@Democrazia Liberalsocialista questo forse è più simile alla tua idea
Appunto, è questo che mi lascia perplesso. Non vedo perché le perdite di una cooperativa dovrebbero essere socializzate, visto che si fa i cazzi suoi e non ha un mandato pubblico.
Un servizio pubblico differentemente da una cooperativa ha un mandato pubblico, ed è per questo che ha senso che lo stato ci metta soldi.
Quell'idea non è coerente: utili individuali, perdite socializzate. Il servizio pubblico si basa su un'idea coerente: sia utili che perdite socializzati. Cioè l'esatto opposto del liberismo, anch'esso coerente. @Sinistra Anti-PD
Si potrebbe anche fare che non interviene nessuno in nessun caso eh...in ogni caso le cooperative non si farebbero solamente i cazzi loro...soprattutto se gli azionisti delle cooperative fossero anche i consumatori (tipo la Coop) alla fine sarebbe come se fosse una pianificazione dal basso più che un meccanismo di mercato
Quello che pensiamo tu ed io nello specifico del tuo esempio è poco importante, il punto della discussione ruota attorno a quanto "togliamo i lussi all'imprenditore e curiamo piuttosto il bambino malato" sia un'affermazione sensata se applicata all'intero sistema, o se si tratti invece di una particolarizzazione non generalizzabile.
Il problema non è decidere di volta in volta se sia meglio andare in ferie, o piuttosto stare a casa e con i soldi risparmiati salvare due bambini nel terzo mondo (questo sarebbe alla portata dell'italiano medio, lo sai vero?), ma capire quale sistema di incentivi, in una società, tendenzialmente produce il maggior benessere per tutti. Fino ad ora l'economia di mercato (temperata quanto vuoi) si è dimostrata la soluzione migliore. Statalizzare tutto, o quasi tutto, come vorresti fare tu, avrebbe solo conseguenze negative nel lungo termine. Alcuni settori fanno eccezione, è vero, ad esempio una sanità privata è paradossalmente meno efficiente di una pubblica (tralasciando gli aspetti etici). Ma non ci sono molti altri settori dove la stessa cosa sia vera in generale. Quindi risparmia tempo se hai intenzione di portare mille esempi di imprese pubbliche efficienti in giro per il mondo: a fare cherry picking da un lato e dall'altro sono capaci tutti, e analizzando singoli casi qua e là non si arriva a nessuna conclusione utile.
Per stare al tuo esempio: nel mondo ipotetico dove gli imprenditori, o chiunque altro, non è libero di godere dei frutti del proprio lavoro, compreso cenare nei ristoranti di lusso, magari una terapia efficace contro la leucemia infantile nemmeno è stata messa a punto. Non ti faccio tutti i passaggi intermedi, puoi ragionarci da solo.
Quindi tu hai una laurea magistrale in economia e neghi il problema della scarsità. Interessante. I tuoi colleghi cosa ne pensano?
Per essere sicuro di aver capito bene: tu pensi che se oggi abbiamo bisogno di lavorare per campare, anziché vivere tutti nell'abbondanza dove tutto è gratis, la colpa è dei capitalisti? E' così?
Io non nego affatto il problema della scarsità, nego innanzitutto che la scienza economica si debba occupare soltanto di gestire la scarsità e non si debba invece di occupare di andare sempre a trovare nuovi modi per spostare in avanti costantemente la frontiera tecnologica delle possibilità di produzione invece che stare lì a limitarsi ad allocare risorse entro quella frontiera tecnologica....si chiama paradigma della riproducibilità del capitale e le scuole economiche eterodosse vi si rifanno per spiegare la loro teoria della crescita.
Poi, siccome stiamo andando sempre più verso l’abbondanza e non verso la scarsità, il Capitalismo sarà sempre più inadeguato nel futuro...
Venendo alla scarsità solo di cibo...se si producesse cibo di base al massimo della capacità produttiva e pareggiando solo i costi di produzione e non anche i profitti la fame nel mondo potrebbe essere ridotta di molto già da oggi...il che chiaramente è molto diverso dalla vera post scarsità sia chiaro...