Sono superomofobi e renderanno l'Italia più omofoba
Sono superomofobi ma non renderanno l'Italia più omofoba
Non sono superomofobi e non renderanno l'Italia più omofoba
Sono tutti gay ma non lo sanno
L'ho capito. Sto trollando.
i subsahariani che vengono in Francia o altri paesi europei lo fanno per sfruttare il welfare: 15 figli da 4 donne significano 4 appartamenti e 4 corposi sussidi, siccome i matrimoni sono tribali e non registrati la donna risulta nubile, il marito poligamo di queste 4 donne coltiva il suo harem, prende da una e dall'altra donna
Proprio per i migranti Lgbt, ogni due settimane l’Arcigay di Roma organizza degli incontri che a quanto si legge sul sito sembrerebbero gruppi di ascolto finalizzati a facilitare i nuovi arrivati nel loro percorso d’ integrazione. In realtà è proprio uno dei coordinatori a spiegarci che la loro vera funzione è quella di preparare i ragazzi alle udienze nei tribunali. «Nel 99,9 % dei casi, i migranti che vengono da noi non sono gay, sono qui solo perché hanno bisogno dei documenti. Per ottenerli però devono risultare convincenti di fronte ai giudici e per chi è eterosessuale e proviene da Paesi dove i gay non sono accettati, non è certo facile. Noi proviamo ad aiutarli a combattere la loro omofobia e a sentirsi a loro agio nei “panni gay”».
Star, 27 anni, originario dell’Iraq, è gay
Quando arriva in Italia, gli operatori del centro di accoglienza gli consigliano di frequentare l’Arcigay; un modo per non sentirsi solo e trovare altre persone come lui. Purtroppo però ci mette poco ad accorgersi che di gay non c’è quasi nessuno e dopo qualche tentativo smette di frequentare. «Ho incontrato ragazzi che pensavano fossi malato, che andavano agli incontri solo per capire come ottenere i documenti» racconta.
Del resto l’omosessualità è una delle caratteristiche più difficili da verificare e la frequentazione dell’Arcigay e la tessera possono essere elementi sufficienti a convincere il giudice che il migrante che dichiara di essere perseguitato a causa del proprio orientamento è effettivamente gay.
La materia è talmente delicata che con una sentenza del 25 gennaio 2018 la Corte di Giustizia Europea ha vietato i test psicologici sostenendo che sottoporre il richiedente asilo ad accertamenti che ne verifichino l’orientamento sessuale rappresenta «una grave ingerenza nella vita privata». Non solo, secondo l’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) nel caso di omosessualità, l’unica evidenza di cui si può disporre è la dichiarazione del migrante stesso.
E dunque, così come può essere talvolta difficile per il migrante dimostrare il proprio orientamento sessuale davanti a una Commissione Territoriale, per il giudice che si trovi a valutare il caso in sede di ricorso, è praticamente impossibile verificare che non lo sia.
https://www.corriere.it/video-artico...fd13a6fb.shtml
CarE io ho una soluzione, quelli che si dchiarano homoHH devono essere sodomizzati da un gaio nero DOC
Chi si rifiuta è una negressa falsona
EHI @22gradi in mezza giornata guarda quante visite ha realizzato la mia threadessa