A lume di buon senso non credo che il clima condizioni la propensione dispotica di una società. Per me è la storia che plasma la società e il carattere dei suoi componenti. Se resti con la testa nel Medioevo non è che puoi capire una società aperta.
A lume di buon senso non credo che il clima condizioni la propensione dispotica di una società. Per me è la storia che plasma la società e il carattere dei suoi componenti. Se resti con la testa nel Medioevo non è che puoi capire una società aperta.
In parte hai ragione, ma la storia viene plasmata dai suoi avvenimenti, che sono, a loro volta, condizionati dalle nostre personalità.
Più che altro non è il clima, ma nemmeno la storia in se a condizionare il carattere degli individui, ma il tipo di educazione che si riceve.
Se hai un innata predisposizione caratteriale al dispotismo, questo te lo porti appresso ovunque, a prescindere dal clima. Se fa caldo, se fa freddo, se c'è sempre la neve, se vivi in zone desertiche o su un isola tropicale.
In pratica siamo noi il problema non ciò che ci sta attorno.
Certo l'uomo con la sua ambizione di dominio ha creato cose positive e anche delle società tragiche. La storia non crea ma registra i fatti. Se vivi in una società repressiva finisci come in Russia per abituartici, salvo poche eccezioni. Non credo che c'entri il clima russo.
Chissà come sarebbe ora la Cisalpina se non ci fossero state le invasioni celtiche, romane, germaniche e slave?
Sarebbe ancora popolata da stirpi liguri e meso etrusche, visto che una parte faceva parte dell'Etruria Padana.
Secondo il mio modestissimo parere le invasioni barbariche hanno contribuito maggiormente a rovinare questa penisola: dalla celtizzazione - germanizzazione/slavizzazione della Cisalpina, alla mediorientalizzazione del centro sud Italia.
Differenzio la Cisalpina dall'Italia, aimè, per questione storiche, etniche-fenotipiche-linguistiche e socio culturali, ma entrambe le aree geografiche territoriali sono unite da un legame viscerale atto alla decadenza dei concetti di civiltà.
Tutti i problemi che l'Italia quale nazione si ritrova ad avere hanno origini antichissime e sono dovute proprio a ripetute invasioni barbariche. So che nessuno di voi potrà mai essere d'accordo con me e con quanto scritto, ma non mi interessa, mai nessuno potrà farmi cambiare idea in merito.
Il nord è troppo germanizzato slavizzato per i miei gusti, il sud troppo orientalizzato.
Stasera sono proprio in vena di Gilaniate.
Un popolo puro non esiste in nessun posto del mondo. Rovinare poi una sciocchezza.Secondo il mio modestissimo parere le invasioni barbariche hanno contribuito maggiormente a rovinare questa penisola: dalla celtizzazione - germanizzazione/slavizzazione della Cisalpina, alla mediorientalizzazione del centro sud Italia.
Una supercazzola.Differenzio la Cisalpina dall'Italia, aimè, per questione storiche, etniche-fenotipiche-linguistiche e socio culturali, ma entrambe le aree geografiche territoriali sono unite da un legame viscerale atto alla decadenza dei concetti di civiltà.
Più che altro dalla frammentazione politica del medioevo e dal grosso ostacolo all'unificazione che era il papato.Tutti i problemi che l'Italia quale nazione si ritrova ad avere hanno origini antichissime e sono dovute proprio a ripetute invasioni barbariche. So che nessuno di voi potrà mai essere d'accordo con me e con quanto scritto, ma non mi interessa, mai nessuno potrà farmi cambiare idea in merito.
Germanizzato al massimo nell'Alto Adige e slavizzato in qualche valle del Friuli.Il nord è troppo germanizzato slavizzato per i miei gusti, il sud troppo orientalizzato.
Posa il fiasco.Stasera sono proprio in vena di Gilaniate.
When the facts change, I change my mind. What do you do, sir? John Maynard Keynes
Dal Medioevo deriva la società odierna, ovvero con forti retaggi feudali.
