User Tag List

Pagina 3 di 30 PrimaPrima ... 23413 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 296

Discussione: Kontebis

  1. #21
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Legato a un fondo di investimento indagato dal Vaticano.

  2. #22
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Evidente e pesante conflitto di interessi.
    Una baldracca?

  3. #23
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Il Dio Konte. "Se riparte il Sud riparte l'itaglia".
    Possiamo scendere.

  4. #24
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    https://www.maurizioblondet.it/lital...nessuno-fiata/

    L’Italia perde la Fiat, venduta alla Francia. E nessuno fiata
    Maurizio Blondet 4 Novembre 2019 6 commenti
    Scritto il 03/11/19 • n

    L’Italia perde la sua maggiore azienda, per decenni sorretta dallo Stato: a mangiarsi la Fiat è la Francia di Macron, con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen-Opel) di cui il governo francese possiede il 13%. Il Cda di quello che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo, con 50 miliardi di dollari di fatturato, sarà guidato dall’attuale numero uno di Peugeot, Carlos Tavares, lasciando a John Elkann la presidenza del nuovo soggetto industriale. Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni. Stabilimenti delocalizzati in Polonia, Serbia, Turchia, Brasile, Argentina, India e Cina. E domicilizioni “emigrate” in Gran Bretagna (sede legale), in Lussemburgo (fiscale) e negli Usa (borsistica). E ora, addio anche alla proprietà italiana del marchio, nonostante l’oceano di soldi – agevolazioni sugli stabilimenti, cassa integrazione – versati dai contribuenti italiani per tenere in piedi l’industria torinese.
    «Al silenzio della politica seguirà quello di giornali e televisioni», avverte Gigi Moncalvo: «Nessuno oserà contestare l’accordo, visto che il gruppo Fiat spende enormi quantità di denaro, in termini pubblicitari, sui media italiani».
    Autore di scomodi saggi sul potere della maggiore dinastia industriale italiana (“Agnelli segreti”, “I lupi e gli agnelli”), intervenendo nella trasmissione web-radio “Forme d’Onda”, Moncalvo sottolinea lo squallore della situazione italiana, di fronte allo “scippo” francese propiziato da «rabbini e grembiulini vicini a John Elkann». Moncalvo, che ha seguito da vicino anche l’ingloriosa saga dell’eredità di Gianni Agnelli, ha scoperto che il grosso del denaro di famiglia è tuttora custodito all’estero, in un caveau all’areoporto di Ginevra, fuori dalla portata del fisco italiano. Sempre Moncalvo racconta che la Fiat, “scomunicata” dagli Usa nel 1945 per gli enormi benefici ottenuti dalle commesse belliche del regime fascista, fu improvvisamente riabilitata (e inserita nel Piano Marshall) grazie ai buoni uffici di Pamela Harriman, nuora di Churchill e buona amica dell’allora giovane Avvocato. A partire proprio dal dopoguerra, però – sostiene Moncalvo – il vero timone della Fiat passò nelle mani di Wall Street. Morto il problematico Edoardo Agnelli, che aveva annunciato la sua intenzione di avere voce in capitolo nel destino della Fiat, il gruppo torinese è stato affidato al ramo familiare Elkann.
    Scomparso Gianni Agnelli, i suoi storici collaboratori – Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens – hanno fatto in modo, d’intesa con la vedova, che tutto il potere finisse nelle mani dell’allora giovanissimo John Elkann. Due anni dopo, la finanza Usa ha “spedito” a Torino il super-manager bancario Sergio Marchionne, che ha finto di rilanciare gli stabilimenti italiani per poi invece siglare l’accordo con Chrysler e trasferire il cuore del gruppo a Detroit, con il varo del marchio Fca. E oggi, appena un anno dopo la prematura morte di Marchionne, il gruppo formalmente rappresentato da John Elkann sembra voler “sbaraccare” quel che resta della Fiat in Italia, cedendo il controllo dell’ex impero al paese che più sta danneggiando l’Italia, sul piano industriale: la Francia. Secondo gli analisti, segnala il “Fatto Quotidiano”, la volontà francese di restare alla guida del nuovo gruppo sarebbe evidente anche dai numeri dell’operazione. Il gruppo Psa riconosce ai soci Fca un premio da 6,7 miliardi rispetto alle quotazioni di Borsa antecedenti l’inizio delle indiscrezioni sulle nozze. Senza contare che la cifra in questione sarebbe anche al netto del dividendo straordinario di Fca – 5,5 miliardi, di cui di cui 1,6 destinati ad Exor, la cassaforte degli Agnelli – e delle quote di Faurecia e Comau che verranno distribuite ai soci.
    «Psa sta sostanzialmente comprando Fca», ha spiegato senza mezzi termini la società di consulenza Equita, secondo cui i francesi hanno pagato «un buon premio» agli Elkann e si sono assicurati la “maggioranza” per il controllo del nuovo gruppo. Come ha spiegato a “Bloomberg” Philippe Houchois, analista di “Jefferies”, «Psa sta pagando un premio del 32% per assumere il controllo di Fca». Sottraendo dal gruppo italo-americano i 5,5 miliardi del dividendo straordinario e il valore della quota di Comau (circa 250 milioni di euro), e da quello francese il valore della quota in Faurecia (2,7 miliardi), si arriva a una “capitalizzazione di mercato teorica” di “20 miliardi” per Peugeot e di “13,25 miliardi” per Fca. Sulla base di questi valori e “senza un premio”, agli azionisti di Peugeot sarebbe spettato il 60,15% del nuovo gruppo e a quelli di Fca il 39,85%, anziché il 50% a testa negoziato. Insomma, i conti della “fusione alla pari” non tornano, scrive Fiorina Capozzi sul “Fatto”. Del resto, aggiunge, «a Torino era noto da tempo che gli Elkann avessero intenzione di ridimensionare il peso dell’auto nel patrimonio di famiglia».
    Non è un mistero neppure che Fca fosse alla ricerca di un partner strategico, come testimonia il tentato “blitz” su Renault, sventato nei mesi scorsi dall’intervento di Macron. Lo Stato francese, socio di Renault, è anche azionista di Psa: segno che «in questo caso, ha fatto bene i suoi conti», chiosa Capozzi. Da parte sua, Moncalvo si domanda che fine faranno, ora, gli operai degli stabilimenti di Cassino, Melfi e Pomigliano d’Arco. Negli ultimi anni la Fiat ha chiuso Termini Imerese e Rivalta, senza contare l’Alfa Romeo di Arese. Nella storica fabbrica torinese di Mirafiori ormi si produce solo il Suv della Maserati, mentre a Cassino le Alfa (Giulia, Giulietta e Stelvio), a Melfi la 500 X e la Jeep Renegade, a Pomigliano la Panda. La Cinquecento è prodotta in Polonia, le grandi Jeep in Brasile e in India, la Tipo in Turchia. Il gruppo oggi avrebbe 130.000 dipendenti, in 119 stabilimenti distribuiti nel mondo. Drammatico, negli ultimi anni, il crollo dei livelli occupazionali italiani. Negli anni Sessanta, Mirafiori dava lavoro a 65.000 operai. Oggi, le poche migliaia di addetti rimasti si limitano all’unica linea attiva, quella della Maserati Levante. Residuo futuro per l’ex Fiat? La famiglia Elkann sembra volersene lavare le mani. D’ora in poi a dettare legge saranno i francesi. E addio al made in Italy nel settore auto.
    L’Italia perde la sua maggiore azienda, per decenni sorretta dallo Stato: a mangiarsi la Fiat è la Francia di Macron, con il gruppo Psa (Peugeot-Citroen-Opel) di cui il governo francese possiede il 13%. Il Cda di quello che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo, con 50 miliardi di dollari di fatturato, sarà guidato dall’attuale numero uno di Peugeot, Carlos Tavares, lasciando a John Elkann la presidenza del nuovo soggetto industriale. Clamorosa l’assenza totale della politica italiana: gli uomini del Conte-bis si limitano al ruolo di semplici spettatori, e tace anche l’opposizione. Silenzio generale, di fronte alla perdita definitiva del gruppo Fiat, fatto a pezzi nel corso degli anni. Stabilimenti delocalizzati in Polonia, Serbia, Turchia, Brasile, Argentina, India e Cina. E domiciliazioni “emigrate” in Gran Bretagna (sede legale), in Lussemburgo (fiscale) e negli Usa (borsistica). E ora, addio anche alla proprietà italiana del marchio, nonostante l’oceano di soldi – agevolazioni sugli stabilimenti, cassa integrazione – versati dai contribuenti italiani per tenere in piedi l’industria torinese. «Al silenzio della politica seguirà quello di giornali e televisioni», avverte il saggista Gigi Moncalvo: «Nessuno oserà contestare l’accordo, visto che il gruppo Fiat spende enormi quantità di denaro, in termini pubblicitari, sui media italiani».

