essere risarciti? Dibattito al Congresso USA - Open