User Tag List

Pagina 9423 di 18433 PrimaPrima ... 89239323937394139422942394249433947395239923 ... UltimaUltima
Risultati da 94,221 a 94,230 di 184325
  1. #94221
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://www.repubblica.it/salute/202...lza-283477598/


    Covid-19: gravi le conseguenze alla milza
    Lo rivela uno studio dei ricercatori del Policlinico di Pavia

    UN effetto che può essere devastante. Anche sulla milza, come su altri organi, il Covid lascia tracce indelebili. In alcuni casi impressionanti, visto che un paziente su quattro tra quelli colpiti, è deceduto. Lo rivela uno studio del San Matteo pubblicato sulla rivista Scientific Report, studio condotto da clinici e ricercatori del policlinico di Pavia sull’impatto del virus, appunto, sulla funzionalità della milza, un organo linfoide importante perché rappresenta un primo livello di difesa contro ogni malattia infettiva.
    La ricerca su 66 pazienti
    Per questa ricerca sono stati arruolati 66 pazienti ricoverati al policlinico di Pavia per chè colpiti da infezione SARS-CoV-2, l’80% dei quali presentava una significativa riduzione dei linfociti-B memoria della classe IgM, cellule derivate dalla milza che hanno un ruolo essenziale nella produzione degli anticorpi che difendono dalle infezioni batteriche, come la polmonite pneumococcica e la meningite meningococcica.
    "Ciò che ci ha colpito – spiega Antonio Di Sabatino, direttore di Medicina interna 1 e 2 - è che un paziente su quattro di quelli che presentavano il deficit linfocitario B-memoria è deceduto durante il ricovero. Inoltre, in 6 di questi pazienti è stata riscontrata un’infezione batterica sovrapposta. Da lì la decisione di indagare il coinvolgimento della milza, ed in particolare di quella parte dell'organo che è la riserva dei linfociti B-memoria (cioè la polpa bianca)”.
    Milza bersaglio del Covid
    In pratica sono stati analizzati alcuni campioni di milza prelevati durante l'autopsia su pazienti morti a causa del Covid-19, e ciò ha permesso ai ricercatori del San Matteo di arrivare ad una scoperta sconcertante, ossia “un chiaro sovvertimento dell'architettura della polpa bianca e zona marginale della milza”, cosa che ha portato ad una conclusione altrettanto allarmante: “La milza è un altro organo bersaglio del SARS-CoV-2, il quale causa una significativa riduzione del contingente di linfociti B-memoria di classe IgM. Tale deficit linfocitario è correlato all'aumento della mortalità e delle infezioni sovrapposte nei pazienti ricoverati per una polmonite da Covid-19”.
    Queste non sono le uniche valutazioni che hanno potuto fare ricercatori e clinici del San Matteo. Infatti, secondo i dati preliminari, ottenuti seguendo i pazienti nel tempo dopo le dimissioni dall'ospedale, sembra che il deficit linfocitario B-memoria persista anche una volta superata l’infezione, addirittura nel 70% dei casi.
    In buona sostanza, questo significa che “il virus sembra avere un effetto “simil-splenectomia” (asportazione della milza) in individui sani, e questo si associa ad un peggiore andamento della malattia – sottolinea Di Sabatino, il quale spiega anche che “il deficit linfocitario B-memoria ha pure un’importante implicazione per le vaccinazioni contro i batteri capsulati, cioè la vaccinazione anti-pneumococcica ed anti-meningococcica, che offrirebbero un'importante protezione, vista l'aumentata suscettibilità a tali infezioni indotta dal Covid-19”.
    Lo studio prosegue
    Lo studio è stato coordinato da Di Sabatino e condotto dai suoi collaboratori Marco Vincenzo Lenti, Nicola Aronico e Federica Melazzini, con il contributo di Marco Paulli, direttore di Anatomia Patologica, Luca Arcaini, direttore di Ematologia e Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare.
    Ma il team di medici non si è fermato a questi risultati, ora è al lavoro su un altro aspetto che ritengono importante: valutare l'impatto del SARS-Cov-2 sui pazienti che non hanno la milza - perché sono stati sottoposti ad una splenectomia. Questo dovrebbe servire a comprendere se il fatto di non avere più la milza faciliti il contagio da Covid-19 e a conseguenze più gravi della malattia.

