Il topic di Fradall sulla solita propaganda radiotelevisiva, "pagata" dal Vaticano con le offerte che riceve dall’8 x 1000 (perciò non gli costa nulla) mi ha ispirato il titolo di questo topic.
Il sostantivo “buonismo” fa parte dell’ambito della morale. Da alcuni anni è di moda ed è usato con ostentazione da politici e giornalisti, per farci accettare l’immoralismo buonista o il buonismo acritico, permissivo e trasgressivo.
Nella confusa società in cui viviamo tante persone si domandano cos’è il “bonum honestum” e se stare dalla parte dei “buoni” oppure dei perniciosi “buonisti” o finti tali.
Papa Bergoglio per scelta politico-religiosa o per indole è considerato un “buono”, invece molti suoi seguaci sono soltanto “buonisti” della peggior specie: ostentano benevolenza ma i loro tratti caratteriali li inducono al peccato; non capiscono bene in cosa peccano e si sentono in dovere di giustificarsi ogni volta che commettono azioni “benevole”. Si interrogano, dubitano, analizzano contesti e situazioni. Alcuni esemplari di cattolici "finti buonisti" e maleducati sono assidui frequentatori del forum "Termometro politico". Per contrastarli sono nati i movimenti anti-buonisti.
Il buonismo è articolato in diversi livelli. Si va dal santo che dona la sua vita per gli altri, all’ipocrita che ama gli altri solo a parole. In mezzo ci sta una gradazione continua: da chi ritiene che per dimostrare di amare tutto il mondo basti dare due euro ai bambini africani, a chi scrive sulla sua pagina Facebook parole di solidarietà per chi soffre e per i poveri, salvo poi esprimere la sua violenza verbale nel traffico della città, nella riunione condominiale o in famiglia.
Vi ricordate lo scorso anno l’incoraggiamento selvaggio da parte dei radical chic da salotto e di varie testate giornalistiche italiane alla capitana “coraggiosa” Carola Rackete ? Creò l’illusione dell'umana solidarietà, la lotta del bene contro il male, che quotidianamente un sistema socio-economico ben organizzato cerca di propinare a ignari spettatori senza voce.
La ricca Carola, è una rappresentate del “buonismo” solidale, del volontariato praticato da molti per “apparire buoni” e manifestato con eccessiva o ipocrita pietà per “ammorbidire” i nostri giudizi e “pregiudizi”.