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  1. #21
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    L'interpretazione ebraica sulla interruzione dei riti sacrificali, è descritta nel Talmud Gittin 56 a e b che ho già riportato allegando pure un video: Yokhannan ben Zakkai prende un vitellino da sacrificare per Vespasiano, gli taglia un labbro e i sacerdoti vedendo questa imperfezioni, non lo sacrificano. Fu questo che causo l'interruzione dei riti sacrificali, altri non c'è ne furono, perchè Vespasiano prese quest'atto come un segno di ribellione che lo istigo' ad attaccare e distruggere Gerusalemme e il suo Tempio.

    Oltre a cio', dopo la caduta del Tempio, Yochannan ben Zakkai disse chiaramente al suo discepolo Gesù figlio di Anania "NON VOGLIO SACRIFICI, MA ATTI DI BENEVOLENZA" (per il perdono dei peccati), rifacendosi come Gesù ad Osea.
    Venendo nominato successivamente patriarca, Nasi (principe) e quindi presidente del Sinedrio, Yokhannan ben Zakkai vieto' per sempre i riti sacrificali:non furono quindi i cristiani o l'apostata Paolo a vietare i riti sacrificali, perchè ritenevano Gesù il sacrificio perfetto per il perdono dei peccati, come molti pensano, ma fu Yokhannan Ben Zakkai a porre fine ai sacrifici.

    Sempre nella stessa fonte Talmud Gittin 56 a e b, alla fine si dice che Yochannan ben Zakkai ( Bar Kamtza... notate come gli ebrei si divertissero a dare soprannomi), con l'aiuto di Dio incendio' e distrusse il Tempio di Gerusalemme:

    "Quanta differenza tra i peccatori ebrei e i profeti dei popoli del mondo! E la Beraita dice: disse Rabbi Elazàr: "Vedi quant'è grande la forza della vergogna! Perché [a causa di quell'umiliazione] il Santo, benedetto Egli sia, ha aiutato Bar Kamtza, ha distrutto la Sua casa ed ha bruciato il Suo palazzo!"

  2. #22
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    A prescindere di come l'Ebraismo e il Cristianesimo abbia interpretato l'interruzione dei riti sacrificali del Tempio, da parte del suo profeta preso in odio dai sacerdoti del Tempio, qui vi riporto la vera versione STORICA, riportata dallo storico ed ex sacerdote del Tempio Flavio Giuseppe:

