Sbagliato, parlo di chi riesce a vedere le cose in modo lucido, con obiettività e a 360°, parlo di chi non si ferma agli slogan ripetuti come mantra dai personaggetti che stanno h24 in TV, parlo di quei medici che in TV non ci vanno mai, e ciò che dicono al massimo possono dirlo su internet, nei blog, sui social. Dal punto di vista sanitario non c'è nulla ora che giustifichi l'emergenza. Se ragioni c'erano, queste erano a marzo, non ora. Che la covid sia una normale malattia, non è l'opinione del blogger pincopallo e di mio cuggino, è quel che pensano perfino all'interno del CTS: il prof. Roberto Bernabei, primario del Gemelli di Roma, l'ha definita proprio così: una malattia normale che fucila i vecchi con comorbidità.
Non c'è alcun dubbio sul fatto che il rimedio sta causando enormemente più danni della malattia: da inizio pandemia, in Italia, la malattia si è sviluppata in forma sintomatica nell'1% della popolazione e ha colpito in modo serio o grave una piccola percentuale di questo 1%, mentre i lockdown stanno portando ingenti danni alla popolazione intera, sia a livello economico distruggendo attività, imprese, posti di lavoro, creando una gran massa di disoccupati, disperati e futuri poveri, sia a livello sanitario. Pensa ad esempio al danno che si sta facendo ai bambini e ai ragazzi, privandoli del diritto ad un'istruzione adeguata, del diritto a socializzare, svagarsi, divertirsi, fare sport...
I lockdown stanno impoverendo larghe fasce della popolazione in tutto il mondo, stanno creando danni psicologi immani, per una malattia normale che ammazza i vecchi stiamo distruggendo la vita di miliardi di persone.
Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.
Malattia infettiva eh. Uno l'infezione la può evitare, una malattia correlata all'età no.
Peraltro la questione comorbidità...... molta gente di quelle schiattate avevano più di una patologia, vero, ma nella maggior parte dei casi erano sotto controllo con la persona in questione che conduceva una vita soddisfacente; a mandare a puttane il delicato sistema immunitario ci ha pensato il virus.
Anch'io negazionista e ne vado fierissimo: nego che esista almeno un negazionista intelligente
Veramente erano proprio convinti che gli asintomatici non trasmettessero il virus, anche perché di prove a sostegno a tale tesi non ce n'erano ancora.....
P.S.: Visto che mi sembra vuoi citare di nuovo il modello svedese, suppongo tu sappia che adesso stanno avendo più morti di noi in rapporto alla popolazione malgrado una densità abitativa una frazione rispetto alla nostra ?
Anch'io negazionista e ne vado fierissimo: nego che esista almeno un negazionista intelligente
Cum Feris Ferus
Buona questa arrampicata, stai tentando di superare puss in boots.
Ma non senso neanche questa. Le infezioni si possono evitare? In teoria, in pratica è più o meno impossibile a meno di non vivere perennemente sotto una campana di vetro. Ogni anno milioni di persone si infettano con qualcosa e perlopiù non è che lo fanno apposta.
Una pandemia di questo genere non è qualcosa di anomalo.
Ma tu che ne sai che erano sotto controllo e conducevano una vita soddisfacente? Conoscevi tutti i 70.000 deceduti o anche solo una parte di essi? Hai qualche dato sulle loro condizioni per poterlo affermare?Peraltro la questione comorbidità...... molta gente di quelle schiattate avevano più di una patologia, vero, ma nella maggior parte dei casi erano sotto controllo con la persona in questione che conduceva una vita soddisfacente; a mandare a puttane il delicato sistema immunitario ci ha pensato il virus.
Magari invece molti avevano una salute molto precaria e stavano già piuttosto male, chi può dirlo?
E continua a non essere rilevante : il discorso era se una persona morta all'età media di 80-82 anni si possa considerare deceduta precocemente con 10-12 anni di vita ancora davanti persi a causa di un evento imprevisto.
La semplice demografia e le statistiche degli anni precedenti ci dicono che non è assolutamente così : morire a quell'età in Italia non è un evento straordinario, ma è letteralmente LA NORMA.
Questo non vuol dire che ogni persona morta a 82 anni fosse predestinata a morire senza poter vivere di più e una morta più anziana sia un'anomalia fortunata, ma che se si ragiona nell'ambito di numeri molto grandi, di media di popolazione, allora il discorso è esattamente questo.
Poi uno può citare 1, 10, 1000 casi singoli che divergono da questa media ma questo non cambia niente, i discorsi e le statische si fanno sulla media generale.
Per dire, quando noi a marzo-aprile non potevamo nemmeno mettere il muso fuori di casa se non per andare a lavoro e a far la spesa - e rigorosamente con la museruola sul muso, al chiuso e all'aperto e in auto da soli, i Giappi - che sono ad un passo dalla Cina e vengono considerati, giustamente, un popolo disciplinatissimo - se ne andavano tranquillamente a passeggio per i parchi fottendosene del distanziamento e senza l'ossessione della mascherina sempre e ovunque. A Capodanno, noi in Italia eravamo praticamente barricati in casa perchè gli assembramenti sono pericolosissimi, mentre i Giappi festeggiavano assembrandosi allegramente. Risultato: i Giappi contano ad oggi 3500 morti (126 milioni di abitanti e popolazione più vecchia del mondo con oltre il 35% di over 65), noi 76000 morti.
Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.
Cioè adesso ti metti a contestare pure i dati ufficiali
State alla frutta. Inutile che citi i 40enni e via dicendo, qui stiamo parlando di età media dei deceduti. E' quella rimane sopra gli 80 anni. Il 60 %, in particolare, aveva più di 80 anni.
Quindi il discorso resta valido. I morti di età inferiore a 50 anni sono l'1,2 % del totale.
Fra l'altro, per assurdo nel loro caso il discorso che avevano ancora 10 anni di vita davanti appare ancora più ridicolo, dato che in teoria ne avrebbero avuti molti di più; ma continua a non avere senso, perché citare i singoli casi non ha logica alcuna quando si parla di statistiche sui grandi numeri.
Evidentemente c'era meno gente che contagiava, il virus contagiava i più giovani e questi non incontravano genitori e nonni, forse avevano una variante diversa da quella di Bergamo, forse non si stringono la mano... e bastavano i divieti che ora non bastano più
Il 24 febbraio 2020, la fiera Light + Building a Francoforte è stata rinviata a settembre.
Il 26 febbraio, a seguito della conferma di numerosi casi di COVID-19 nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Heinsberg ha avviato la chiusura di scuole, piscine, biblioteche e municipi fino al 2 marzo. Le partite e gli allenamenti dell'FC Wegberg-Beeck sono stati sospesi.
Il torneo internazionale YONEX German Open a Mülheim an der Ruhr è stato cancellato. L'aeroporto militare di Colonia-Wahn è stato temporaneamente chiuso.
Il 15 marzo 2020, il Ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato l'introduzione di restrizioni e controlli alla libertà di movimento a decorrere dalle ore 8.00 del giorno successivo. I controlli interessano tutte le persone in ingresso dalle frontiere con la Francia, Austria, Svizzera, Lussemburgo e Danimarca, in considerazione del fatto che, sebbene il paese abbia registrato solamente 12 vittime, il numero di casi confermati sia aumentato da 1.000 a 5.500 in un solo giorno.
Sono esentati dalle restrizioni i trasportatori di merci, i pendolari trnafrontalieri, i cittadini tedeschi e quanti hanno la residenza in Germania. La polizia frontaliera ha il compito di chiedere agli altri viaggiatori la presenza di un valido e significativo motivo di spostamento, riservandosi il diritto di rifiutare l'ingresso ai casi di sospetto contagio.
Il provvedimento è stato letto dalla stampa come una sostanziale chiusura delle frontiere.
Il 22 marzo, il governo e gli stati federali hanno concordato di vietare per almeno due settimane le riunioni di più di due persone e di richiedere una distanza minima di 1,5 metri tra le persone in pubblico, eccetto le famiglie, coppie o persone che vivono sotto lo stesso tetto.
Il 9 giugno, il gabinetto di stato della Turingia ha accettato di revocare la maggior parte delle restrizioni sui contatti a partire dal 13 giugno.
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Il 13 dicembre, cancelliere Merkel ei premier di stato hanno deciso di imporre un blocco forzato dal 16 dicembre. Con il nuovo regolamento le scuole saranno chiuse.
Durante il periodo natalizio, dal 24 al 26 dicembre, le regole per gli incontri sociali saranno allentate per consentire a una famiglia di invitare un massimo di quattro familiari stretti di altre famiglie. Gli eventi di Capodanno sarebbero vietati, così come il consumo di alcolici nei luoghi pubblici per l'intero periodo di chiusura. Quest'ultima misura fine alle operazioni dei pop-up di pose Glühwein ( vin brulé negozi ), che in precedenza avevano agito come sostituto dei mercatini di Natale cancellati a Colonia, ma avevano anche attirato aspre critiche per aver minato le restrizioni sociali di allontanamento.
Gennaio 2021
In una videoconferenza del cancelliere Merkel con i 16 premier di stato il 5 gennaio, il blocco è stato prorogato di tre settimane fino al 31 gennaio. L'elevato numero di infezioni giornaliere - molto al di sopra dei livelli che consentono la tracciabilità dei contatti - e un numero preoccupantemente elevato di decessi correlati al coronavirus sono stati indicati come motivi; inoltre, le incertezze che circondano la variante più infettiva del virus originaria del Regno Unito . Oltre all'estensione, il governo ha annunciato un inasprimento dei requisiti di allontanamento fisico, con le persone che possono incontrarsi solo con un'altra persona al di fuori della propria famiglia. Inoltre, nei distretti con più di 200 infezioni ogni 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni, le persone saranno limitate a viaggiare per un massimo di 15 chilometri dal loro luogo di residenza, a meno che non abbiano una buona ragione per viaggiare ulteriormente. Una delle ragioni per quest'ultima misura erano state segnalazioni di escursionisti che affollavano popolari destinazioni invernali. La prossima videoconferenza per discutere ulteriori misure era prevista per il 25 gennaio.