  2. #94222
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    23 Feb 2013
    Messaggi
    16,638
     Likes dati
    4,298
     Like avuti
    6,968
    Mentioned
    170 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    Citazione Originariamente Scritto da Giulio962 Visualizza Messaggio
    https://www.repubblica.it/salute/202...lza-283477598/


    Covid-19: gravi le conseguenze alla milza
    Lo rivela uno studio dei ricercatori del Policlinico di Pavia

    UN effetto che può essere devastante. Anche sulla milza, come su altri organi, il Covid lascia tracce indelebili. In alcuni casi impressionanti, visto che un paziente su quattro tra quelli colpiti, è deceduto. Lo rivela uno studio del San Matteo pubblicato sulla rivista Scientific Report, studio condotto da clinici e ricercatori del policlinico di Pavia sull’impatto del virus, appunto, sulla funzionalità della milza, un organo linfoide importante perché rappresenta un primo livello di difesa contro ogni malattia infettiva.
    La ricerca su 66 pazienti
    Per questa ricerca sono stati arruolati 66 pazienti ricoverati al policlinico di Pavia per chè colpiti da infezione SARS-CoV-2, l’80% dei quali presentava una significativa riduzione dei linfociti-B memoria della classe IgM, cellule derivate dalla milza che hanno un ruolo essenziale nella produzione degli anticorpi che difendono dalle infezioni batteriche, come la polmonite pneumococcica e la meningite meningococcica.
    "Ciò che ci ha colpito – spiega Antonio Di Sabatino, direttore di Medicina interna 1 e 2 - è che un paziente su quattro di quelli che presentavano il deficit linfocitario B-memoria è deceduto durante il ricovero. Inoltre, in 6 di questi pazienti è stata riscontrata un’infezione batterica sovrapposta. Da lì la decisione di indagare il coinvolgimento della milza, ed in particolare di quella parte dell'organo che è la riserva dei linfociti B-memoria (cioè la polpa bianca)”.
    Milza bersaglio del Covid
    In pratica sono stati analizzati alcuni campioni di milza prelevati durante l'autopsia su pazienti morti a causa del Covid-19, e ciò ha permesso ai ricercatori del San Matteo di arrivare ad una scoperta sconcertante, ossia “un chiaro sovvertimento dell'architettura della polpa bianca e zona marginale della milza”, cosa che ha portato ad una conclusione altrettanto allarmante: “La milza è un altro organo bersaglio del SARS-CoV-2, il quale causa una significativa riduzione del contingente di linfociti B-memoria di classe IgM. Tale deficit linfocitario è correlato all'aumento della mortalità e delle infezioni sovrapposte nei pazienti ricoverati per una polmonite da Covid-19”.
    Queste non sono le uniche valutazioni che hanno potuto fare ricercatori e clinici del San Matteo. Infatti, secondo i dati preliminari, ottenuti seguendo i pazienti nel tempo dopo le dimissioni dall'ospedale, sembra che il deficit linfocitario B-memoria persista anche una volta superata l’infezione, addirittura nel 70% dei casi.
    In buona sostanza, questo significa che “il virus sembra avere un effetto “simil-splenectomia” (asportazione della milza) in individui sani, e questo si associa ad un peggiore andamento della malattia – sottolinea Di Sabatino, il quale spiega anche che “il deficit linfocitario B-memoria ha pure un’importante implicazione per le vaccinazioni contro i batteri capsulati, cioè la vaccinazione anti-pneumococcica ed anti-meningococcica, che offrirebbero un'importante protezione, vista l'aumentata suscettibilità a tali infezioni indotta dal Covid-19”.
    Lo studio prosegue
    Lo studio è stato coordinato da Di Sabatino e condotto dai suoi collaboratori Marco Vincenzo Lenti, Nicola Aronico e Federica Melazzini, con il contributo di Marco Paulli, direttore di Anatomia Patologica, Luca Arcaini, direttore di Ematologia e Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare.
    Ma il team di medici non si è fermato a questi risultati, ora è al lavoro su un altro aspetto che ritengono importante: valutare l'impatto del SARS-Cov-2 sui pazienti che non hanno la milza - perché sono stati sottoposti ad una splenectomia. Questo dovrebbe servire a comprendere se il fatto di non avere più la milza faciliti il contagio da Covid-19 e a conseguenze più gravi della malattia.
    "Conosco la metà di voi soltanto a metà e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate.“