    LIBRO VI
    CAPITOLO SECONDO

    Libro VI:93 - 2, 1. Tito ordinò ai suoi soldati di abbattere dalle fondamenta l'Antonia e di spianare una via per
    farvi salire facilmente tutto l'esercito; quindi affidò un incarico a Giuseppe.
    Libro VI:94 Aveva saputo che da quel giorno, era il diciassette di Panemo, il cosiddetto sacrificio perenne in
    onore del Dio era stato interrotto per mancanza di uomini, e che di ciò il popolo era rimasto profondamente
    turbato;
    Libro VI:95 allora fece ripetere a Giovanni il precedente ammonimento, che se cioè egli era in preda a una
    criminosa smania di combattere poteva farsi avanti con chi volesse e ingaggiare la lotta senza coinvolgere nella
    sua rovina la città e il tempio. Perciò la smettesse di profanare il santuario e di offendere il Dio, anzi avrebbe
    potuto far celebrare i sacrifici interrotti per mezzo di quei giudei che egli stesso avrebbe designati.
    Libro VI:96 Giuseppe, collocatosi in modo da essere udito non soltanto da Giovanni, ma anche dalla massa,
    Libro VI:97 trasmise in ebraico il messaggio di Cesare e concluse con un lungo appello perché volessero
    risparmiare la patria, disperdere le fiamme che già lambivano il santuario e rendere al Dio i sacrifici espiatori.
    Libro VI:98 Le sue parole furono accolte dal popolo con sgomento e silenzio mentre il tiranno, dopo aver
    scagliato un'infinità d'ingiurie e di maledizioni contro Giuseppe, terminò dicendo che non temeva la conquista
    della città perché questa apparteneva al Dio.
    Libro VI:99 Allora Giuseppe esplose: “Veramente pura hai conservato la città per il Dio, e intatto rimane il
    tempio, e nessuna offesa hai arrecato a colui che speri di aver alleato, ed egli riceve le consuete offerte!
    Libro VI:100 Se a te, maledetto empio, qualcuno togliesse il tuo cibo quotidiano, tu lo giudicheresti un nemico:
    come puoi illuderti di avere dalla tua parte nella guerra colui che hai privato del culto che durava da sempre?
    Libro VI:101 E attribuirai le tue colpe ai romani, che finora si son dati cura delle nostre leggi e cercano di
    restaurare per il Dio i riti sacrificali interrotti per causa tua?
    Libro VI:102 Chi non compiangerebbe amaramente la città per lo strano capovolgimento subito, dato che degli
    stranieri, e per di più nemici, si preoccupano di mettere riparo alla tua empietà, mentre tu, che sei un giudeo e
    sei stato educato all'osservanza delle nostre leggi, le offendi assai più gravemente di loro?
    Libro VI:103 Eppure, Giovanni, non soltanto è bello pentirsi delle proprie colpe, sia pure all'ultimo momento, ma
    se tu volessi risparmiare alla patria la rovina avresti un magnifico esempio da seguire, quello di Ieconia re dei
    giudei.
    Libro VI:104 Quando per causa sua l'esercito babilonese gli mosse guerra, egli, prima che la città fosse
    espugnata, ne venne fuori senza che alcuno lo costringesse e preferì affrontare volontariamente la schiavitù
    insieme con la sua famiglia piuttosto che consegnare ai nemici questi luoghi santi e vedere la casa del Dio in
    preda alle fiamme.
    Libro VI:105 Per questo tutti i giudei lo esaltano nella loro storia sacra e il ricordo sempre fresco presso i posteri
    attraverso i secoli lo rende immortale.
    Libro VI:106 Un magnifico esempio, Giovanni, anche se per seguirlo dovessi affrontare qualche pericolo; io,
    comunque, ti assicuro anche il perdono dei romani,
    Libro VI:107 e poiché si deve badare chi è a dare un consiglio e da dove viene, ricordati che è un connazionale
    ad esortarti, che sono un giudeo io che ti do questa assicurazione. Preferirei morire anziché trasformarmi in uno
    di quegli schiavi abbietti che rinnegano la loro stirpe e si dimenticano della patria.
    Libro VI:108 Ma tu di nuovo vai sulle furie e mi gridi le tue ingiurie, che del resto ben mi merito perché con i miei
    consigli voglio contrastare il destino e mi sforzo di salvare quelli che il Dio ha condannato.
    Libro VI:109 Chi ignora ciò che fu scritto dagli antichi profeti, e l'oracolo che incombe su questa misera città e
    che sta ormai per avverarsi? Predissero che essa sarebbe stata espugnata quando qualcuno avesse comin-
    ciato a far strage dei suoi connazionali.
    Libro VI:110 La città e il tempio intero non sono ora ricolmi dei cadaveri delle vostre vittime? E’ il Dio, è
    certamente il Dio in persona che insieme coi romani? vi porta il fuoco purificatore e distrugge la città con il suo
    enorme carico di nefandezze”.
    Libro VI:111 - 2, 2. Mentre Giuseppe così parlava fra gemiti e lacrime, i singhiozzi gli troncarono la voce.
    Libro VI:112 I romani provarono a un tempo compassione per il suo dolore e ammirazione per il suo modo di
    pensare; invece gli uomini di Giovanni s'inasprirono ancor più contro i romani per la voglia che avevano di
    mettere le mani addosso a Giuseppe.
    Libro VI:113 Il discorso di costui impressionò molti dei nobili, fra i quali taluni per paura della vigilanza dei ribelli
    non si mossero, sebbene fossero sicuri della fine che attendeva loro e la città, mentre altri, approfittando di
    qualche buona occasione per fuggire, ripararono presso i romani.
    Libro VI:114 Fra gli altri fuggirono i sommi sacerdoti Giuseppe e Gesù, e alcuni figli di sommi sacerdoti come tre
    figlia dell'Ismaele che fu decapitato a Cirene, quattro di Mattia e uno di un altro Mattia; questi era fuggito dopo la
    rovina del padre, che, come sopra abbiamo detto, Simone figlio di Ghiora aveva fatto uccidere insieme con tre
    figli. Con i sommi sacerdoti fuggirono anche numerosi altri nobili.
    Libro VI:115 Cesare non soltanto li accolse benevolmente, ma sapendo che per la diversità delle abitudini non
    avrebbero avuto un soggiorno piacevole tra gente straniera, li mandò a Gofna invitandoli per il momento a
    trattenersi colà; dopo la fine della guerra, appena gli fosse stato possibile, avrebbe reintegrato ciascuno nei suoi
    beni....

