Giuliano Kremmerz ha scritto pagine immortali sulla medicina “integrale o ermetica”, commentate altresì nei suoi eccellenti “Dialoghi” sulla medicina ermetica, senza sentire il bisogno di ricorrere a microscopi o all’uso di laboratori di analisi, ma col solo uso del “microscopio dell’anima”. Col suo potente strumento spirituale ha indagato sugli organi palesi e occulti dell’uomo visto appunto nella propria integralità spirituale e materiale. Da qui il termine di medicina “integrale” per l’uomo “integrale”.
La medicina e la scienza moderne si stanno dimostrando impotenti di fronte al flagello della recente epidemia, ma nei rari momenti di lucidità e di intelligenza ermetica alcuni ricercatori italiani si sono convinti di aver “scoperto” che il corpo umano possiede le “sostanze naturali” capaci di distruggere tutti i virus che lo attaccano. Hanno “scoperto” il segreto di Pulcinella.
I saggi di tutti i tempi infatti da Paracelso (il quale diceva che un buon medico deve essere prima di tutto un alchimista e un alchimista un buon astrologo) a Della Porta (il quale usava la fisiognomica come una terapeutica) ad Agrippa (grande precursore della scienza occulta) a Kremmerz il più moderno indagatore della medicina ermetica, hanno sempre perentoriamente affermato che la “vita difende la vita”, volendo con ciò dire che la vita, e non solo quella umana, possiede in sé le sostanze e gli elementi sufficienti per difendersi dalle forze disgreganti che noi non sempre conosciamo e alle quali abbiamo dato i nomi generici di malattia e di morte. In molti casi la medicina non riesce ad evitare la morte a causa dell’ignoranza e della mala fede dei medici (Paracelso dixit).
La morte, a sua volta e di per sé non è un male e non ha nulla di negativo (nonostante la visione macabra che la letteratura ha voluto attribuirle) perché è un processo presente in tutti i settori della natura per prepararla ad un nuovo, e non sempre diverso, modo di esistenza. Gli antichi diedero a questo processo il nome di trasmutazione o palingenesi.
Ma la vita che noi osserviamo, difendiamo e conosciamo nella natura e non solo nella vita umana, è la grande energia cosmica che fa agire e pensare l’uomo, che dà l’istinto agli animali, che fa crescere le piante e ruotare lo stesso cosmo come vide e descrisse il grande Giordano Bruno nella sua celeberrima opera “De infinito, universo et mondi” e Tommaso Campanella nell’Astrologicorum.
I grandi “maestri” del passato si impegnarono ad insegnare agli uomini, attraverso il metodo sperimentale dell’osservazione diretta, il rispetto di se stessi e degli altri e ad usare correttamente gli strumenti che la stessa vita mette a disposizione dell’uomo per difendersi da tutte le aggressioni provenienti dall’esterno e dall’interno del proprio corpo senza comunque interferire nel processo palingenetico che comunque, ed in ogni caso, deve avere il suo corso.
Uno di questi strumenti e probabilmente il più importante è la difesa del sistema immunitario perché in esso, secondo Paracelso, esistono tutti gli anticorpi capaci di mantenere la vita al riparo da tutti gli aggressori ostili (similia similibus). Agrippa vide che il sistema immunitario del corpo umano è analogico alla vita e al movimento del pianeta Giove e fornì le giuste istruzioni per essere usate in difesa della vita umana.
I ricercatori moderni dicono adesso più o meno la stessa cosa e cioè che il corpo umano possiede “una sostanza naturale prodotta dal nostro organismo” che può distruggere tutte le forme virali. (https://www.assocarenews.it/primo-pi...il-coronavirus). Si ritorna quindi a Paracelso e ai grandi terapeuti del passato che difesero l’unità della vita e l’armonia tra corpo e spirito.
Non sempre la verità e la giustizia trionfano, ma è solo questione di tempo! ...