  3. #94223
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://www.repubblica.it/salute/dos..._uk-282688032/
    Due farmaci per l'artrite reumatoide diminuiscono la mortalità per Covid-19
    Lo studio clinico Remap-Cap mostra dati positivi per gli anticorpi monoclonali tocilizumab e sarilumab in pazienti in terapia intensiva. In Gran Bretagna via libera al loro utilizzo

  4. #94224
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://www.agi.it/salute/news/2021-...ioni-11092255/
    Un aiuto per combattere il Covid potrebbe venire dalle infezioni contratte in passato
    Uno studio dimostra che potremmo avere un certo grado di immunità preesistente al Covid 19, l'umanità si è già imbattuta in 6 tipi di coronavirus

  5. #94225
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://www.repubblica.it/salute/202...ale-283235125/

    Covid: quando bisogna andare in ospedale

    Non c'è una regola valida per tutti ma tre azioni possono fare la differenza. Ecco chi deve ricoverarsi e chi può curarsi a casa propria

    NON abbiamo ancora farmaci che possono rallentare o bloccare Covid-19 ai primi sintomi, una volta contratta l’infezione. Ce ne sono di promettenti in arrivo (gli anticorpi monoclonali) ma intanto tre azioni possono fare la differenza. Uno: realizzare degli “avamposti” dell’ospedale sul territorio dove medici esperti possano valutare ogni caso con strumenti adeguati. Due: ricoverare chi ne ha bisogno prima che i sintomi e la saturazione dell’ossigeno diventino critici, per fare la terapia giusta al momento giusto in ospedale. Tre: monitorare a distanza, ma strettamente, gli altri, per seguire l’evoluzione della malattia. Non c’è un bignamino da seguire o una regola valida per tutti: per esempio, gli stessi valori di saturazione di ossigeno in una persona di 40 anni non hanno lo stesso significato in una di 70.

