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  1. #1
    Supermod Viola
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    Predefinito Fiabe - Le vostre preferite

    Fiabe e favole sono racconti che siamo abituati ad ascoltare fin da bambini. I genitori raccontano infatti storie ai piccoli per conciliare il loro sonno. Da grandi continuiamo ad amare le storie e per questo passiamo del tempo a vedere film e a concederci la lettura di libri.

    Penso che ognuno di noi abbia le "fiabe del cuore", quelle che ci riportano all'infanzia e che in un modo o nell'altro continuiamo ad amare.

    Le mie preferite sono (ne scelgo tre ma potrei fare una lunga lista)

    1. la Bella e la Bestia
    2. Pinocchio
    3. Biancaneve


    Recentemente invece ho letto questo brevissimo racconto; lo consiglio

    "La volpe Reinhart. di Heinrich der Glichesaere"

    Un potente sovrano, il leone, impegnato nello sterminio di un formicaio. Un lupo forte beffato, deturpato e tradito dalla volpe, suo socio. Un processo che vede l'impunità del colpevole mentre gli altri animali perdono la pelliccia o la vita. Satira politica, parodia della civiltà cortese, novella morale sulla giustizia e il potere nel XII secolo? L'epos di Heinrich è il primo romanzo sulla volpe in lingua tedesca, rifacimento originale della materia renardiana desunta dal ciclo romanzo e dalla tradizione latina. Indirettamente, attraverso rielaborazioni medievali e moderne in fiammingo e in bassotedesco, la storia di Reinhart, "il Mascalzone", giunge fino a Goethe come la "bibbia profana", "materia di ieri e di oggi". Il suo valore universale è compendiato nei versi del Reinke, opera di un epigono del Quattrocento: "Se vuoi sapere come gira il mondo, compra il libro, questo è il consiglio".

    La volpe Reinhart. Testo tedesco a fronte - Heinrich der Glichesaere - Libro - - Biblioteca medievale | IBS
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  2. #2
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Un po’ di storia
    La fiaba è una narrazione originaria della tradizione popolare, caratterizzata da racconti medio-brevi e centrati su avvenimenti e personaggi fantastici (fate, orchi, giganti e così via) coinvolti in storie con a volte un sottinteso intento formativo o di crescita morale.

    In Europa esiste una lunga tradizione orale legata alle fiabe, che riveste un grande interesse per la scienza etnoantropologica. Inoltre, diversi autori hanno raccolto fiabe tradizionali o creato nuove fiabe riprendendo creativamente gli stilemi delle fiabe tradizionali. Fra i trascrittori di fiabe più noti della tradizione europea si possono citare Giambattista Basile, il primo a utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare, Charles Perrault (Francia), i fratelli Grimm (Germania) e Giuseppe Pitrè (Italia), e i più recenti Italo Calvino (Italia), William Butler Yeats (Irlanda) e Aleksandr Afanas'ev (Russia).

    Fra gli inventori di fiabe più celebri ci sono invece il danese Hans Christian Andersen, l'italiano Carlo Collodi (inventore di Pinocchio), i britannici James Matthew Barrie (Peter Pan), Lewis Carroll (con l'opera Alice nel Paese delle Meraviglie) e Kenneth Grahame (con i racconti Il drago riluttante e Il vento tra i salici), lo statunitense Frank Lyman Baum (autore del Meraviglioso mago di Oz) e ancora Gianni Rodari ed Emilio Salgari con le loro s per ragazzi. Tra le fiabe più popolari troviamo Cappuccetto Rosso, Cenerentola e Pollicino.

    Le Fiabe hanno un'origine popolare: descrivono la vita della povera gente, le sue credenze, le sue paure, il suo modo di immaginarsi i re e i potenti e venivano raccontate da contadini, pescatori, pastori e montanari attorno al focolare, nelle aie o nelle stalle; non erano considerate, come ora, solamente racconti per bambini, ma rappresentavano un divertimento anche per gli adulti ed avevano grande importanza per la vita della città.

    I fratelli Grimm

    I fratelli Jacob (1785-1863) e Wilhelm (1786-1859) Grimm sono da ritenersi i fondatori della ricerca sul racconto popolare, in particolare sulle fiabe. Secondo le teorie di quell'epoca, i fratelli Grimm partono dall'idea che ogni popolo ha una sua anima che si esprime con la massima purezza nella lingua e nella poesia, nelle canzoni e nei racconti.

    L'interpretazione di Sigmund Freud

    Nel 1900 Sigmund Freud pubblica L'interpretazione dei sogni e spiega che quando l'uomo, nella sua vita, reprime qualche desiderio della vita istintuale, questo ricompare sotto forma di sogno durante il sonno e di sintomo durante la veglia. Egli porta due esempi di sogni collegati alle fiabe:

    • Il primo è il sogno in cui ci si trova nudi in compagnia degli altri, che secondo Freud nasce dal desiderio infantile di spogliarsi davanti ai genitori e che produce una sensazione di piacere e che darebbe origine alla fiaba de I vestiti nuovi dell'imperatore, di Hans Christian Andersen.

