Originariamente Scritto da
Halberdier
Ma scollamento a parte, ritengo che qui sia una questione diversa, o almeno lo voglio sperare. Mancando di coraggio nel dire all'UE che la Svizzera non aderirà punto e stop, e che usare accordi commerciali per raggiungere quest'obiettivo non sarebbe stato tollerato, il Consiglio Federale ha preferito illudere i bruxelliani, che (da un certo punto di vista anche giustamente, viste le promesse che hanno ricevuto) ora vogliono passare ad incassare quanto ritengono spetti loro. Sul fronte interno CF e negoziatori sono pressati da ambienti economici per i quali la sovranità e l'indipendenza del Paese, per dirne alcune, sono qualcosa che non val la pena di difendere, se intralcia i loro affari (ho detto EconomieSuisse?
).
E questo ha portato a negoziare un accordo con la paura di essere bacchettati, concedendo senza fiatare tutto quello che l'UE vuole; così facendo hanno scritto un accordo che scontenta pure gli schieramenti politici europeisti. Ora i fautori di questo accordo si trovano tra l'incudine e il martello, e non hanno più neppure il coraggio di metterlo ai voti per approvazione e firma, cosa che ne segnerebbe la bocciatura. E allora prendono tempo. Ma andando avanti di questo passo,
a furia di prendere tempo l'accordo quadro farà probabilmente la fine della richiesta di adesione all'UE presentata nel 1992 e ritirata nel 2016; resterà sotto ghiaccio finché non se ne inventeranno un'altra. Per ironia della sorte la richiesta di adesione era stata ritirata proprio per cercare di togliere argomenti ai contrari dell'accordo quadro (i quali citavano tale richiesta come il vero obiettivo di qualunque accordo), ma è poi andata come è andata...