    https://www.libreidee.org/2019/11/li...nessuno-fiata/
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #25
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Il Dio Konte. "Se riparte il Sud riparte l'itaglia".
    Possiamo scendere.
    Il Sud che riparte.
    https://www.maurizioblondet.it/taran...i-hanno-vinto/

    TARANTINI, ALLE COZZE! (i grillini hanno vinto)
    Maurizio Blondet 4 Novembre 2019 5 commenti

    Ex Ilva, ArcelorMittal annuncia il ritiro dal contratto di acquisto. I sindacati: capolavoro di incapacità politica
    Roma – Oggi Am InvestCo Italy ha notificato ai commissari straordinari dell’Ilva la volontà di rescindere l’accordo per l’affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite secondo l’accordo chiuso il 31 ottobre. Lo si legge in un comunicato della multinazionale. «Secondo i contenuti dell’accordo» del 31 ottobre 2018 ArcelorMittal «ha chiesto ai Commissari straordinari di assumersi la responsabilità delle attività di Ilva e dei dipendenti entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione».

    https://www.ilsecoloxix.it/economia/...sto-1.37832356

    Una proposta.
    Chiamate Messina Denaro.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #26
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

  7. #27
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Dopo il fondo schiena, cosa gli resta ancora da vendere alla Merdel?

  8. #28
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    La Merdel.
    Grazie all'itaglia per il lavoro in Libia.
    Ora serve un cessate il fuoco.
    Giusto perché sta arrivando Putín a mettere finalmente le cose a posto...
    E poi. Occorre un'unione bancaria.
    Cerrrto, come no?
    Mica sarà per salvare DB che è fallita?
    Direi che aver depredato la Grecia per le sue banche dovrebbe bastarle.
    Ma la culona non si accontenta mai.

  9. #29
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Mi preoccupa moltissimo la prostrazione a 90 e oltre di Konte per l'acciaio.
    Argomento sul quale si gioca tutto.
    Gli rimane la madre, me ne ero dimenticato.
    E visti i gusti della culona...

  10. #30
    Forumista storico
    Data Registrazione
    04 May 2009
    Messaggi
    41,226
     Likes dati
    1,276
     Like avuti
    2,922
    Mentioned
    10 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Kontebis

    Nassiriya: Conte, resta lotta terrorismo - Ultima Ora - ANSA
    Mi sono perso qualcosa.
    Ma da quando combattiamo contro Israele e usa?

 

 
Pagina 3 di 30 PrimaPrima ... 23413 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito