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Discussione: L'Innamorata del Sole

  1. #11
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Assai modesto, in verità, è stato il mio contributo alla ricerca di indizi su Ninetta e sul suo curioso male, pur avendo ficcato il mouse in vari anfratti del web.
    Ma fra noi c'è qualcuno che ne sa una più di Bertoldo e tocca abbozzare...

    Un piccolo contributo, non a Ninetta ma all'ortografia, posso invece darlo qui:


    L'orrore di quel "piaqque", "naqque" addirittura con Dante, che nel XIX canto dell'Inferno (vv. 109-11) ci delizia così:


    Quella che cho lle sette teste naqque
    e alle diece chorna ebe arghomento
    fin che virtute al suo marito piaqque



    Questa trascrizione, tuttavia, non trova riscontro in altre fonti, che riportano la grafia corretta dei due verbi incriminati... come lo spiega il nostro esimio Sherlock-trash?
    Mistero si aggiunge a mistero... a trash l'ardua sentenza!



    P.S. Potrebbe essere, forse, la trascrizione del manoscritto originale dantesco?
    No, non esiste il manoscritto dantesco, quello, come dice il link, è il "Riccardiano 1025" di un anonimo copista trecentesco.
    Alcuni tra i circa 800 manoscritti danteschi sopravvissuti adottano l'ortografia "muzziana" (come ancheil Riccardiano 1005, copiato da Mastro Galvano, che però non era toscano, ma bolognese).
    Il più famoso tra i copisti di Dante, il Boccaccio, anche lui toscano, usa "piacque" e "nacque" e "corna" e "argomento" senza tutte quelle "h".



    La spiegazione quindi è probabilmente legata alle diverse varianti ortografiche usate dai copisti trecenteschi a seconda della regione di provenienza.

    Ma tra Muzzi e Boccaccio, la scelta è facile...

  2. #12
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    "Eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità."
    (Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro)

    Non è poi tanto improbabile, per quanto clamorosa, la conclusione a cui sono arrivato: Ninetta Delille non è mai esistita. E' una fake news ante-litteram creata dal Muzzi per dare un tocco di realismo alle sue macabre iscrizioni.
    Il nome, Nina, come compare nella didascalia dell'illustrazione sulla strenna di Vallardi, lo ha scelto probabilmente ispirato dall'opera di Paisiello "Nina, o sia la Pazza per Amore" o dall'omonimo balletto francese "Nina ou la folle par amour", ancora rappresentato con successo durante la prima parte dell'800. Nina e follia, accoppiata vincente.


    Quanto al cognome, Delille, può averlo ben preso dal poeta francese Jacques Delille - il maggior poeta del '700 francese insieme a Voltaire - la cui gloria non s'era certo spenta dopo la morte avvenuta nel 1813, specie fra i letterati del primo '800 come Muzzi.
    Solo così si spiega infatti la totale assenza del nome di Ninette Delille nei giornali francesi e nel libro di Laure Murat: si tratta di un tocco di esotismo esterofilo del Muzzi, un pizzico di sale per insaporire la sua creazione.

    Ma prima che lo sgomento per la repentina scomparsa di Ninette provochi un moto di delusione nei cuori delle fanciulle romantiche che leggono queste righe, ecco la buona notizia: Ninette Delille non è mai stata celebrata dai giornali francesi ma l'innamorata del sole, invece, sì.
    Per presentarla come si merita, devo introdurre il vero protagonista delle pagine dei giornali francesi del XIX secolo: il feuilleton.
    Il feuilleton, come è noto, era la parte di un giornale che ospitava, accanto a rubriche diverse, romanzi a puntate, detti anche romanzi d’appendice.

    Eccone un esempio tratto dal Journal du Cher del 12 marzo 1835: la parte sotto la riga nera, che la stacca dalle notizie politiche, è appunto intitolata "Feuilleton" e contiene un racconto letterario.


    L'occhio acuto e interessato alle vicende dell'Innamorata del Sole avrà sicuramente notato l'accattivante titolo del "feuilleton": "L'épouse du Soleil -Une histoire veridique" ovvero "La Sposa del Sole - Una storia vera".
    E per evitare che la curiosità uccida il gatto e ci si cavino gli occhi per decifrare i minuscoli caratteri sotto al titolo, vado a favorire un decente ingrandimento:



    E qui, lasciando agli intenditori della lingua francese un anticipo della conclusione di questa storia, come si conviene ad un vero feuilleton, mi fermo e lascio per l'ultima puntata la rivelazione del vero "colpevole" di tutta questa sepolcrale faccenda dell'Innamorata del Sole.

  3. #13
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Non è vero e non ci credo... Vostro Onore, mi oppongo: Ninetta Delille è esistita!

    C'è il suo ritratto e poi, come fai a sapere che i giornali francesi non ne hanno mai parlato? Non puoi certo averli consultati.
    Inoltre, la storia e la notizia della morte di Ninetta è stata ripresa (come ha riportato Mezzanotte nella Prefazione al suo libro di liriche) anche da alcuni giornali italiani dell'epoca...
    E infine, insomma, le notizie su di lei sono alquanto circostanziate: aspetto fisico, età, patologia, ricovero presso l'ospizio del prof. Blanche, eclissi, anno della morte.

    Solo una mente diabolica avrebbe potuto ricamarci sopra fino al punto da ricavarne una storia così. Ma tu, all'epoca, non eri ancora nato. Quindi...

  4. #14
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Come un vero "cold case" della sezione "Casi Irrisolti", è una coincidenza, quasi trent'anni dopo il misfatto, a consentirci di identificare il DNA del colpevole e la sua identità.


    Il Giornale degli Eruditi e dei Curiosi funzionava un po' come la sezione "Accademia" di questo forum: i "curiosi" facevano domande di qualsiasi genere e gli "eruditi" (o che si ritenevano tali) provavano a dare la risposta.
    Nel numero di novembre del 1884, un "curioso" anonimo veneziano - già sento in sottofondo i melanconici archi dell'Adagio di Benedetto Marcello - fa la fatidica domanda delle cento pistole: "sarebbe mai avvenuto che taluno, preso da esaltazione mentale, siasi innamorato del sole?"


    Riceve più di una risposta, tra cui quella che lo rimanda alle "Iscrizioni" di Luigi Muzzi e a Ninetta Delille.
    Ma tra le risposte compare anche quella di un "erudito" che aveva incrociato altrove l'innamorata del sole:


    il traduttore franco-russo Eugène Wenceslas Foulques ricordava bene la cosa, avendo appena curato la versione italiana di una novella francese di Jules Janin che narrava una storia simile. Eccone l'incipit in cui si riconoscerà facilmente il "feuilleton" del 1835, l'épouse du soleil, che chiude il mio precedente post.


    L'indagine converge dunque su Jules Gabriel Janin (Saint-Étienne, 16 febbraio 1804 – Parigi, 19 giugno 1874), scrittore e drammaturgo francese, esponente di spicco del Romanticismo francese: ma ci riporta assai indietro nel tempo, nel 1828, cinque anni prima della presunta morte di Ninette Delille e dell'eclissi del 17 luglio 1833. Ma soprattutto ci trasferisce dal regno della realtà a quello della fantasia letteraria...


    Jules Janin, dunque, immagina la storia dell'innamorata del sole nel 1828; esce come novella su "Le Figaro" (in cui lavorava come giornalista in quegli anni) col titolo "L'Eclipse"; viene successivamente ristampata sul feuilleton del "Journal du Cher" nel 1835, con un titolo più click-baiting "La sposa del sole - Una storia vera". La stessa novella, intitolata "La Folle", uscirà nel 1838 in una raccolta di racconti di Jules Janin, "Les Catacombes", lugubre titolo che certamente non può non aver attirato l'attenzione di un incisore di lapidi funerarie come Muzzi.
    Muzzi lo legge, si innamora della storia della pazza del sole e immagina le iscrizioni funebri per la povera protagonista.
    Ma non si scrivono lapidi funebri per personaggi immaginari, serve una data, serve un nome e dalla novella di Janin ricava solo un generico "sono passati tre anni da quando...".
    L'eclissi! Muzzi sfoglia le effemeridi di quegli anni e colloca la data di morte della povera pazza a cinque anni prima, nel luglio del 1833.
    Non manca che il nome: "Nina la pazza per amore" e il poeta Jacques Delille glielo forniscono; il pittore Antonio Muzzi ne fa un ritratto di fantasia per illustrare l'opera.
    Così Muzzi, non appena creata Ninetta Delille, può finalmente seppellirla!