    • Il secondo esempio riguarda il sogno della morte di un familiare amato, che Freud collega al desiderio inconscio del ragazzo di uccidere il padre per prenderne il posto accanto alla madre. Da qui nascerebbe il mito di Edipo.

    La teoria psicoanalitica ha indotto moltissimi studiosi a vedere nella fiaba la risoluzione catartica dei problemi del bambino in crescita. In effetti gli eroi delle fiabe spesso sono giovani che devono trovare la loro strada nel mondo, combattendo contro l'orco e il loro iniziale fallimento è interpretato in molti casi come l'incapacità di emanciparsi dall'influenza dei genitori che non l'aiutano in questo processo di formazione.

    La cultura dei popoli nelle fiabe

    Tutte le fiabe hanno in comune numerosi tipi di personaggi e narrano fatti molto simili, ma a una lettura attenta si scopre che esse, pur nella loro somiglianza, rivelano culture differenti. Ogni popolo ha infatti ambientato le proprie fiabe nel paesaggio in cui viveva e, narrandole, ha fatto continui riferimenti alle proprie abitudini, alle proprie tradizioni, alle regole della propria società.

    Il popolo russo ha tramandato le sue fiabe ambientate nella steppa, con zar e zarine, gli Inuit le hanno ambientate tra i ghiacci, con cacciatori di foche e di orsi; i popoli nord-americani nelle praterie, con bisonti e coyote.
    Anche gli eroi sono diversi, secondo il paese nel quale è ambientata la fiaba, e se in Europa si tratta spesso di principi o ciabattini, in Arabia abbiamo sceicchi o beduini, in Cina mandarini o filatori di seta. Così come sono diversi gli esseri fantastici o soprannaturali. Nelle fiabe ambientate in Europa si trovano i diavoli, gli gnomi, i troll, la strega Baba Jaga, in Cina i draghi, nei territori islamici i djinn.

    Fonte: Fiaba - Wikipedia
    (per leggere tutto andate alla fonte )
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  3. #3
    Blue
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Sono un'amante di favole e fiabe (ci ho persino fatto un esame all'università) e ne ho una vera raccolta:
    Fiabe italiane di Italo Calvino
    Fiabe di Luigi Capuana
    Fiabe dei fratelli Grimm
    Fiabe russe di Afanasjev
    Fiabe africane
    Favole di Esopo
    Favole al telefono, di Rodari
    Decameron di Boccaccio
    El conde Lucanor
    Le mille e una notte
    ...

    Cito a memoria; è probabile che ne abbia anche altre, ma adesso non mi vengono in mente.

  4. #4
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    welcome back
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  5. #5
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Citazione Originariamente Scritto da Rachel Walling Visualizza Messaggio
    welcome back
    Grazie del "welcome", ma non è proprio un "back"... temo che latiterò ancora.
    Ma complimenti a te per i tanti topic interessanti che apri in questo spazio.

  6. #6
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Grazie del "welcome", ma non è proprio un "back"... temo che latiterò ancora.
    Ma complimenti a te per i tanti topic interessanti che apri in questo spazio.
    Mando avanti la bottega in tua assenza Fiabe - Le vostre preferite
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  7. #7
    Blue
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Citazione Originariamente Scritto da Rachel Walling Visualizza Messaggio
    Mando avanti la bottega in tua assenza Fiabe - Le vostre preferite
    The best supermod in the world... grazie!

  8. #8
    Supermod Viola
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Perché favole e fiabe sono una cosa seria: le fiabe russe e il mondo che c’era e non c’era

    C’era una volta e una volta non c’era: così inizia la storia di Vassilissa, e già da questa prima affermazione possiamo capire che le fiabe russe parlano di un mondo “altro”, che somiglia alla realtà e tuttavia non lo è. Prima, però, mettiamo in chiaro una cosa: nelle fiabe russe non esistono le fate, niente esserini celesti che trasformano zucche in carrozze o topi in cavalli.

    Infatti in russo le fiabe sono chiamate skazka che significa “ciò che si dice”, quindi “storia”; niente a che vedere con l’inglese “fairy tales” o il francese “contes de fées”. Ciò non toglie che vi siano personaggi bizzarri, grandi cavalieri, ragazze straordinarie, principesse rane, uccelli di fuoco e…

    Ma procediamo con ordine: prima di chiunque altro arriva la Baba Yaga, quella che più assomiglia alle nostre streghe. La cara nonnina, in realtà un’orchessa con una gamba di sole ossa che non disdegna la carne umana, vive in una casa issata su zampe di gallina che può girarsi a comando (ma non è detto che lo faccia in silenzio).

    Casetta, casettina, voltati con la faccia verso di me e il dorso verso il bosco…
    Casa, casettina! Mettiti come prima, come ti ha messo mamma…


    Ma la Baba Yaga non è del tutto priva di delicatezze: prima di mangiare i suoi ospiti offre loro un bagno e un pasto caldo. Talvolta consegna loro oggetti magici o rivela informazioni preziose. Poi… insomma, tranquilli, i protagonisti se la cavano egregiamente.

