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Blue
4. Luigi XVI e consorte. Qui, faccio veloce a smentirti: non è vero che il re e sua moglie non indossarono mai il diamante perché era passato di moda. Di lui non esistono immagini che lo ritraggono con il diamante, ma di Maria Antonietta sì...
Poi, è vero che i sovrani vennero impiccati un anno dopo il furto dei gioielli della corona (e tra questi c'era anche il diamante Hope) per mano dei rivoltosi, ma devi tener conto dell'onda lunga di sfortuna spalmata dalla gemma sulla corte di Francia. E questa spiega anche la terribile fine della povera principessa di Lamballe.
5. La maledizione del diamante. Dire che la sfortuna attribuita al diamante assomiglia un po' alla bufala della catena di Sant'Antonio, sembra una spiegazione un po' troppo semplicistica. Tra i tanti possessori del diamante la lista di disgrazie, sventure e tracolli è troppo lunga e variegata per essere casuale.
Eccone alcuni esempi a partire dal 1830, quando entrò in possesso di Lord Francis Hope, VIII duca di Newcastle, che la fece ulteriormente modificare riducendola a 45,5 carati e che diede il proprio nome alla pietra. Gli eventi nefasti non risparmiarono neppure lui, che decise proprio per questo di liberarsene... non dopo aver divorziato da sua moglie.
Un altro possessore, tale Jacques Colot, morì suicida dopo aver venduto la gemma al principe Kanitowskji, che lo donò ad una ballerina. La donna morì uccisa proprio per mano del principe in un raptus di gelosia e lo stesso principe fu vittima di una rappresaglia da parte dei rivoluzionari russi.
Un successivo proprietario, Simon Matharides, gioielliere greco, lo acquistò ma non fece neppure in tempo a riceverlo materialmente che finì la sua esistenza tragicamente, cadendo in un crepaccio. Per non parlare del sultano Abdul Hamid II, che volle a tutti i costi quel diamante e venne deposto dopo un solo anno di regno perché era impazzito.
Giungiamo così agli inizi del Novecento, quando un successore del sultano cedette la pietra al gioielliere francese Pierre Cartier, il quale ebbe modo di venderla al proprietario del Washington Post, Edward Beale McLean, che ne fece omaggio alla moglie Evelyn. La sorte della famiglia fu purtroppo segnata da una serie di lutti e disgrazie! Morirono, in successione: la madre di McLean, due cameriere e il figlio di soli 10 anni investito da un'auto. I due coniugi divorziarono ed Edward divenne alcolizzato, mentre la la moglie Evelyn donò la pietra alla figlia, che si suicidò nel 1946 assumendo barbiturici.
Tutto casuale?