    Nel prossimo post, a degna conclusione di questa drammatica storia, proverò a mettere una traduzione condensata della romantica novella di Janin.
    Ma prima di calare definitivamente il sipario su Ninetta Delille, devo fare menzione su una particolare circostanza: Jules Janin, quando scrisse l'Eclipse, abitava a Montmartre come tanti artisti bohemienne dell'epoca. Non lontano dalla clinica del dottor Blanche, che cita appunto nella sua novella.
    Se non certamente Ninetta Delille e l'eclissi del 1833, non si può dunque escludere che ci sia un fatto vero, forse un'altra eclissi e un altro nome e cognome dietro l'ispirazione di Janin; anzi un indizio lo avrei anche trovato, che si aggiunge a quel "Una storia vera" del "Journal du Cher" e all'opinione di Foulques.
    Ma questa sarebbe tutta un'altra storia.

  5. #15
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Inutile nasconderlo: con queste rivelazioni, la parte più romantica di me incassa una cocente delusione...
    E, tuttavia, è impossibile non rendere merito alla tua abilità, caro trash, che in questo topic emerge ancora una volta in modo quasi abbagliante, come il sole amato dalla povera Ninetta... e fa ulteriormente risaltare il buio dell'eclissi alla quale noialtri comuni mortali siamo condannati.
    Superfluo aggiungere che in questo riconoscimento delle tue meravigliose doti investigative c'è anche un'implicita preghiera...

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Se non certamente Ninetta Delille e l'eclissi del 1833, non si può dunque escludere che ci sia un fatto vero, forse un'altra eclissi e un altro nome e cognome dietro l'ispirazione di Janin; anzi un indizio lo avrei anche trovato, che si aggiunge a quel "Una storia vera" del "Journal du Cher" e all'opinione di Foulques.
    Ma questa sarebbe tutta un'altra storia.
    Non so come il mio animo romantico potrebbe reggere l'ulteriore delusione di non conoscere mai quel nome...

  6. #16
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    L'Eclissi (Jules Janin, 1828)

    Tre anni fa, a Montmartre, nella Maison del Dottor Blanche, l’instancabile specialista degli alienati mentali, che cura i suoi pazienti colle buone maniere, col benessere e la libertà, invece che, come gli altri, con la segregazione, le docce fredde e la miseria, c'era era una donna la cui follia era singolare e commovente.
    Questa donna, ancora giovane e il cui viso era dolce ed il sorriso pieno d’incanto, non aveva altra follia che questa: credeva di essere la promessa sposa del sole; si erano fidanzati lei e lui, cioè il sole, in una bella giornata d'autunno, quando il sole aveva coperto il suo splendente volto con un meraviglioso velo di nubi, per non abbagliare la sua amata.
    Da allora, ella era sua come egli era suo; aveva sentito sulla mano l’ardente bacio del suo sposo, ed ora non viveva più che per lui solo.
    Il sole era la gioia, la gloria ed il trionfo di quella povera ragazza.
    Lei si svegliava nello stesso istante in cui il suo amore gettava i primi raggi nel cielo; teneva gli occhi fissi sullo sposo che si alzava e lo salutava con lo sguardo, come gli uccelli lo salutano coi loro canti, come il fiume lo saluta col suo mormorio, come la rosa lo saluta col suo profumo.
    Quanto più bella era la natura allo spuntar del sole, quanto più sereno il cielo, quanto più gioioso l'intero creato, tanto più felice era la povera pazza.
    Non era forse il suo divino sposo che gettava dappertutto la luce e il calore? non era egli forse il re del mondo? non aveva essa forse passata una notte intera, una notte d'amore, fra le sue braccia?
    Cosi, in un'estasi perpetua e divina, seguiva ogni passo del sole; rincorreva il più piccolo suo raggio; più il sole saliva nel cielo e più aumentava il suo poetico entusiasmo.
    A stento si poteva riuscire a farle mangiare qualcosa ogni giorno, tanto era posseduta dalla sua celeste passione; e ancora, per farla mangiare, bisognava dirle che il suo divino sposo aveva dorato quel frutto, imbiondito quel grano, maturata quell'uva.
    Tale fu la vita della pazza per dieci anni.
    E non le mancavano le sofferenze di una persona normale, giacché quando arrivava l'inverno vedeva il volto del sole suo sposo impallidire e rabbrividire sotto la neve, come quello di un bel giovane ferito a morte; e lei, dopo aver visto l'immensa gloria del sole oscurata da fitte nuvole, come accade ai più grandi uomini di questo mondo, a cui l'invidia oscura la gloria, anche lei, sfortunata donna, diventava la più triste creatura del mondo.
    Ma in primavera, la povera pazza del dottor Blanche ritrovava a maggio il suo sposo, come lo aveva lasciato, splendente come sempre, con tutte le foglie degli alberi che spuntano al suo arrivo, come scintille sotto il martello del fabbro, e una dolce gioia tornava nel cuore della misera: lasciava il lutto, vestiva l'abito più splendido, cantava la sua più dolce canzone.
    Questa folle felicità durò per dieci anni senza poter essere curata.
    Ma così, questa donna era felice! Perché allora curarla dalla sua felicità?

    Sono ormai passati tre anni da quando l'innamorata del sole è morta, e la sua morte è stata commovente come la sua vita.
    Era una bellissima giornata d'autunno, mezzogiorno, il sole morbido e calmo gettava sulla terra e sulla sua sposa i suoi raggi purissimi.
    Mai il cuore di lei era stato più pieno d'amore, mai il suo sguardo era mai stato più tenero, mai il suo sogno si era tanto avvicinato a realizzarsi.

    Ma, o cielo! improvvisamente il sole scompare, a poco a poco e si ferma bruscamente nascondendosi, diventando invisibile!
    Dov'è?
    Sì - lei geme - sì, mio ​​marito è andato dalla sua amante! sì, è infedele! sì, se ne è andato di giorno e non tornerà più.
    La povera donna, vedendolo scomparire di colpo, all'improvviso, senza sapere dove stava andando, senza sapere se sarebbe tornato, è morta durante l'eclissi, morta di gelosia, di disperazione e di amore.

    Era morta da appena un secondo, che il sole, liberato dalla sua innocente congiunzione con la terra, continuò tranquillamente la sua strada; ma era troppo tardi: il dramma era compiuto.
    La povera donna era morta e il triste e calmo raggio di sole che cadde su di lei, come a chiedergli perdono per la sua assenza involontaria, non ha potuto risvegliarla!


    Asciugatevi le lacrime fanciulle romantiche, e consolatevi che forse è tutto solo frutto della fantasia lugubre di uno scrittore di feuilleton...

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Non so come il mio animo romantico potrebbe reggere l'ulteriore delusione di non conoscere mai quel nome...
    Quanto a questo, per il momento mi avvalgo del segreto istruttorio...

  7. #17
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Asciugatevi le lacrime fanciulle romantiche, e consolatevi che forse è tutto solo frutto della fantasia lugubre di uno scrittore di feuilleton...
    Chissà...
    Però, come racconti tu le storie, nessuno!


  8. #18
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    L'Eclissi (Jules Janin, 1828)
    [...]


