Originariamente Scritto da
Kavalerists
ITALEXIT SENZA PARAGONE?
di Matteo Brandi
LUG 19, 2021
Verso la fine del 2020 ho deciso di vagliare il progetto Italexit con Paragone.
Sin dall’inizio, come specificato in un video e in un lungo articolo su Sfero, mi sono preposto di lavorare come una sorta di “sentinella”. La mia non sarebbe stata un’adesione acritica, bensì una costante valutazione dello stato delle cose. Piedi di piombo ed occhi aperti. Di fronte ad eventuali, gravi incongruenze, avrei suonato l’allarme. Quel giorno è arrivato.
Facciamo un passo indietro. In molti avevano delle remore su Italexit con Paragone già dal principio. Il video di Luca Donadel aveva scosso molte persone e la risposta (nervosa e per nulla esaustiva) del diretto interessato aveva gettato un’ombra molto oscura sul progetto nascente.
Il sottoscritto aveva tuttavia già fatto una scelta: guardare da vicino questa nuova realtà politica e provare a ricavarne il meglio per la battaglia sovranista. La scommessa era questa: costruire l’ossatura del partito tenendo vivo l’interesse mediatico grazie alla visibiltà del suo fondatore, chiamando a raccolta capacità singole e collettive.
Valeva la pena tentare. Turandosi il naso e ingoiando qualche rospo. Le contraddizioni erano già emerse, alcune di una certa gravità, ma la possibilità di arrivare ad un pubblico finalmente ampio e portare a milioni di italiani le istanze di un forte partito votato all’Italexit era lì, a portata di mano, per la prima volta.
Tutto questo non è avvenuto. Italexit con Paragone non ha mai fatto il grande salto. Nonostante il lavoro davvero encomiabile della base, formata da militanti sinceri e agguerriti, il partito è rimasto in uno stato embrionale. Il motivo? In gran parte, Paragone stesso, come vi spiegherò più avanti.
continua...
https://www.sollevazione.it/2021/07/...eo-brandi.html
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2 PENSIERI SU
“ITALEXIT SENZA PARAGONE? di Matteo Brandi”
battista dice:LUG 19, 2021
Cari compagni,
sono un ragazzo del Fronte della Gioventù Comunista. Vi scrivo, sorvolando le aspre critiche che avete mosso al nostro movimento, per denunciare l’ennesima vigliaccata del “compagno” Marco Rizzo. Bisogna smascherare una volta per tutte le simpatie che il Segretario del Partito Comunista ha per i neofascisti. È un dovere per noi antifascisti vigilare costantemente sulle infiltrazioni nel movimento comunista, denunciando quelli che si definiscono “puri comunisti” e per poi, invece, vanno a braccetto col fascio nemico…
L’ultima del “compagno” Marco Rizzo, consiste nell’aver collaborato con la casa editrice Anteo dell’ex naziskin Stefano Bonilauri, concedendogli una prefazione a un libro su Erich Honecker e la DDR. Se già non lo sapete, Stefano Bonilauri è conosciuto per aver fondato il suo partito Stato e Potenza, un movimento nazicomunista sciolto anni fa dalla Digos. Collaboratore di testi antisemiti per le edizioni del nazista Claudio Mutti, attualmente pubblica libri del nazista Carlo Terracciano, del nazionalbolscevico Marco Bagozzi, dello stesso fascio Mutti e di tanti altri che collaborano al giornale fascio eurasiatico “Eurasia”, come Stefano Vernole e il venduto “compagno” Marco Costa, giornale che fa capo al prima citato Claudio Mutti, il quale anch’egli ha una casa editrice che pubblica testi nazifascisti.
Così come molti anni fa avete denunciato l’infiltrazione di quella feccia nazista di Vincenzo Cialini (che tutt’ora va millantando in rete la sua simpatia per Stalin e Hitler, sic!) nel Partito “Comunista” di Rizzo (a cui molti fascisti strizzano l’occhio), è l’ora adesso di sputtanare definitivamente Marco Rizzo che ha sempre avuto una simpatia per questi fasci di merda. Per favore, informatevi bene e fateci un titolo in prima pagina!
A morte il fascismo! Viva il Comunismo! Gloria eterna ai Partigiani! Hasta la Victoria siempre!
Di un compagno del FGC
Redazione dice:LUG 20, 2021
Non condividiamo lo spirito delatorio del commento di cui sopra e, da antifascisti veri, non condividiamo nemmeno l’antifascismo paranoico di cui trasuda.
Molte cose ci dividono da Marco Rizzo, ma quelle che ci separano dai giovani come Battista sono ancora più profonde.
Per di più il commento è ai limiti della diffamazione. Valuterà Rizzo la questione.
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COMPLIMENTI ALLA REDAZIONE