La diseguaglianza economico-finanziaria, ai nostri tempi, è sempre più profonda. Molte le motivazioni politiche e sociali. Sussistono, però, anche meccanismi psicologici. Processi mentali addirittura tra le persone che hanno di meno, che legittimano le stesse eccessive disuguaglianze
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Nell'articolo (per abbonati): "Ebbene: la meritocrazia presuppone che chi ha merito, talento, capacità debba andare avanti. Sennonché gli individui dimenticano che, da un lato, il punto di partenza socio-culturale ed economico è spesso differente; e che, dall’altro, l’“ascensore sociale” è di fatto bloccato". Di conseguenza le persone che, "aderendo psicologicamente al meccanismo della meritocrazia, non riescono a migliorare la loro condizione tendono a colpevolizzare se stesse. Non ragionano, proprio perché concentrate sulla meritocrazia stessa, rispetto alle condizioni esterne". Concretizzano una forma di autolegittimazione dello “status quo”.