    Asciugatevi le lacrime fanciulle romantiche, e consolatevi che forse è tutto solo frutto della fantasia lugubre di uno scrittore di feuilleton...
    Come ogni feuilleton che si rispetti, non manca un ultimo (o penultimo...) colpo di scena.
    Come ho lasciato intendere, pur essendo accertato che Ninette Delille è un parto della fantasia di Luigi Muzzi, ispirato dal racconto di Janin, durante l'indagine sull'innamorata del sole sono emersi alcuni indizi che il racconto fantastico di Jules Janin possa essere basato su un fatto vero.
    Il primo indizio è ovviamente l'incipit del racconto "L'Eclissi" in cui Janin colloca la storia nella casa del dottor Blanche, da lui frequentata, insieme ad Alexandre Dumas, Theophile Gauthier e Gerard de Nerval (erano stati compagni di scuola al liceo Charlemagne) come amico e ammiratore di Esprit-Sylvestre.
    Altro indizio è quell'aggiunta "Una storia vera" al nuovo titolo del racconto ("La sposa del sole") in occasione della ristampa del 1835 sul "Journal du Cher".
    Come terzo indizio possiamo mettere l'autorevole opinione di Foulques che al riguardo scrive: "Il fatto, se non vado errato, è storico e sarebbe avvenuto a Montmartre nella casa di salute del celebre dottor Blanche".

    Ma la certezza che un fatto vero sia all'origine del racconto viene, tanto per cambiare, da Google.
    Cercando su "Google libri" le parole "Janin" "Blanche" e "epouse du soleil", il primo risultato è un frammento del libro "Jules Janin: conteur et romancier" di Jacques Landrin del 1978:


    che tradotto in italiano dice: "Per capire i meccanismi della sua fantasia, 'La Sposa del Sole', ripreso sotto il titolo di 'La Folle' (in 'Le Catacombe', 1839) è un caso privilegiato, poiché abbiamo la fortuna di conoscere il fatto vero che sta alla nascita di questo racconto. Dopo la morte del dottor Blanche,[...]"

    e con una suspense degna di Hitchcock, lì ci lascia a in sospeso, ma con parecchia acquolina in bocca.

    Purtroppo su Google non c'è la digitalizzazione completa di quel testo del 1978, e nemmeno una anteprima di qualche pagina intera, ma solo qualche frammento: ma in attesa di procurarmi il libro e venire finalmente a capo di questa storia, ho provato a vedere se con qualche "variante" delle parole chiave della ricerca sarei riuscito a convincere Google a farmi vedere, in un altro frammento, come prosegue quel paragrafo.
    E infatti, con "amoureuse du soleil" come parola chiave, facciamo un passo avanti, ecco il frammento successivo:



    che si potrebbe tradurre con:

    Il 4 novembre 1852 , dopo la morte del dottor Blanche, di cui era stato amico, Janin gli rende un magnifico omaggio: tra le tante guarigioni che ha compiuto, ne cita solo una: quella di una giovane donna che si credeva innamorata del sole e che oggi piange per il suo defunto benefattore.

    Ora sì che possiamo asciugare le lacrime: abbiamo la certezza del lieto fine perché l'innamorata del sole è evidentemente sopravvissuta anche alle eclissi, uscendo guarita dalla clinica di Esprit Blanche.
    Per il nome e cognome, e altri dettagli, non resta che recuperare il libro di Landrin e vedere cosa c'è nella nota (35).

    Oppure... cercare quel necrologio scritto da Janin per il dottor Blanche sui giornali di Parigi del 5 novembre 1852?
    Ma anche baaaastaaaa!!! abbattetelo!!!... sento già gridare in sottofondo dai pochi che hanno avuto il coraggio di arrivare a leggere fin qui...

  9. #19
    Blue
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Il 4 novembre 1852 , dopo la morte del dottor Blanche, di cui era stato amico, Janin gli rende un magnifico omaggio: tra le tante guarigioni che ha compiuto, ne cita solo una: quella di una giovane donna che si credeva innamorata del sole e che oggi piange per il suo defunto benefattore.

    Ora sì che possiamo asciugare le lacrime: abbiamo la certezza del lieto fine perché l'innamorata del sole è evidentemente sopravvissuta anche alle eclissi, uscendo guarita dalla clinica di Esprit Blanche.
    Per il nome e cognome, e altri dettagli, non resta che recuperare il libro di Landrin e vedere cosa c'è nella nota (35).

    Oppure... cercare quel necrologio scritto da Janin per il dottor Blanche sui giornali di Parigi del 5 novembre 1852?
    Ma anche baaaastaaaa!!! abbattetelo!!!... sento già gridare in sottofondo dai pochi che hanno avuto il coraggio di arrivare a leggere fin qui...
    Questo mai: il tuo topic è piuttosto seguito e non soltanto da me, dato che ha ricevuto oltre 600 visite: è evidente che non sono l'unico spirito romantico che si aggira da queste parti.

    Riguardo alla storia, sono a dir poco stupita da questo continuo succedersi di colpi di scena: chi avrebbe detto, quando hai iniziato a scriverne, che un'oscura fanciulla parigina di quasi due secoli fa ci avrebbe portato così lontano! Scommetto che - per quanto difficile - ha preso in contropiede persino te, trash...
    Dopo essermi asciugata qualche lacrima di delusione alla notizia che si trattava di una storia inventata, ritorno con sollievo a respirare sapendo che - al contrario - si tratta di una storia vera e che (sollievo al quadrato) la fanciulla non è morta, ma ha superato il suo momento di follia e vissuto una vita normale... spero, felice.

    Ora, aspetto con comprensibile ansia di conoscere il finale della storia di Ninetta Delille... la quale, magari, non si chiamava neppure così. Ma, a questo punto, il suo nome ha un'importanza relativa: è la sua storia e la sua malattia a fare di questo topic un piccolo gioiello: uno dei tanti, fra quelli che ci hai regalato negli anni. Grazie...

  10. #20
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    Predefinito Re: L'Innamorata del Sole

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Questo mai: il tuo topic è piuttosto seguito e non soltanto da me, dato che ha ricevuto oltre 600 visite: è evidente che non sono l'unico spirito romantico che si aggira da queste parti.

    Riguardo alla storia, sono a dir poco stupita da questo continuo succedersi di colpi di scena: chi avrebbe detto, quando hai iniziato a scriverne, che un'oscura fanciulla parigina di quasi due secoli fa ci avrebbe portato così lontano! Scommetto che - per quanto difficile - ha preso in contropiede persino te, trash...
    Dopo essermi asciugata qualche lacrima di delusione alla notizia che si trattava di una storia inventata, ritorno con sollievo a respirare sapendo che - al contrario - si tratta di una storia vera e che (sollievo al quadrato) la fanciulla non è morta, ma ha superato il suo momento di follia e vissuto una vita normale... spero, felice.

    Ora, aspetto con comprensibile ansia di conoscere il finale della storia di Ninetta Delille... la quale, magari, non si chiamava neppure così. Ma, a questo punto, il suo nome ha un'importanza relativa: è la sua storia e la sua malattia a fare di questo topic un piccolo gioiello: uno dei tanti, fra quelli che ci hai regalato negli anni. Grazie...
    La genesi del topic in effetti non prevedeva gli sviluppi da romanzo d'appendice che si sono poi susseguiti.
    Il foglietto di Muzzi mi aveva incuriosito e durante la prima ricerca al riguardo avevo trovato un abbastanza accurato saggio critico ( "Un caso 'clinico' in poesia. "La Eliofila" di Antonio Mezzanotte. Danzi, Massimo, in Filologia e critica nella modernità letteraria), che tratta anche assai approfonditamente le "Iscrizioni" di Muzzi (https://www.pcosta.net/Eliofil.pdf).
    Saggio accurato ma che si "beve" tranquillamente la storia di Ninette Delille come raccontata dal Muzzi.

    Comunque, in attesa di ulteriori chiarimenti sull'identità dell'Innamorata del Sole, ecco un piccolo effetto collaterale delle ricerche fatte sui giornali del 1833 alla caccia di Ninette: una immagine della Maison du Docteur Blanche che la didascalia dice essere tratta da un quadro del pittore Paul Villeneuve.


    E data la scarsa qualità delle riproduzioni sui vecchi quotidiani, ho recuperato anche il dipinto originale nel quale, grazie al maggior dettaglio e allo zoom (CTRL +) che consente il browser, sarà magari possibile riconoscere anche l'Innamorata del Sole, visto che dal 1823 al 1833 doveva pur essere sempre lì fuori, a guardare il suo luminoso amore....


 

 
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