    I tre fattori di rischio di progressione
    Circa il 10-15% dei casi lievi progredisce verso forme severe. Il primo fattore di rischio è l’età: la curva della mortalità cresce dai 50 anni e si impenna in modo significativo dai 70. Il secondo sono le comorbilità, cioè la presenza contemporanea di malattie croniche: polmonari, cardiache, sovrappeso e obesità, diabete. Il terzo è il sesso maschile: uomini e donne contraggono il coronavirus allo stesso modo, ma la progressione verso la malattia grave e la mortalità sono più alte nei primi.
    Che cosa sono gli hotspot
    “Oggi sappiamo che i sintomi gravi compaiono generalmente dopo 7-8 giorni, in media: tenere a casa così a lungo i pazienti che non migliorano, soprattutto se presentano uno o più dei fattori di rischio di progressione, è pericoloso”, dice Paolo Bonfanti, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale San Gerardo e professore di Infettivologia all’Università di Milano Bicocca. “Dall’altra parte - prosegue - sia nella prima sia nella seconda ondata abbiamo visto che i numeri dei malati crescono molto velocemente e altrettanto rapidamente gli ospedali si saturano: diventano una fortezza, con i pronto soccorso intasati a fare da ponte levatoio. Non solo: per i medici di medicina generale diventa difficile far fare esami di primo livello per capire quando è necessario ricoverare il paziente. Da qui l’idea di creare gli hotspot: punti di snodo per facilitare l’accesso dei pazienti, riducendo la distanza tra ospedale e territorio”.
    Ecco come funzionano gli hotspot: il medico di medicina generale invia il paziente che sospetta o sa di avere Covid-19; qui vengono fatti la visita clinica (che è fondamentale) da parte di medici esperti, il tampone e le prime indagini con ecografia polmonare per valutare se è in corso una polmonite. Grazie a queste indagini è possibile capire per tempo chi necessita dell’ospedale e chi invece è un caso lieve e può essere seguito a casa.
    Cosa si intende per “forma lieve”
    Cosa vuol dire “caso lieve”? Nella definizione rientra chi ha febbre (superiore a 37,5°C), malessere, tosse, mal di gola, congestione nasale, mal di testa, dolori muscolari, nausea, vomito, diarrea, perdita del senso dell'olfatto e alterazione del senso del gusto, ma non presenta, invece, difficoltà a respirare, disidratazione e alterazione dello stato di coscienza. Va però detto che le persone anziane e chi è immunodepresso può presentare sintomi diversi e atipici. Ecco perché serve una valutazione specifica.
    “In generale, chi ha sintomi di insufficienza respiratoria dovrebbe essere curato in ospedale e non a domicilio - spiega Bonfanti - tra la prima e la seconda ondata il grande passo in avanti è stato fatto grazie all’utilizzo dei farmaci corticosteroidi: nel nostro ospedale hanno dimezzato la mortalità (dal 23% all’11%, ndr.), sebbene la malattia si sia presentata esattamente identica nei due casi. Va detto, però, che questi farmaci si sono dimostrati efficaci solo in chi aveva già sviluppato la polmonite e necessitava di ossigeno. Usati in fasi precoci della malattia, invece, finora hanno dato risultati contraddittori. Ricordiamo che molte persone guariscono da sole grazie al loro sistema immunitario e il cortisone può avere effetto dannoso, perché è immunosoppressivo. Prescrivere ossigeno e corticosteroidi a casa dovrebbe essere una extrema ratio, nei casi in cui gli ospedali siano saturi, e richiede tele-monitoraggio e supervisione da parte del medico di famiglia e dell'ospedale”. Il modello degli hotspot - che sono stati creati contemporaneamente anche da altri ospedali, come il Sacco e il Niguarda, e che è stato poi promosso da Regione Lombardia - dovrebbe servire proprio a limitare situazioni di questo tipo.
    Le cure a casa: cosa dicono le raccomandazioni
