...Ma ciò che potrebbe far pensare un punto di contatto fra Cristianesimo e Neoplatonismo ci appare al contrario come una delle opposizioni irriducibili. Perché giocare tutto sulla contemplazione non ha senso che in un mondo eterno e una volta per tutte armonioso. E difatti, per Plotino non c'è la Storia. Ma per un cristiano l'arte non basta. Il mondo si svolge secondo una messinscena divina; e rinnovarsi significa prendere parte al movimento di questa tragedia. Il colpo di scena dell'Incarnazione non ha nessun senso per Plotino. Opposizione che va ancora più lontano. Per un Cristiano che separa la Ragione dalla Bellezza, il Vero dal Bello, la Ragione è ridotta al suo ruolo di legislatrice logica. E i conflitti diventano possibili tra la Fede e la Ragione. Per un Greco, questi conflitti sono meno aspri, perché la Bellezza, che è ad un tempo ordine e sensibilità, misura ed oggetto di passione, resta terreno d'intesa........