<<Dollfuss riteneva che per rifondare lo Stato e la società era necessario rifondare l’ordine morale, ristabilendo Cristo come Re della Nazione, secondo la restaurazione della dottrina sociale della Chiesa. E Dollfuss non era inebetito dai surrettizi laicismi che resero insignificanti e talora dannosi i democristiani di ogni nazionalità: solo il cattolicesimo avrebbe permesso la rigenerazione morale degli austriaci demoralizzati dalla sconfitta bellica, dalla disintegrazione operata dalla lotta di classe e dalla corruzione partitocratrica. Ecco le sue parole: “Colla rivoluzione francese il materialismo e il liberalismo divennero la parola d’ordine del secolo. Il concetto dell’uomo integrale andò perduto, un brutale egoismo investì la società tutta. La gente non si sentì più unita e ognuno, brutalmente, prese ad approfittare di tutte le occasioni per sfruttare gli altri. Così ebbe inizio, dall’alto, la lotta di classe; soltanto in seguito si sviluppò la coscienza di classe negli operai sfruttati. L’operaio non si sentì più legato alla sua officina, né al padrone, ma in quest’ultimo prese a vedere il nemico”>>.
<<Il 7 Luglio del 1934 a Mariazell aggiunse: “Nonostante la Costituzione cristiana, il Concordato e le belle manifestazioni, non siamo ancora diventati uno Stato cristiano. Dobbiamo dimostrare che vogliamo essere veri buoni cristiani. Da ciò deriva che per ciascuno il duro, bello e umano dovere di convertire, ciascuno nella cerchia di attività che gli è propria, prima se stesso e poi la propria famiglia, nello spirito della Chiesa, è l’opera primaria!”. A Vienna specificò meglio: “Noi non dobbiamo essere uno Stato cristiano soltanto secondo le forme esteriori e secondo la Costituzione, ma dobbiamo giustificare questo titolo d’onore con la nostra condotta interiore. Noi vogliamo restaurare i principi cristiani nella vita pubblica: a questo scopo abbiamo stipulato il Concordato con la Santa Sede. La mia capacità di governare l’ho appresa dal catechismo. Nella nostra Patria noi vogliamo rinnovare lo spirito nello stesso simbolo nel quale, 250 anni or sono, l’Occidente cristiano fu liberato dal giogo turco: nel segno della Croce di Cristo. La fede che allora animò il nostro popolo è stata custodita intatta nei nostri cuori quale retaggio prezioso dei nostri avi. Il nostro popolo divenne grande e forte soltanto quando abbracciò il cristianesimo. Anche per l’avvenire noi ci sforzeremo di guidare il popolo secondo le leggi cristiane”>> (M. Castagna. Engelbert Dollfuss, l’esempio di uno statista veramente cattolico).
Vi sono libri su Dollfuss?