"Conosco la metà di voi soltanto a metà e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate.“
"Conosco la metà di voi soltanto a metà e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate.“
Nei mesi ci sono state terapie sperimentali poi dimostratesi non efficaci se non addirittura dannose. A meno che non sia cambiato qualcosa stanotte, ad oggi non esiste una cura. Al massimo, come già detto, terapie per rendere i sintomi meno bastardi, che è poi quello che si fa con il banale raffreddore e l'influenza. Basti pensare che negli Stati Uniti ci sono state persone che hanno bevuto prodotti per la pulizia degli acquari solo perché contenevano, tra le altre cose, l'idrossiclorochina, spacciata per qualche tempo come la panacea di tutti i mali - inutile dire che queste persone sono o morte o finite in condizioni ben peggiori dei pazienti malati di Covid. Dei veri e propri Darwin Award.
https://www.nytimes.com/2020/03/24/u...ronavirus.html
Aggiornato il protocollo delle cure a casa per il Covid
E’ stato aggiornato il protocollo per la presa in carico a domicilio dei pazienti Covid effettuata dalle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
Ad illustrare le novità l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi: “Introduciamo l’utilizzo dell’idrossiclorochina nella fase precoce della malattia, insieme a farmaci antinfiammatori non steroidei e vitamina D. In più, prevediamo la possibilità di attivare ‘ambulatori Usca’ per gli accertamenti diagnostici altrimenti non eseguibili o difficilmente eseguibili al domicilio, ottimizzando le risorse professionali e materiali disponibili”.
“Siamo convinti, perché lo abbiamo riscontrato sul campo fin dalla prima ondata, che in molti casi il virus si possa combattere molto efficacemente curando i pazienti a casa - precisa Icardi - Non vuol dire limitarsi a prescrivere paracetamolo per telefono e restare in vigile attesa, ma prendere in carico i pazienti a domicilio. Siamo stati tra i primi, l’anno scorso, a siglare un protocollo condiviso con Asl, Prefetture e organizzazioni di categoria dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. L’obiettivo è evitare che i ricoveri, così come le degenze prolungate oltre l’effettiva necessità clinica, delle persone che possono essere curate a domicilio determinino una consistente occupazione di posti letto e l’impossibilità di erogare assistenza a chi versa in condizioni più gravi e con altre patologie di maggiore complessità”.
Altra novità è la possibilità di istituire degli “ambulatori Usca” ospedalieri/distrettuali, in modo da consentire il controllo dei pazienti a cadenza regolare ed offrire un pacchetto di prestazioni per una diagnosi e una stadiazione più appropriata della malattia. Luoghi nei quali si potranno eseguire visite mediche, prelievi di sangue, consegne e ritiro urine per esame completo, monitoraggi saturazione ed eventuale emogasanalisi, elettrocardiogrammi, ecografie toraciche, tamponi naso-faringei per test molecolari e antigenici, attivazioni di percorsi preferenziali con invio diretto in Radiologia per eseguire radiografie e Tac al torace. Alle Usca è previsto anche l’affiancamento di un servizio psicologico, svolto in modalità remoto utilizzando le postazioni di telemedicina attivate in sede distrettuale e costituito da colloqui in videochiamata con il paziente e il nucleo famigliare.
Riguardo ai provvedimenti terapeutici consigliati, accanto a eparina, steroidi e antibiotici il protocollo piemontese introduce farmaci antinfiammatori non steroidei, Vitamina D e idrossiclorochina, dopo che il Consiglio di Stato ne ha consentito la prescrizione (off label) sotto precisa responsabilità e dietro stretto controllo del medico.
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Tachipirina e vigile attesa non bastano per i pazienti Covid: perché il TAR ha bocciato la nota AIFA
Lo scorso dicembre l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato un documento nel quale si raccomandava “vigile attesa” e trattamenti sintomatici (ad esempio con paracetamolo/tachipirina) per i pazienti Covid lievi a casa. Un comitato di medici ha fatto ricorso al TAR del Lazio per la libertà di scelta sui farmaci da adottare nella terapia, vincendolo.
... Finalmente anche il Tribunale amministrativo ha compreso che lasciare i pazienti senza cure precoci a domicilio è assolutamente inaccettabile”, ha chiosato l'avvocato e presidente del comitato Erich Grimaldi...
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Vogliamo una terapia domiciliare tempestiva per tutti i cittadini malati di covid19.
Il covid-19 è una malattia che deve essere affrontata ai primi sintomi nella propria casa, evitando così in molti casi un peggioramento verso una forma più grave che costringe al ricovero in ospedale. Chiediamo che venga stabilito un protocollo nazionale di cura domiciliare e che venga rafforzata la medicina territoriale, anche attraverso la creazione in ogni Regione delle unità mediche pubbliche di diagnosi e cura domiciliare del covid-19 (USCA) previste dalla legge nazionale ma istituite solo in alcune Regioni. L’epidemia si affronta a casa prima che in ospedale.
Il TAR gli ha dato ragione.
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ci rendiamo conto che fino adesso i medici hanno seguito linee guida ciminali che hanno permesso che moltissime persone si aggravassero per poi addirittura morire?
una malattia che nella stragarande maggioranza dei casi può essere curata, solo non si è voluto farlo
«che giova ne la fata dar di cozzo?»
“Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è ottima”