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Niente da fare per il piccolo (ma apprezzato da una discreta nicchia di appassionati) Suzuki Jimny. Il fuoristrada fin da subito si presentava con un livello di emissioni fuori scala. Quantomeno per la nostra Unione Europea sempre più attenta alla questione ambientale. Dal 2021 il Suzuki Jimmy ci abbandona per sempre. Tristi? "Durante il suo debutto —spiega Suzuki Gran Bretagna con una nota—, verso la fine del 2018, Suzuki aveva annunciato che l'alto livello di emissioni di CO2 di questo modello avrebbe avuto un effetto negativo sulla media di emissioni di CO2 dell'intera flotta in Europa, dopo il 2020. Suzuki GB PLC farà ad ogni modo tutto ciò che le è possibile per assicurarsi che ogni cliente che ha già prenotato il veicolo se lo veda consegnato." Eh sì che le vendite del Suzuki Jimny non erano malaccio, nel Regno Unito il veicolo aveva una waiting list di tutto rispetto, con circa 2.000 veicoli in circolazione. Ma così va il mondo, e di Suzuki Jimny in Europa non se ne venderanno più. È una delle prime volte che un produttore decide di far fuori in Europa un modello già in catalogo, mentre la lista di veicoli "uccisi" dalle regole UE e che non sono mai arrivati da noi include già auto piuttosto illustri. Ad esempio la Shelby GT500 non arriverà mai in UE. Ma capiamo benissimo le preoccupazioni di Suzuki. Si stima che nessuno dei produttori più grandi di automobili riuscirà ad evitare le maxi-sanzioni sulle emissioni che scatteranno dal 2021 in poi. Si attene una multa di proporzioni colossali per l'intera industria. L'unico produttore che avrebbe, secondo uno studio, un minimo di possibilità di salvarsi è Toyota. Brand che paradossalmente non vende ancora auto 100% elettriche, ma dalla sua ha il fatto di essere il pioniere indiscusso delle ibride. Certo, nulla esclude un ritorno di fiamma del Jimny, magari grazie all'introduzione di motorizzazione ibrida. Chissà, noi ci speriamo.