Personalmente non ho mai amato:
la parola d'ordine: "Fronte europeo" che andava di moda negli anni '80 e primi anni '90, con tutte le implicazioni che ne derivavano, in primis disciogliere il concreto patriottismo italico in un non ben definito ideale europeo, a tinte imperiali, anche generoso, ma puramente fantasioso rispetto al contesto concreto dell'epoca.
Avrei preferito un bel motto d'annunziano, fascista e patriottico; ce n'erano e sono a iosa.
Il trasbordo dell'immaginario che si è avuto con la passione secondo me eccessiva per il genere fantastico, vedi Tolkien; indubbiamente i giovani di destra di allora furono in Italia i primi , rispetto i loro coetanei e non solo , a conoscere ed amare con passione questo autore e questo è un merito. Ma arrivare a sostiture questa mitologia inventata ai più concreti "miti" (uso questa parola non nel senso di favola o fantasia) e riferimenti patrii è stato un danno, a mio parere.
Perdonatemi, forse qualcuno storcerà il naso. Lo dico senza il minimo intento di offendere qualcuno; ma io non ho mai, proprio mai, amato la croce celtica; solo il fascio littorio, prefascista per altro. Avrei capito una generazione che avesse eletto l'italicissimo fascio littorio come simbolo (di regalità e potere per altro) controcorrente della propria rivolta, non la croce celtica o Tolkien.
Poi, che il livello dei politici di quel partito non fosse sempre altissimo rientra nei meccanismi di selezione alla rovescia tipici di un po' tutti i partiti dell'Italia repubblicana. Stiamo parlando pur sempre di un partito, con tutti i limiti dei partiti dell'epoca e della società pentapartitica italiana. Schiacciato in un angolo dalla forza degli eventi, per altro. Come congelato, qualche volta al limite del folklore. Ma era pur sempre un punto di riferimento visibile verso i più, che oggi manca totalmente. Verso i più era sinonimo di una visione dell'Italia che i due internazionalismi allora imperanti ignoravano completamente ed anzi , quando lo consideravano era solo per odiarlo con forza . Con i suoi limiti ma c'era. Ed era sempre suscettibile di miglioramento, a mio parere. Nuove generazioni avrebbero potuto migliorarlo, se non fosse stato chiuso.
Solo mia opinione, naturalmente.
Eravamo degli apprendisti stregoni, giocavamo con archetipi e teorie di cui non capivamo tutte le possibili conseguenze. E lo pensavo già al tempo, quando c'ero dentro, e l'esaltazione causata da quelle forze mi trascinava, ci trascinava.
Ma potevamo permettercelo perché c'erano i reduci della RSI, ancora attivi, a tenerci i piedi per terra. Grazie a loro si poteva volare senza perdersi. E quando se ne sono andati loro si è sciolto tutto, perché solo loro avevano il rispetto di tutte le multiformi correnti.
Abbiamo creato mostri, posso dire tranquillamente che i riferimenti culturali dei leghisti e dei casaleggesi fummo noi a diffonderli all'inizio
E però nello stesso tempo stavamo lavorando a teorie economiche, sul credito e sulla funzione delle banche centrali, di cui adesso il sovranismo avrebbe bisogno. Se ci fosse stato il tempo di completarle prima che finisse tutto.
Religione, Patria, Famiglia e Autogestione dei Mezzi di Produzione.
Pienamente d'accordo. Proprio quando il MSI poteva liberarsi dai legacci a cui lo aveva legato lo scontro tra i due blocchi e ritornare interamente per l'Italia, il suo onore, il suo benesse, la sua grandezza, i suoi interessi, venne bloccata questa possibilità. Io resto dell'idea che non fu un caso; il tempo lo dirà.
pero' era un partito di nicchia, diabolizzato e emarginato e che a piu' del 15% non ci poteva arrivare, anzi forse era un partito da 10% e quando arrivava al 15 attirava avvoltoi opportunisti, perchè il problema dell'MSI era che abbracciava tutti, senza fare la selezione di chi entrava nel partito
A un certo punto c'era gente che parlava bene di Craxi perchè dicevano che Sociale e Socialista erano parole simili e perchè Craxi per primo parlo' di sdoganare l'MSI
Era molto anche perché il sistema proporzionale stile "prima repubblica" permetteva proprio ai piccoli partitini di condizionare pesantemente i più grandi; basti ricordare partiti come PLI, PSDI, PRI che con percentuali del 5% o anche meno sono stati al governo per anni e anni, occupando anche posizioni importanti. Per non parlare del PSI di Craxi, che non ha mai superato la soglia del 14% circa (se dovessi ricordare male comunque saremmo poco al di sopra, spesso era anche al di sotto) e nonostante ciò ha letteralmente dominato per anni la scena politica ai massimi livelli.
E' vero che il MSI era facilmente emarginabile, ma nel 1993 stava mietendo consensi su consensi, prima della nascita di AN e della discesa in campo di berlusconi; aveva le carte per raggiungere almeno il bacino che poi sarebbe stato di AN, ma con una prospettiva identitaria nazionale decisamente più forte e marcata; sono venute meno diverse condizioni (anche legate alla qualità delle singole persone, a mio parere) ed è finita così. In un contesto che fosse rimasto proporzionale puro, un partito del 15% avrebbe pesato decisamente molto.