L'unica opposizione alla deriva barbarica fu proprio il papato, aimè, che senza di esso, questa penisola sarebbe stata unificata sotto il vessillo imperiale straniero, oppure, ci sarebbe stata una pseudo unificazione a trazione longobardica, il che sarebbe stato peggio, perchè avrebbe significato il raggiungimento del processo di longobardizzazione di questa penisola.
La Lega Lombarda, seppur formata da discendenti di popolazioni anch'esse barbarici, con il suo carroccio, simbolo cristiano, era filo papale e anti imperialista, all'interno di una Lombardia già fortemente segnata, dal punto di vista etnico dal superstrato di stirpi germaniche. Come del resto avvenne per la Toscana, dove la germanizzazione suddivise il popolo in potentati familistici in perenne lotta tra di loro.
Il dominio dei Winnili fu interrotto dai Franchi, altri barbari chiamati dal papato per spodestare il regno longobardo.
L'iper regionalismo è frutto anch'esso di siffatte invasioni che più che unificare suddivisero la penisola in tanti potentati locali e regionali.
Il Rinascimento altro non è che il prosegue del Medioevo, con l'aggiunta di una rinascita dal punto di vista artistico/letterario.
Ci sono le comunità cimbriche nel triveneto, ci sono le comunità slavizzate nel Friuli, ci sono i tedeschi in Südtirol, ci sono i Walliser tra il Piemonte e l'Alto Adige. Ci cono i lombardi quali discendenti sia di franchi che dei Winnili, che poi sono i più italianizzati dal punto di vista linguistico e culturale, pur mantenendo quelle caratteristiche etno fenotipiche che li contraddistinguono, oltre a mantenere in auge la loro lingua lombarda di origine sia celtica che longobarda.
Per non parlare ovviamente sempre della Toscana, seppur abbia origini meso etrusche:
TOSCANA, UN LEMBO DI GERMANIA ITALICA
Ancora oggi giorno nell immaginario collettivo i toscani sono ritenuti discendenti, culturalmente e etnicamente, dal popolo etrusco. Eppure a giudicare l aspetto del toscano storico, si restava perplessi: sembravano più europei del nord piuttosto che genti mediterranee.
Questa tendenza si accentuava nelle campagne. Quindi com era possibile che i toscani discendessero dagli etruschi, visto che questo popolo proveniva dal medioriente? Per risolvere questo enigma è necessario quindi analizzare con grande attenzione la storia della Toscana a partire dalla imponente invasione longobarda e la creazione del Ducato di Tuscia da parte del condottiero longobardo Gummarith, primo Duca di Lucca, nel 574 d.C.
Nel 2005 la prima stesura di questo testo esaminava storicamente la discontinuità culturale, e anche etnica, fra gli etruschi e i toscani moderni. Nel 2010 è arrivata la conferma scientifica, sulla base di studi e ricerche genetiche, di tale discontinuità suggerendo in maniera decisiva quale sia l impronta principale dei toscani. I toscani moderni sono discendenti dei toscani altomedievali che, a loro volta, erano discendenti delle popolazioni germaniche, che qualche secolo dopo la caduta dell Impero Romano, nella nostra regione, si erano uniti alle popolazioni romaniche superstiti . Gli etruschi quindi quasi certamente non possono essere ritenuti i progenitori dei toscani , se non a livello esclusivamente morale .
Dopo le guerre gotico-bizantine la Tuscia risultava un territorio pressoché spopolato e l apporto numerico delle popolazioni germaniche fu considerevole (Longobardi in primis, ma anche goti e turingi).
Successivamente arrivarono anche i sassoni di Ottone I che si insediarono in massima parte le colline metallifere e buona parte della valle dell’Arno. Il libro analizza anche l’influsso germanico sulla lingua toscana, a livello lessicale, morfologico e sintattico, comprendendo un piccolo compendio dei longobardismi presenti nel toscano. Completano il lavoro diverse schede su personaggi storici e riferimenti alle tradizioni germaniche sopravvissute in Toscana.
http://www.lindipendenzanuova.com/toscana-germanica/
Si potrebbe dire la stessa identica cosa pure dei lombardi:
I lombardi moderni sono discendenti dei lombardi altomedievali che, a loro volta, erano discendenti delle popolazioni germaniche.