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  1. #1
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    Predefinito Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    PERCHÉ SI È CONVINTO CHE LA CRISI POTREBBE SPAZZARLO VIA. SICCOME TUTTI SANNO CHE LA CADUTA DI CONTE NON PORTEREBBE AL VOTO, IL CAPO DEL CARROCCIO SI È DETTO DISPONIBILE A UN “GOVERNO SERIO” – IL LEADER DEL CARROCCIO HA DIVERSI FRONTI APERTI: DAL PROCESSO SUL CASO GREGORETTI ALLA GUERRA DI LOGORAMENTO INTERNA CON GIORGETTI – MA SALVINI HA COMMESSO UN ERRORE: ECCO QUALE - LA MELONI SI SMARCA: "SE C'E' LA CRISI CI SONO SOLO LE ELEZIONI"
    Salvini apre al governo d'emergenza perché si è convinto che la crisi potrebbe spazzarlo via. Non è il destino di Conte a preoccuparlo, non è ovviamente quella la minaccia. Piuttosto teme di subire la stessa sorte dei suoi avversari, se la condizione in cui versa il Paese precipitasse.
    La crisi di governo è un fattore contingente, e in tal senso Salvini ha capito che Renzi stavolta fa sul serio, perché «l'altro Matteo» ha un solo risultato utile a disposizione: nemmeno un pareggio zeppo di poltrone gli eviterebbe la serie B della politica. E siccome tutti sanno che la caduta di Conte non porterebbe al voto, il capo del Carroccio si è detto disponibile a un «governo serio», non prima di essersi appellato a Mattarella «garante della coesione di un'Italia che rischia di spaccarsi». La citazione del capo dello Stato non è casuale: la crisi alle porte infatti non è (solo) politica.
    Basta ascoltare i ragionamenti di Giorgetti per capirlo: «Se ho elogiato Draghi è perché prima - derogando al trattato della Bce che guidava - ha permesso all'Europa di sopravvivere. E poi perché l'Europa si è mossa nella direzione che lui aveva auspicato quando è scoppiata la pandemia». In effetti per ora i campanelli d'allarme, cioè i tassi d'interesse, non suonano.
    Ai vertici Ecofin non si sentono i soliti ammonimenti all'Italia sulle condizioni dei suoi conti. E la politica dei sussidi è stata agevolata nell'Unione per evitare l'aumento della disoccupazione. Ma quando quel rubinetto si chiuderà, e sta per accadere, lo stato del Paese apparirà in tutta la sua drammaticità. Salvini ha capito che, a quel punto, speculare sugli errori e le debolezze dell'esecutivo avversario non lo sottrarrebbe alla minaccia che incomberebbe sulla credibilità delle istituzioni. In fondo la crisi provocata dalla pandemia si sta rivelando un tornante della politica, come lo fu per altri versi la stagione di Tangentopoli.
    Così, dopo alcuni contatti (non si sa se diretti) con Zingaretti e Renzi, nella Lega si è discusso se fosse conveniente puntare sul tanto peggio tanto meglio, per non dare spazio alla Meloni, o se mostrarsi disponibili a collaborare per una soluzione di governo. E Salvini è parso optare (finora) per la seconda opzione: «La gente è stanca delle contrapposizioni, vuole vederci costruttivi». Già nell'intervista concessa a Marco Cremonesi per il Corriere si erano notati toni diversi e dichiaratamente «né populisti né antieuropeisti». Se il leader del Carroccio è propenso a questa scelta è perché immagina che - sostenendo la difesa degli interessi nazionali - possa difendere meglio i propri interessi politici, mostrarsi cioè come guida della coalizione, evitare di venir scavalcato da Berlusconi, accreditarsi lì dove non è ancora riuscito.
    D'altronde Giorgetti, con cui i rapporti sono al momento molto tesi, da responsabile esteri sta lavorando a ricollocare la Lega in Europa attraverso la Cdu «perché è dai tedeschi che bisogna passare», sta cercando di aprire un canale con la Francia «perché non possiamo restare vincolati alla Le Pen», e sta spingendo Salvini a cambiare atteggiamento su Biden «perché non possiamo essere gli ultimi mohicani». Il fatto è che, nella sua bulimica voglia di occupare tutti gli spazi, ieri il capo del Carroccio ha commesso un errore: è contraddittorio evocare un governissimo e insieme decidere d'incontrare il premier che ne dovrebbe essere vittima.
    Così per FdI è stato facile infilzarlo, facendo risaltare la «coerenza» di chi «se c'è la crisi ci sono soltanto le elezioni». Volutamente la Meloni ha puntato al tallone d'Achille di Salvini, consapevole che la sua apertura può essere rischiosa al cospetto dell'elettorato duro e puro, ed è stato inoltre un modo per ribadire all'alleato che in una coalizione deve valere la regola della consultazione, «sempre». Per ora va così: il tatticismo è tipico di certe fasi interlocutorie. Ma se e quando si aprisse la crisi di governo, al cospetto della crisi del Paese, per la Meloni oltre che per Salvini arriverebbe il momento delle scelte.
    https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...-si-255351.htm

