Stiamo vivendo in un periodo particolare, una sorta di interregno dove il sistema politico attuale non è più in grado di rispondere alle esigenze del genere umano, però non è ancora matura un'alternativa efficace a garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dell'uomo su scala globale.
L'inadeguatezza degli Stati Nazionali nel nuovo millennio emerge chiara dall'aumento dei divari sociali al loro interno e le classi politiche non si sono mai avvicinate al popolo ma sono rimaste una casta esclusiva, in un mondo che necessita sempre più di sistemi più inclusivi per la tutela delle persone e dell'ambiente.
Come scrivevo, non è ancora pronta una valida alternativa ma le persone stanno organizzando nuovi schemi che agiscono al di fuori della sfera di controllo degli stati. Le organizzazioni non governative sono una forma embrionale ed imperfetta, di ciò che potrebbe diventare un nuovo modo di gestire il territorio in un mondo dove si deve far fronte a cambiamenti rapidi e spostamenti di milioni di persone tra i continenti, rendendo obsoleto il concetto di Stato in cui i cittadini appartengano ad un unico tipo etnico e culturale.
Un cambiamento che porterà alla disgregazione degli stati nazionali si sta rendendo necessario perché è impensabile far fronte a esigenze su scala globale da parte di istituzioni che ricevono mandato dai cittadini, con lo scopo di risolvere esclusivamente questioni di carattere locale.
Anche l'UE non è adeguata visto che i politici vengono eletti promettendo di fare gli interessi di una sola nazione e non per lavorate in modo corale per il bene di tutti i cittadini del Continente.
Questo cambiamento causerà tensioni sociali da parte di chi lo rifiuta perché ha bisogno di un recinto, più piccolo possibile, per affermare la propria identità. Per molti lo Stato significa proprio questo ma in realtà è un sottile inganno, perché l'identità culturale dei cittadini resta inalterata con l'abbattimento dei confini, già labili e non più in grado di fermare la circolazione delle persone ma soprattutto delle idee. Uno Stato non è più da decenni una realtà chiusa ed impermeabile ai cambiamenti e credere di poter preservare una cultura solo chiudendo i confini è un'utopica illusione. Il ritorno di forme esasperate di sovranismo è un segnale di questa paura del cambiamento in atto.
Preservare una cultura è possibile a prescindere dall'esistenza di un recinto e l'identità parte dalla volontà di un individuo di mantenerla; nessuna istituzione potrà forzare o sopprimere questo processo.
L'evoluzione naturale del genere umano è verso un socialismo inclusivo che diventerà il pilastro del nuovo umanesimo.