Mentre l’ennesima delibera sbagliata impone un rallentamento all’arrivo dei 227 bus nuovi a Roma e quelli israeliani rimangono al palo con corredo di accuse a Toninelli, Il Messaggero conta gli autobus di cui ATAC deve fare a meno in estate e subito dopo aver incassato quel concordato che doveva risolvere tutto e invece non ha risolto nulla.

Il dramma ATAC: 500 bus in meno, 227 in arrivo (si fa per dire…)
Negli ultimi giorni sono state sospese per lungo tempo, per guasti in serie ai condizionatori, le linee 046 (Anagnina), 064 (Ostia), 075 (Ponte Mammolo),319 (Tiburtino). Chi attendeva alle fermate, è dovuto tornare a casa o trovare un altro modo di spostarsi. Il quotidiano spiega che è colpa di una flotta vecchia e sempre più malandata: 12 anni di media – contro gli 8,6 anni medi di Milano, i circa 5 anni di Berlino, i 6 di Londra e i 7 di Parigi – mentre i rinforzi faticano ad arrivare.



E i mezzi circolanti si riducono anno dopo anno:

Complessivamente l’Atac dispone di 1.937 autobus ai quali, per quanto riguarda il trasporto pubblico di superficie, vanno aggiunti 164 tram e 30 filobus. Se nel 2012 ogni giorno, in media, ne uscivano dai depositi circa 1.600, la cifra è scesa a 1.500 tre anni dopo, per poi andare in picchiata: oggi sono 1.300 mezzi di superficie che vengono utilizzati ogni giorno per il servizio. Quasi uno su tre, inoltre, non completa la giornata di lavoro: ai guasti “abituali”, dovuti a età avanzata e scarsa manutenzione, in questo periodo la parte del leone la fanno impianti dell’aria condizionata che non funzionano.

Ogni giorno duecento bus interrompono la corsa a causa di problemi ai condizionatori, assolutamente indispensabili con queste temperature. In sostanza, girano quasi 500 mezzi in meno, rispetto a sette anni fa. E così nella Capitale vengono messi su strada anche veicoli di 15 anni, mezzi per cui i malfunzionamenti sono all’ordine del giorno e che impiegano per tante ore gli operai delle officine, alle prese con pezzi di ricambio a volte insufficienti.

ATAC e il contratto di servizio non rispettato
I bollettini del servizio fotografano perfettamente la situazione: nel 2016, i mezzi di superficie – quindi bus, filobus e tram – percorrevano 89,3 milioni di chilometri l’anno. Nel 2018 gli stessi mezzi ne hanno macinati 84,9 milioni. Il numero di autobus di ATAC si va assottigliando di anno in anno. Tra il 2016 e il 2017, in un solo anno, ATAC ha “perso” 200 mezzi. Mancano ancora i dati del 2018 perché non è stato nemmeno pubblicato il bilancio semestrale ma è difficile che la tendenza si possa essere invertita. Nuovi mezzi non ne sono arrivati. Quelli che ci sono continuano invece a cadere a pezzi sia perché sono vecchi sia per mancanza di manutenzione (il bus andato a fuoco qualche giorno fa era del 2013).



Se nel 2017 ATAC si trovava con 200 autobus in meno (e nel 2018 chissà quanti altri) i 227 nuovi mezzi in arrivo dalla Turchia grazie al bando Consip non aumenteranno il numero di bus in circolazione ma al limite andranno a colmare (di poco) il deficit cronico. Del resto è notizia di due giorni fa che l’azienda ha dovuto mettere in ferie 300 autisti perché non ci sono gli autobus da mettere su strada.



E non finisce qui. Come faceva notare qualche tempo fa il blogger Mercurio Psi su Twitter il piano Industriale di ATAC prevede che nel 2019 saranno rottamati 198 bus (altri 55 dovrebbero essere stati rottamati nel 2018). Nel 2020 sono previste ulteriori 350 rottamazioni o dismissioni. Alla fine del 2018 sono stati persi oltre 17 milioni di chilometri, e per recuperarli servono più di 230 bus nuovi.
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