  2. #2
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Bene se vuole collaborare, possiamo mettere giorgetti alle attività produttive

  3. #3
    cittadina del mondo
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Citazione Originariamente Scritto da incerto Visualizza Messaggio
    PERCHÉ SI È CONVINTO CHE LA CRISI POTREBBE SPAZZARLO VIA. SICCOME TUTTI SANNO CHE LA CADUTA DI CONTE NON PORTEREBBE AL VOTO, IL CAPO DEL CARROCCIO SI È DETTO DISPONIBILE A UN “GOVERNO SERIO” – IL LEADER DEL CARROCCIO HA DIVERSI FRONTI APERTI: DAL PROCESSO SUL CASO GREGORETTI ALLA GUERRA DI LOGORAMENTO INTERNA CON GIORGETTI – MA SALVINI HA COMMESSO UN ERRORE: ECCO QUALE - LA MELONI SI SMARCA: "SE C'E' LA CRISI CI SONO SOLO LE ELEZIONI"
    Salvini apre al governo d'emergenza perché si è convinto che la crisi potrebbe spazzarlo via. Non è il destino di Conte a preoccuparlo, non è ovviamente quella la minaccia. Piuttosto teme di subire la stessa sorte dei suoi avversari, se la condizione in cui versa il Paese precipitasse.
    La crisi di governo è un fattore contingente, e in tal senso Salvini ha capito che Renzi stavolta fa sul serio, perché «l'altro Matteo» ha un solo risultato utile a disposizione: nemmeno un pareggio zeppo di poltrone gli eviterebbe la serie B della politica. E siccome tutti sanno che la caduta di Conte non porterebbe al voto, il capo del Carroccio si è detto disponibile a un «governo serio», non prima di essersi appellato a Mattarella «garante della coesione di un'Italia che rischia di spaccarsi». La citazione del capo dello Stato non è casuale: la crisi alle porte infatti non è (solo) politica.
    Basta ascoltare i ragionamenti di Giorgetti per capirlo: «Se ho elogiato Draghi è perché prima - derogando al trattato della Bce che guidava - ha permesso all'Europa di sopravvivere. E poi perché l'Europa si è mossa nella direzione che lui aveva auspicato quando è scoppiata la pandemia». In effetti per ora i campanelli d'allarme, cioè i tassi d'interesse, non suonano.
    Ai vertici Ecofin non si sentono i soliti ammonimenti all'Italia sulle condizioni dei suoi conti. E la politica dei sussidi è stata agevolata nell'Unione per evitare l'aumento della disoccupazione. Ma quando quel rubinetto si chiuderà, e sta per accadere, lo stato del Paese apparirà in tutta la sua drammaticità. Salvini ha capito che, a quel punto, speculare sugli errori e le debolezze dell'esecutivo avversario non lo sottrarrebbe alla minaccia che incomberebbe sulla credibilità delle istituzioni. In fondo la crisi provocata dalla pandemia si sta rivelando un tornante della politica, come lo fu per altri versi la stagione di Tangentopoli.
    Così, dopo alcuni contatti (non si sa se diretti) con Zingaretti e Renzi, nella Lega si è discusso se fosse conveniente puntare sul tanto peggio tanto meglio, per non dare spazio alla Meloni, o se mostrarsi disponibili a collaborare per una soluzione di governo. E Salvini è parso optare (finora) per la seconda opzione: «La gente è stanca delle contrapposizioni, vuole vederci costruttivi». Già nell'intervista concessa a Marco Cremonesi per il Corriere si erano notati toni diversi e dichiaratamente «né populisti né antieuropeisti». Se il leader del Carroccio è propenso a questa scelta è perché immagina che - sostenendo la difesa degli interessi nazionali - possa difendere meglio i propri interessi politici, mostrarsi cioè come guida della coalizione, evitare di venir scavalcato da Berlusconi, accreditarsi lì dove non è ancora riuscito.
    D'altronde Giorgetti, con cui i rapporti sono al momento molto tesi, da responsabile esteri sta lavorando a ricollocare la Lega in Europa attraverso la Cdu «perché è dai tedeschi che bisogna passare», sta cercando di aprire un canale con la Francia «perché non possiamo restare vincolati alla Le Pen», e sta spingendo Salvini a cambiare atteggiamento su Biden «perché non possiamo essere gli ultimi mohicani». Il fatto è che, nella sua bulimica voglia di occupare tutti gli spazi, ieri il capo del Carroccio ha commesso un errore: è contraddittorio evocare un governissimo e insieme decidere d'incontrare il premier che ne dovrebbe essere vittima.
    Così per FdI è stato facile infilzarlo, facendo risaltare la «coerenza» di chi «se c'è la crisi ci sono soltanto le elezioni». Volutamente la Meloni ha puntato al tallone d'Achille di Salvini, consapevole che la sua apertura può essere rischiosa al cospetto dell'elettorato duro e puro, ed è stato inoltre un modo per ribadire all'alleato che in una coalizione deve valere la regola della consultazione, «sempre». Per ora va così: il tatticismo è tipico di certe fasi interlocutorie. Ma se e quando si aprisse la crisi di governo, al cospetto della crisi del Paese, per la Meloni oltre che per Salvini arriverebbe il momento delle scelte.
    https://www.dagospia.com/rubrica-3/p...-si-255351.htm
    a me risulta che la caduta del governo porterebbe al voto, per cui non si capisce il ricatto di renzi

