Il mio pensiero è questo:
Attualmente reputo la società
nemica sia dell'individuo che della comunità.
Il primo perché nonostante possa sembrare una società che favorisca l'individuo essa non fa altro che soddisfare i capricci materialisti dell'intera massa tramite diritti autoproclamati. Invece i diritti si conquistano e non reputo essere tali quelli che sono regalati dall'elite a una popolazione inerme.
Ad esempio uno che ruba due uova a un supermercato perché ha fame (seria) secondo me ha il diritto di farlo anche se teoricamente non è una cosa legale e dunque secondo la legge non ne ha diritto...
La società è contro la comunità perché l'uguaglianza non è stata ancora raggiunta...
Quindi penso che
Stirner non vada bruciato sul rogo e le sue opere non vadano messe nell'indice dei libri proibiti. Questo perché se un giorno dovesse concretizzarsi una società quantomeno simile all'84 (siamo sulla strada giusta ma a mio avviso non ci siamo ancora arrivati...) le sue opere saranno punto di riferimento per i ribelli.
Se invece in futuro verrà esasperato fino alla fine l'individualismo allora saranno i comunitaristi (di qualunque spettro politico) a dover agire e ad essere considerati ribelli.
Al momento però penso che siamo in una via di mezzo che rende complicata l'azione.