    Non manca l’eroe maschile, com’è dovuto: talvolta è un principe, ma spesso è un arciere al servizio dello zar, o semplicemente l’ultimo dei tre figli di un vecchio contadino, magari neanche troppo brillante. Lev Tolstoj sceglie proprio il personaggio di Ivan lo stupido per scrivere la celebre fiaba omonima: un ragazzo che tutti deridono, semplice e ingenuo, ma anche giusto e sensibile. La sorte farà di lui un vero eroe grazie alle sue scelte assennate a fronte delle smargiassate inconcludenti dei fratelli maggiori.

    Il suo alter ego è una giovane donna, Vassilissa la bella, dolce e assennata quant’altre mai, abile nei lavori di casa, ma capace di affrontare il mondo e le sue prove senza paura e con ottimi risultati, esattamente come l’eroe maschile; spesso è orfana ed è protetta dalla madre defunta attraverso oggetti magici (non essendoci fate-madrine come in Cenerentola, qualcosa bisognava inventarsi).

    Non è però la sola donna ad essere protagonista: sotto il segno dell’oro brillano Vassilissa o Elena la Saggissima, principesse di bellezza pari a quella del sole (quindi non descrivibile) e dotate di conoscenza delle arti magiche; talvolta dall’aspetto animale, come ne La Principessa Ranocchia, talvolta guerriere indomabili possono aiutare l’eroe o porgli dei complicati enigmi da risolvere, le perfide.

    Infine, svolazza qui e là un favoloso uccello di fuoco che corrisponde alla nostra Fenice:

    Le sue penne sono d’oro, e gli occhi simili al cristallo d’Oriente.


    Le sue piume emanano la luce di mille fiammelle e può esaudire ogni desiderio. In realtà trovarne una sola provoca un sacco di guai al nostro eroe, che prima di sposare, in barba al malvagio zar, la più bella principessa finisce persino in una pentola d’acqua a cento gradi, come racconta Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev nella favola intitolata appunto L’uccello di fuoco e la principessa Vassilissa.

    E ancora abbiamo lupi grigi e destrieri dalla criniera d’oro, zar inflessibili e gomitoli magici, un temibile gatto-moraccio e un gigante immortale, un’aquila dalle piume grigio azzurre e un bastone che picchia senza smettere mai…

    Le fiabe, come dicevamo nella seconda parte, possono esser viste come il ritratto di un popolo; leggere le fiabe russe significa anche addentrarsi in un mondo in cui la natura ha una forza sovrannaturale e l’uomo civilizzato ancora combatte contro la sua parte selvaggia e oscura. Ma resta un mondo ricco di bellezza e poesia e colori sfavillanti, che può ancora incantare con il suo “C’era una volta e una volta non c’era” sia i grandi sia i bambini.

    | Perche favole e fiabe sono una cosa seria: le fiabe russe e il mondo che c’era e non c’eradiLetti e riLetti
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  9. #9
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    Metamorfosi di Ovidio
    Favole di Fedro
    Favole di Esopo
    Asino d'oro di Luciano di Samosata
    Fiabe di Andersen
    Decameron
    The Canterbury Tales.

  10. #10
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    Predefinito Re: Fiabe - Le vostre preferite

    “Le fiabe norvegesi sono le migliori”, diceva già nell’Ottocento Jacob Grimm, che insieme al fratello ha raccolto e pubblicato buona parte del patrimonio letterario orale d’Europa. Iperborea, dopo Fiabe lapponi, Fiabe danesi, Fiabe islandesi, Fiabe svedesi e Fiabe faroesi, propone un nuovo volume nella serie dedicata alle fiabe nordiche, proprio dedicato alla tradizione popolare norvegese.

    Fiabe Norvegesi, curato e tradotto da Bruno Berni, presenta tutti gli ingredienti più amati delle fiabe: spazi deserti, montagne sopra e sotto il suolo terrestre, foreste di betulle e boschi di rame, d’argento o d’oro, un mare che dalla Scandinavia può portare fino all’Arabia.

    In Fiabe norvegesi si ritrovano non solo le varianti originali di trame già conosciute, come quelle di Cenerentola e la Bella Addormentata, ma anche quella della principessa con la veste di legno perseguitata dalla matrigna; del contadino che va dal vento del Nord per farsi risarcire della farina perduta; delle avventure di Ceneraccio per salvare i fratelli tramutati in pietra da un gigante; dei viaggi per mare verso castelli stregati ai duelli tra animali parlanti e troll a nove teste e delle prove da superare con l’aiuto di metamorfosi e oggetti magici.

    Trascritte e raccolte per la prima volta da Asbjørnsen e Moe nell’Ottocento, le Fiabe norvegesi si distinguono non solo per la loro ricchezza narrativa, lo stile scarno e la freschezza della lingua del popolo, ma anche per la capacità di esprimere l’immaginario, l’umorismo e l’arte narrativa del Nord Europa.

    Il fascino delle “Fiabe Norvegesi” – ilLibraio.it
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