Originariamente Scritto da
Kavalerists
Io non sto sostenendo che deve essere dato a tutti in modo uguale ( a parte l'eguaglianza delle condizioni di partenza ), io sto sostenendo che tutti quelli che molti a destra si dilettano ad etichettare altezzosamente con termini che variano da "plebaglia" a "popolaccio", debbano avere una vita dignitosa, e nessuno deve essere abbandonato ad una esistenza di miseria.
Questo non è un diritto, o solo un diritto, ma a mio modo di vedere è una condizione senza la quale non vi può essere coesione e unità nel corpo stesso della comunità e solidità nell'organizzazione statale, altro che parlare di stato organico tanto per parlare.. a meno che per Stato Organico non si voglia sottintendere la solita dicotomia oppressi/oppressori, servi/padroni, in fondo tanto cara a certa destra. A mio parere più è distante il vertice dalla base della piramide e meno solida risulta la struttura nel suo insieme...
Che poi, come sempre è successo nella storia, queste stesse persone così "inadatte ai destini della nazione"<cit.>, che quindi quasi meritano la miseria in cui soffrono, in caso di guerra vengono reclutate e mandate al fronte a difendere la nazione allo stesso modo e pure prima degli "adatti" ( anzi magari tra questi ultimi ci sarebbero molti che troverebbero il modo di farsi esentare e congedare... ), tanto per fare un esempio... e però queste stesse persone, definite con disprezzo "plebe", secondo una certa visione "aristocratica" ( e uso questo aggettivo volutamente con scherno verso l'atavica infatuazione destrorsa verso pizzi, merletti, e parrucche incipriate ), sembrerebbe che debbano essere gravati solo di doveri ma mai essere titolari di diritti.
Sarà mai che a destra l'unico diritto che interessa realmente è quello di proprietà? Magari anche proprio sulle persone stesse?