Tenerezza: parola forse desueta. Esprime affetto, delicatezza, le “coccole”. Coinvolge la persona amata, dà forza e vitalità all’amore. Sollecita l’amato/a ad abbandonarsi all’amante, a far parte della sua vita e della sua storia, favorisce il passaggio dall’io al noi.

La tenerezza è tenue, pacata, sollecita la reciproca attenzione amorosa.

Lo scrittore russo Fedor Mikhailovic Dostoevskij (1821 – 1881) nei “Fratelli Karamazov” dice che “la tenerezza è la forza di un amore autentico”.

La forza dell’amore ha la capacità di trasfigurare, far rifiorire una vita arida, proprio come verseggiava Pablo Neruda: “io saprò accarezzare i nuovi fiori perché tu mi hai insegnato la tenerezza”, come quella nella relazione madre-neonato. La mamma dà conforto, fa stare bene, accarezza; un esempio visivo è questa celebre icona ortodossa denominata “Madre di Dio della tenerezza”, detta anche “Theotokos di Vladimir”, toponimo dell’antica capitale della Russia dal 1169 al 1238, a nord-est di Mosca, dalla quale dista 190 km.

La “Theotokos (= Madre di Dio) di Vladimir” fu dipinta da autore ignoto a Costantinopoli nel XII secolo, poi fu portata/inviata in Russia in date e circostanze discordanti nelle fonti.



Maria, raffigurata a mezzo busto, sorregge il Bambino sul braccio destro e lo stringe a sé. La Madre ha la testa inclinata e con la sua guancia tocca la guancia del Figlio, che risponde con l’abbraccio ed ha lo sguardo rivolto verso di lei, che ha il viso triste. Per questo gesto di affettuosa tenerezza l’icona bizantina è denominata “Eleousa” = tenerezza). I due sembrano uniti nel piano divino: la futura sofferenza materna e la Passione del Figlio fino alla morte sulla croce.

Altra icona della variante eleousa



Le tre stelle sull’himation indossato da Maria indicano la sua verginità prima, durante e dopo la nascita di Gesù. La terza stella all’altezza dell’altra spalla è coperta dal corpo del Bambino, che indossa il chitone (tunica).

L’eleousa è una variante della tipologia mariana “Odigitria”, dal greco “odigos” (= “colei che indica la via), perché Maria indica con la mano destra il Figlio come “via di salvezza”.

Altra variante dell’Odigitria e la “Glikophilousa” (= Madonna del bacio).