    Per quanto riguarda tutti gli altri pazienti, cioè i casi lievi che possono essere seguiti al domicilio, le indicazioni sono quelle del Ministero della Salute nel documento Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-Cov-2 (diramate a inizio dicembre scorso), che comprendono quelle dell'Aifa e sono avallate da vari ordini dei medici e dalla Società Italiana di Medicina Generale (Simg). “Queste raccomandazioni sono accettate universalmente, ma sappiamo che in alcuni casi si fa ancora un uso non razionale dei farmaci, come la somministrazione indiscriminata ai primi sintomi di cortisonici, eparina o antibiotici, che invece andrebbero dati solo quando ci sono delle circostanze chiaramente individuate”, dice Claudio Cricelli, presidente Simg. “Per il resto - continua - l’indicazione è idratazione e, se serve, paracetamolo. Anche l’uso di antinfiammatori non steroidei (Fans) non deve essere considerato per tutti: l’unica strada è valutare caso per caso e bisogna evitare il fai da te”.
    Ecco cosa prevedono le raccomandazioni per il trattamento domiciliare dei casi lievi, in 10 punti:
    1 - vigile attesa (cioè monitoraggio)
    2 - misurazione periodica della saturazione dell’ossigeno con il saturimetro
    3 - trattamenti sintomatici (ad esempio con paracetamolo)
    4 - appropriate idratazione e nutrizione
    5 - non modificare le terapie croniche in atto per altre patologie (chi è in trattamento immunosoppressivo cronico potrà proseguire il trattamento in corso a meno di diversa indicazione da parte dello specialista che lo ha in cura)
    6 - non utilizzare routinariamente corticosteroidi: l’uso dei corticosteroidi è raccomandato nei malati di Covid gravi che hanno bisogno anche della supplementazione di ossigeno
    7 - non utilizzare eparina. L’uso di questo farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto
    8 - non utilizzare antibiotici. Il loro eventuale uso è da riservare solo in presenza di febbre persistente per oltre 72 ore o se vi è il fondato sospetto o la certezza di una sovrapposizione di infezione batterica
    9 - non utilizzare idrossiclorochina (la sua efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici controllati condotti finora)
    10 - non somministrare farmaci mediante aerosol se si vive in isolamento con altri per il rischio di diffusione del virus nell’ambiente.
    C’è anche un undicesimo punto che riguarda gli integratori: non esistono, ad oggi, evidenze solide di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari, come vitamine - inclusa la vitamina D - la lattoferrina, la quercitina, il cui utilizzo per questa indicazione non è quindi raccomandato. Queste indicazioni sono in linea con il vademecum che la Federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) della Lombardia ha redatto insieme agli infettivologi dell’ospedale Sacco di Milano e con quanto riportato sulla rivista internazionale Uptodate, dove vengono pubblicate le informazioni sul trattamento di casi clinici basati sull’evidenza scientifica.
    La lezione di Covid sulla medicina del territorio
    “Sono venuto in ospedale perché il mio dottore mi dava solo paracetamolo" è una delle frasi che ci sentiamo dire più spesso. E la nostra risposta è che il medico stava facendo la cosa giusta”, spiega Alessandro Soria, infettivologo del San Gerardo: “In questi mesi non abbiamo solo curato i pazienti, ma li abbiamo studiati, abbiamo raccolto dati e ci siamo confrontati. Abbiamo capito che avere un sistema organizzato con medici, infermieri di comunità, hotspot territoriali, tamponi con esiti in tempi rapidi serve a tenere le persone lontane dagli ospedali non grazie a chissà quale cura miracolosa - conclude Soria - ma perché consente di fare una buona selezione di chi in ospedale ci deve andare per forza e chi invece può stare a casa ad aspettare che la malattia faccia il suo corso”. È questa la lezione di Covid-19 sulla medicina del territorio.