  3. #23
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    Citazione Originariamente Scritto da Baphomet Visualizza Messaggio
    Sempre nella stessa fonte Talmud Gittin 56 a e b, alla fine si dice che Yochannan ben Zakkai ( Bar Kamtza... notate come gli ebrei si divertissero a dare soprannomi), con l'aiuto di Dio incendio' e distrusse il Tempio di Gerusalemme:
    Su che base affermi che Bar Kamtza fosse un soprannome di Yochanan ben Zakkai?

  4. #24
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    Non essendoci più il Tempio, distrutto nel 70 d.C., non potevano più neppure esservi officiati i riti sacrificali e pertanto, facendo di necessità virtù, Yochanan ben Zakkai insegnò che essi non erano più necessari, sostituiti dalla buone azioni, ma è quantomeno improprio asserire che li bloccò o impedì, perché non si può bloccare o impedire qualcosa che, di fatto, è già bloccata o impedita.

    Nel Gittin, come abbiamo appurato, non è Yochanan ben Zakkai, bensì Zecharia ben Avkulas e Bar Kamtza, ad essere accusati di aver causato la caduta di Gerusalemme e del suo Tempio.

    Infine, nonostante fosse inizialmente favorevole alla pace (stando all'autobiografia di Giuseppe Flavio), Giovanni di Giscala, come ampiamente e diffusamente attestato nelle Historiae di Tacito e nelle altre opere di Giuseppe Flavio, fu uno dei massimi protagonisti della guerra giudaica, del 66/70 d.C., ed antiromano lo era, eccome se lo era, diversamente da Yochanan ben Zakkai.

    Giovanni di Giscala e Yochanan ben Zakkai NON erano la stessa persona.

  5. #25
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    Ci sono tante versioni dei fatti sulla cause e delle dinamiche della caduta del Tempio, qui puoi renderti conto delle varie fonti ebraiche che ne parlano:

    Yohanan ben Zakkai

    Sappi comunque che chi ha scritto queste fonti, esattamente come a chi a scritto i Vangeli, DOVEVA tagliare ogni riferimento antiromano dei protagonisti, uno per non essere arrestato dai romani, due per permettere a questi fonti di giungere fino a noi.

  6. #26
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    Predefinito Re: La profezia della caduta del tempio di yokhannan ben zakkai alias gesù.

    E pur con tutti questi limiti, Gesù come Giovanni aveva una doppia personalità, da un lato diceva in pubblico di dare a Cesare quello ch'è di Cesare e di non essere antiromano, nelle quattro mura ai suoi discepoli invece diceva:

    34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada.

    Lc 22,36ss. “Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.

    Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Luca 18,19 .

    Entrambi avevano seguaci Zeloti ( es. Simone lo zelota), che fin dalla nascita, a prescindere da quello che diceva il proprio maestro, avevano imparato da piccoli come l'ave Maria, di non accettare i romani come loro padroni, ma soltanto Dio.

 

 
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