Originariamente Scritto da
Dr. Gori
Covid: un anno fa l’aperitivo di Zingaretti, il video negazionista di Scanzi e gli involtini della Lucarell
“Parola d’ordine: normalità”. Da vero leader, un anno e tre giorni fa, Nicola Zingaretti sfidò il panico che si era diffuso a causa del coronavirus e a Milano aderì all’iniziativa #Milanononsiferma promossa dal Partito Democratico Metropolitano milanese partecipando ad un aperitivo con i giovani presso il Pinch Ripa di Porta Ticinese e lanciando la parola d’ordine… Ancora oggi un epitaffio sotto le accuse di negazionismo rivolte nei mesi successivi alla destra non solo dal Pd, ma anche dai vari opinionisti di sinistra, da Scanzi alla Lucarelli.
La paura del Covid? Basta negare l’esistenza…
Era il singolare modo di Zingaretti di esorcizzare la paura del Covid e di rispondere al presunto allarmismo sulla pandemia, in linea con quella campagna di difesa della comunità cinese che in tv vedeva conduttori e giornalisti, da Corrado Formigli a Selvaggia Lucarelli, esibire involtini primavera con orgoglio, come a dire, dalla Cina non arriva alcun pericolo, a parte il Covid. Qualche giorno dopo lo stesso Zingaretti annunciò di aver preso il Covid e per sua fortuna, e con la solidarietà bipartisan di tutte le forze politiche, ne uscì senza alcuna conseguenza.
Quel modo così superficiale di affrontare l’inizio di una emergenza planetaria, negli stessi giorni in cui il ministro Speranza sosteneva che la situazione fosse perfettamente sotto controllo, ancora oggi viene ricordato come un punto di svolta negativo nella gestione politica della pandemia.
Covid: un anno fa l'aperitivo di Zingaretti, il video negazionista di Scanzi e gli involtini della Lucarelli - Secolo d'Italia
Guai a ricordare alla Lucarelli che minimizzava sul virus cinese. Lei s’infuria e dice: FdI mi odia…
Selvaggia Lucarelli prende d’aceto. Non le è piaciuto un articolo scritto poche ore fa sul Secolo d’Italia in cui non si faceva altro che riavvolgere il nastro a un anno fa, quando scoppiava il Covid in Italia.
Dunque, portò in studio un bell’involtino primavera per rendere plasticamente la sua avversione ai tanti – tra cui molti governatori di regioni che ci avevano visto lungo – che chiedevano di stare accorti . “Di cosa abbiamo paura? Dell’involtino primavera radioattivo?”.
Il veleno di Selvaggia Lucarelli
Ma la descrizione della realtà e la tragedia pandemica che dopo ci ha schiantato non sono sufficienti a farle riconoscere che aveva avuto torto e che aveva ragione chi invitava alla cautela.
E non occorre essere di destra o di centrodestra o di sinistra per rendersi conto che a lungo si è data la caccia al razzista e non al virus
Guai a ricordare alla Lucarelli che minimizzava sul virus cinese. Lei s'infuria e dice: FdI mi odia... - Secolo d'Italia