  6. #94226
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://www.repubblica.it/salute/202...ana-283428170/

    Covid: come curarlo nella prima settimana
    Le linee guida indicano paracetamolo e sintomatici come i Fans nel caso di sintomi lievi. In corso di studio ci sono gli anticorpi monoclonali. Ma le ipotesi sono varie: eccone alcune
    Ormai lo sappiamo, il coronavirus può avere tante facce e colpire in maniera differente persone diverse della stessa età, anche non anziane. La prima settimana dell'infezione può essere determinante, nei casi sintomatici, rispetto all'evoluzione della malattia. Ancora non c'è una terapia efficace e convalidata contro il Covid-19. Dunque in questi casi, quando il paziente è ancora a casa perché ha sintomi lievi o moderati, come si agisce e quali azioni si potrebbero compiere per prevenire un eventuale peggioramento? Nei primi giorni il Ministero della Salute raccomanda (in una circolare), in caso di sintomi moderati, utilizzo di sintomatici come il paracetamolo e gli antinfiammatori non steroidei (Fans).
    Ma nel futuro potrebbero aprirsi nuove prospettive di trattamento. Attualmente sono in corso di studio, anche nella fase precoce della malattia, gli anticorpi monoclonali, con risultati per ora promettenti. Mentre l'idrossiclorochina ha mostrato un potenziale effetto profilattico in uno studio che però era limitato, dato che studiava gli effetti a posteriori, in maniera retrospettiva. Un'altra ricerca, poi, ha rivelato una possibile azione dei Fans contro la produzione di citochine infiammatorie, ma l'indagine è ancora solo su animali.
    I trattamenti ad oggi raccomandati
    Nel caso di persone con rischio basso, sintomi lievi e non ricoverate, il monitoraggio precoce e continuo è essenziale. “Soprattutto nei primi giorni - sottolinea Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all'Università Cattolica del Sacro Cuore - decisivi per l'evoluzione della malattia”. In questa prima fase si possono usare paracetamolo e Fans, mentre sono sconsigliate altre terapie, come corticosteroidi, antibiotici ed eparina, che devono essere valutati dopo 72 ore, nei casi indicati nella circolare del Ministero. “Non sono trattamenti da usare in maniera precoce a scopo preventivo – commenta l'esperto – ma possono aiutare se la sintomatologia persiste o peggiora, in quadri specifici, per combattere l'infiammazione e non solo”.
    Il futuro delle terapie
    “Attualmente - prosegue Cauda - oltre all'essenziale strumento preventivo fornito dai vaccini, una delle prospettive terapeutiche più interessanti è quella degli anticorpi monoclonali”. Sono in corso di studio numerosi anticorpi monoclonali che hanno per lo più come bersaglio la proteina spike del coronavirus. L'idea è che possano arrestare lo sviluppo dell'infezione e questo può essere molto importante per impedire la fase successiva più pericolosa, quella infiammatoria. I dati preliminari di ricerche in corso hanno mostrato una riduzione della carica virale. Tanto che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) comunica di voler promuovere uno studio clinico per comprendere se gli anticorpi monoclonali possano rappresentare una reale opzione terapeutica nella prevenzione della progressione del Covid-19 nei pazienti in fase precoce di malattia.
    “Un'altra terapia ampiamente utilizzata nella prima ondata e che è stata studiata anche nella fase precoce del Covid-19 è l'idrossiclorochina - sottolinea Cauda - ricordando che attualmente non è in alcun modo raccomandata o consigliata nei pazienti a casa o ricoverati in ospedale”. La ricerca citata dall'esperto, pubblicato su Bmc Infectious Disease, concludeva che la somministrazione dell'idrossiclorochina in pazienti non in ospedale potrebbe ridurre il tasso di ricoveri. Lo studio, però, non è strutturato in maniera tale da poter fornire una prova sostanziosa e sufficiente per indicarne l'uso – in gergo tecnico non è uno studio randomizzato e controllato, ma retrospettivo, cioè indaga a posteriori dati clinici. Ma la prospettiva potrebbe essere interessante. “Potrebbe essere una strada da approfondire – commenta l'esperto – attraverso uno studio randomizzato controllato”.
    Si discute molto anche degli antinfiammatori Fans. “Un recente studio condotto nel topo e pubblicato su Journal of Virology - sottolinea Cauda - ha mostrato che questi antinfiammatori sembrerebbero in grado di diminuire, in questo animale, la produzione di citochine infiammatorie, il meccanismo responsabile della grave e diffusa infiammazione nelle forme più gravi di Covid-19 riducendo l'eccessiva risposta immunitaria contro il virus”. Tuttavia l'effetto sulla risposta immunitaria in particolare sulla produzione di anticorpi specifici è ancora da valutare e i risultati valgono per ora su animali. “Anche in questo caso – conclude Cauda – al di là delle giuste indicazioni circa il loro uso come sintomatici al pari di Tachipirina sarà importante condurre studi su ampie casistiche per valutarne l’effettivo loro beneficio in Covid-19”.
    Nuove ipotesi per futuri studi
    Sul banco delle ipotesi avanzate dagli scienziati ci sono anche altre alternative. “Una possibile opzione - sottolinea il neurologo Giulio Scigliano, della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta - a mio avviso molto importante per futuri studi nelle fasi precoci di Covid-19 è quella del blu di metilene (metiltioninio cloruro triidrato)”. Si tratta di un medicinale utilizzato storicamente contro la malaria e ancora in uso nella malaria resistente ai farmaci, come antidoto negli avvelenamenti da cianuri e in una particolare condizione chiamata metaemoglobinemia (sempre causata da intossicazione da farmaci o chimica). L'esperto ha avanzato la proposta in una pubblicazione sulla rivista Medical Hypotheses. “È un farmaco noto per inibire l'eccessiva produzione non solo delle citochine ma anche di altre molecole reattive che promuovono l'infiammazione - sottolinea Scigliano - si tratta di un colorante a basso costo con proprietà antisettiche, utilizzato in maniera efficace contro la malaria, in alcune infezioni del tratto urinario, nello shock settico e nella metaemoglobinemia”.

  7. #94227
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    https://tg24.sky.it/salute-e-benesse...intomi-guariti

    Covid, lo studio dell’ospedale di Bergamo: un paziente guarito su due ha ancora sintomi

  8. #94228
    Президент Республіки
    Data Registrazione
    02 May 2020
    Messaggi
    5,404
     Likes dati
    3,176
     Like avuti
    1,699
    Mentioned
    86 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    coi tamponi fuffa legalizzati il numero di contagi vale meno di zero. Con 8-10 regioni fisse oltre le soglie d'allerta e quasi 500 morti al giorno da un mese, basta un soffio a far collassare tutto (come se non lo fosse già... nella prima ondata la media settimanale di morti oltre i 450-500 giornalieri è durata 36 giorni, adesso è da settanta giorni che siamo oltre quella soglia. Il fatto che ci siamo abituati alla catastrofe non la rende meno devastante)
    Ma mi pare che pure la saturazione delle TI è in calo, o mi sbaglio?
    Anch'io negazionista e ne vado fierissimo: nego che esista almeno un negazionista intelligente

  9. #94229
    Apolide della politica
    Data Registrazione
    23 Feb 2015
    Messaggi
    19,477
     Likes dati
    128
     Like avuti
    9,552
    Mentioned
    216 Post(s)
    Tagged
    4 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    Citazione Originariamente Scritto da amaryllide Visualizza Messaggio
    Israele 64 morti, per fortuna che Pfizer c'è!
    Adesso sono 94...