    E se crisi sarà, per il Quirinale sarebbe difficile trovare un'alternativa alle urne

    https://www.agi.it/politica/news/202...-mes-10591566/
    Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono.
    (Pablo Neruda - Attribuita)

  4. #4
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Citazione Originariamente Scritto da adry571 Visualizza Messaggio
    a me risulta che la caduta del governo porterebbe al voto, per cui non si capisce il ricatto di renzi
    I sondaggi lo danno in salita, potrebbe quasi arrivare allo sbarramento

  5. #5
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

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  6. #6
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    probabilemte è vero, ma è poi lo stesso motivo per cui renzi, eta-beta-zinga e il filosofo pettinatore hanno accettato di sotenere conte due e allearsi con il loro pari QI di maio

  7. #7
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    "perché si è convinto che la crisi potrebbe spazzarlo via".
    Lo stupido che sa di esserlo

  8. #8
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Citazione Originariamente Scritto da Forrest Gump Visualizza Messaggio
    "perché si è convinto che la crisi potrebbe spazzarlo via".
    No, perchè se no incerto non potrebbe più vivere Scherzo eh!
    Vista la situazione in cui siamo avrà pensato che è molto meglio fare che stare a guardare lo sfascio... Prima che sia irreparabile
    Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
    A paraulas maccas urigas surdas
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  9. #9
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Non so se sia la memoria collettiva sempre più a breve termine, ma la gente sembra essersi dimenticata che fino a luglio 2019 Salvini con Conte ci stava al governo, e l'esecutivo attuale oggettivamente l'ha fatto nascere lui e ha come unico collante proprio l'anti-salvinismo.
    Passata la buriana facciamo i conti

  10. #10
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    Predefinito Re: Perchè lo "statista" ha aperto al governo d'emergenza?

    Citazione Originariamente Scritto da Canaglia Visualizza Messaggio
    Non so se sia la memoria collettiva sempre più a breve termine, ma la gente sembra essersi dimenticata che fino a luglio 2019 Salvini con Conte ci stava al governo, e l'esecutivo attuale oggettivamente l'ha fatto nascere lui e ha come unico collante proprio l'anti-salvinismo.
    Cosa pretendi dai pesciolini rossi ?

 

 
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