  10. #94230
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    30 May 2018
    Messaggi
    28,453
     Likes dati
    4,753
     Like avuti
    2,847
    Mentioned
    345 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Coronavirus - Discussioni unite.

    Messina, la denuncia di De Luca sulle terapie intensive di tutta la Provincia: ?a novembre la Regione ne dichiarava 118, ma quelle attive e reali erano 58? | Stretto Web

    Messina, la denuncia di De Luca sulle terapie intensive di tutta la Provincia: “a novembre la Regione ne dichiarava 118, ma quelle attive e reali erano 58”
    In una diretta Facebook il Sindaco di Messina ha illustrato i dati forniti sulla piattaforma ufficiale Gecos, che in realtà presentava dati sbagliati in modo che la Regione Siciliana potesse non essere inserita in una zona a rischio dal Governo

 

 
Pagina 9423 di 18433 PrimaPrima ... 89239323937394139422942394249433947395239923 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Il Coronavirus dimostrerà che siamo tutti razzisti
    Di AveSalvini nel forum Fondoscala
    Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 05-12-20, 18:54
  2. Siamo noi, siamo noi...i campioni dell'Italia siamo noi...
    Di Josef Scveik nel forum Fondoscala
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 11-02-15, 00:23
  3. Risposte: 27
    Ultimo Messaggio: 18-08-11, 22:18
  4. REGIONALE ALLE PORTE ED IL PD ...... FUORI DALLE PORTE
    Di orpheus nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 29-12-09, 22:24
  5. Ormai ci siamo: la dittatura è alle porte.
    Di novizio nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 225
    Ultimo Messaggio: 28-12-08, 00:42

Tag per Questa Discussione

14%, abdulaziz, ade coronavirus, agenzia, aggiunge, agosto, Alcun, allaperto, alza, ambulanze, amico, ammali, anti-virali, arrivati, attenzione, australia, austriae, avversi, Bassetti, bin, bisognerebbe, bpd, brevetti, brevetto, British, Casi, causati, certificato, chiuso, ciarlatano, circola, classifica, cocid, collasso, colpa, comitato, confronto, confusione, Contraddizione, covid, crisanti, cura, daccordo, dall’inizio, daranno, decessi, dibattito, diceva, dna, Donato, Dose, Dovremo, dubbio, Effetti, emergenza, est, euro, facilmente, farli, farmaco, fatali, follia, fondo, fop vaccini, Francesca, francesco, frase, funziona, gel, gennaio, gestione, gomiti, google, Gran, gran bretagna, gratis, GRAVI, green, huh7, idioti, immaginare, imperare, impone, indagata, Inefficaci, intelligenti, intensive, inventato, israele, italia, Journal, Laboratorio, lasciano, libereremo, Linea, liss, lockdown, luoghi, maglietta, malati, malattie, mancate, marzo, medical, merito, milano, ministro, mondiale, montagnier, morti, motivo, mrna, naturale, negazione, novavax, orbi, ospedali, pandemia, paracetamolo, pass, paura, pavia, petrolio, pfizer, piano, politica, poliziotto, popoli, predicata, Prepararsi, presidente, problemi, professore, profitti, proteica, provare, pugni, pzifer, quarta dose, quellincompetente, quinta dose, record, regno, renuzzi, responsabilità, restrizioni, rezza, Ricoverati, Rischi, rischio, rischiocontagio, roma, Salman, salvini, san, sapienza, Saudita, scientifico, segatori, senso, Sequenza, singapore, speranza, sputnik, stampa, superfici, tamponi, tecnico, terapie, termine, terza, unintervista, unito, universo, vaccinate, vaccinati, vaccinazioni, vaccini, vaccino, veramente, vertice, virus, viso, vista, voce, Volevo, youtube

Visualizza Nuvola Tag

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito