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Discussione: Cina e USA

  1. #91
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Cina-USA, un'intesa per comprare tempo



    di Pasquale Cicalese

    La spia che si stava giungendo ieri ad un parziale accordo Usa-Cina è stato il Dax di Francoforte, da un anno e mezzo oscillante in base alle trattative tra i due colossi. Ieri il Dax, complice pure le notizie che venivano da Londra, è salito del 2,86%. Ma la certezza dell'accordo l'ha data Wall Street, con l'indice bancario salito di non poco. Questo è uno dei termini dell'accordo: la Cina apre il proprio sistema finanziario alle istituzioni americane. Non che sia stata ferma. Con la Foreign Investiment Law del marzo scorso, ha dato la possibilità alle imprese finanziarie estere di detenere la maggioranza assoluta delle joint venture, autorizzando per primi Deustche Bank, Bnp Paribas e JpMorgan. Ora le autorizzazioni si estenderanno alle altre istituzioni finanziarie americane. La Cina, che diminuisce l'acquisto di TBond Usa, favorisce un flusso finanziario cinese verso Wall Street, parziale ma sicuro, tale da portare nei mesi prossimi sui massimi l'indice e permettendo di pagare le pensioni americane e dunque i consumi. Si garantisce un mercato non più con l'operazione trentennale di acquisto di debito americano ma entrando nel sistema dell'equity Usa, il migliore al mondo assieme a Londra.



    Come avevamo anticipato mesi fa, New York e Londra divengono hub del risparmio cinese, il primo nell'equity, il secondo negli investimenti materiali in tutto il mondo, specialità londinese.

    Accanto a ciò c'è il fortissimo aumento di acquisti di prodotti agricoli che arriveranno alla cifra di 50 miliardi di dollari, permettendo agli agricoltori del MidWest, storici elettori repubblicani e fedeli a Trump, di avere un sicuro sbocco di mercato.


    Con questa mossa pare che i cinesi preferiscano come interlocutore americano Trump e non i democratici (favorevoli addirittura ad un intervento a Hong Kong) e lo favoriscono per la sua imminente campagna elettorale. Prendono tempo e si aprono spazi mercantili per la propria strategia basata su ‘One Belt One Road’.



    In una parola, respirano, in attesa di tempi migliori, concedendo agli americani anche la difesa della proprietà intellettuale (i siti occidentali non dicono questo, ma stanotte l'agenzia ufficiale cinese Xinhua batteva la notizia che faceva parte dell'accordo). Certo, c'è la peste suina in Cina, avrebbero in ogni caso importato molti prodotti agricoli, sta di fatto che hanno preferito gli statunitensi in luogo di brasiliani o argentini. Un accordo parziale, in attesa di un quadro generale più definito che solo Xi e Trump possono favorire.



    In ultimo, c'è l'intesa sulle valute. Alla Cina interessa uno yuan forte che permetta l'ondata di investimenti esteri in ogni parte del mondo e la difesa dalla fuga di capitali. Lo rispetteranno, perché a loro congeniale nei prossimi anni.

    Notizia del: 12/10/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...o/29785_31121/
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  2. #92
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Cina e USA

    La Cina accusa l'alto commissario ONU, Bachelet, di interferenze "inadeguate" nei suoi affari



    In un articolo di opinione, Michelle Bachelet aveva esortato Pechino ad avviare un'indagine indipendente sull'uso eccessivo della forza da parte della polizia contro i manifestanti a Hong Kong


    Pechino ha accusato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, di interferenze "inadeguate" negli affari interni della Cina ieri , dopo essersi pronunciata in un articolo a favore dell'avvio di indagini indipendenti sui rapporti del Uso eccessivo della forza da parte della polizia cinese contro i manifestanti a Hong Kong, secondo la dichiarazione rilasciata dalla Missione permanente della Cina presso le Nazioni Unite.


    La Missione cinese a Ginevra ha mostrato la sua opposizione rispetto ad un articolo scritto da Bachelet e pubblicato ieri dall'edizione di Hong Kong del South China Morning Post, che include "commenti inappropriati sulla situazione nella regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese e interferisce con gli affari interni della Cina e viola gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite ".


    Bachelet ha chiesto al governo di dare priorità al dialogo costruttivo e di adottare misure, tra cui "un'indagine adeguata, indipendente e imparziale da parte dei giudici, sui rapporti di uso eccessivo della forza da parte della polizia".


    Secondo la dichiarazione cinese, questo articolo mette sotto pressione il governo e la polizia di Hong Kong e "incoraggerà solo i facinorosi a compiere violenze radicali più gravi". "Di fronte a crimini violenti radicali, la polizia di Hong Kong ha fatto il proprio dovere e ha esercitato la massima moderazione professionale durante l'assicurazione dell'ordine pubblico", si legge nel testo.

    La dichiarazione ribadisce, inoltre, che "il governo cinese è determinato a salvaguardare la sovranità nazionale, gli interessi di sicurezza e sviluppo, nonché ad applicare il principio di" un paese, due sistemi "e di opporsi a tutte le interferenze straniere in materia di Hong Kong ".

    "Esortiamo l'Alto Commissario e il suo ufficio a rispettare rigorosamente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, vedere i veri colori dei violenti piantagrane a Hong Kong, smettere di fare commenti irresponsabili e astenersi dall'ingerenza con qualsiasi mezzo negli affari interni della Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese ", conclude la missione cinese.



    Notizia del: 01/12/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...fari/82_31976/
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  3. #93
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    Predefinito Re: Cina e USA

    ...uso eccessivo della forza da parte della polizia cinese contro i manifestanti a Hong Kong?
    E dove l'ha visto? Se lo sarà sognato.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  4. #94
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Cina, Pechino risponde all'attacco doganale di Trump: in tutti gli uffici pubblici hardware e software cinese



    Pechino risponde all'attacco doganale Usa


    di Fosco Giannini



    In un dibattito pubblico sul tema “La Cina della Nuova Era” svoltosi lo scorso 30 novembre a Rieti, il Capo Ufficio Politico dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma, Zhang Yanyu, tra gli oratori, l’aveva già preannunciato: il Partito Comunista Cinese si sta attrezzando a rispondere alla lotta doganale violentemente lanciata da Trump contro Pechino. “La Cina –aveva affermato Zhang Yanyu – non ha nessuna paura degli attacchi economici statunitensi, non ha paura del minor scambio di merci implicito nelle politiche isolazioniste americane, non teme affatto – come qualcuno potrebbe ancora credere in occidente - in una eventuale penuria tecnologica cinese relativa ad un abbassamento dell’interscambio tecnologico. La Cina è solo preoccupata del fatto che la feroce lotta doganale intrapresa da Trump sia l’anticipazione di altre e ben più pericolose tensioni internazionali, che il nostro progetto della Nuova Via della Seta escluderebbe. Per ciò che invece riguarda la questione tecnologica nel nostro Paese noi siamo assolutamente tranquilli: il nostro attuale sviluppo economico e scientifico esclude ogni subordinazione agli USA. Non abbiamo stringenti necessità tecnologiche portate dall’esterno”.



    Erano passati solo una decina di giorni da quest’affermazione di Zhang Yanyu che il Finacial Times, lo scorso 10 dicembre, rivelava, senza smentite, che l’Ufficio Politico del PC Cinese aveva deciso di mettere in atto e far rapidamente partire il progetto, già messo a punto da alcuni mesi, relativo all’obiettivo della totale autosufficienza digitale, entro il 2022, in tutti gli uffici pubblici cinesi, che, per il loro sterminato numero, richiedono un’immensa struttura digitalizzata.


    La formula con la quale il PC Cinese vuol sorreggere la totale autosufficienza digitale negli uffici pubblici è quella del “3-5-2”, che vuol dire che il 30% della nuova digitalizzazione a carattere completamente cinese dovrà essere raggiunto entro il 2020, il 50% entro il 2021 e il restante 20% entro il 2022.


    Dunque, solamente programmi e sistemi operativi cinesi, in tutti gli uffici pubblici della Cina, entro il 2022, con la conseguente e completa sostituzione di tutti gli hardware e dei software stranieri: questa è la risposta fattiva del PC Cinese, sul fronte della digitalizzazione, alla lotta doganale sferrata da Trump. Le strutture produttive cinesi, sotto i colpi e le continue minacce degli USA, si stavano già attrezzando a questa rivoluzione, ma ora il PC ha impresso una forte accelerazione, proprio per la necessità di raggiungere in tempi rapidi l’obiettivo dell’autosufficienza. Non ci sarebbe forse bisogno di rimarcarlo, ma è del tutto evidente che anche questa misura (che da una parte è di autodifesa e dall’altra risponde al nuovo progetto volto all’apertura dell’immenso mercato interno alle merci d’avanguardia cinesi) è possibile prenderla - ed è possibile, per il PC Cinese, renderla concreta - in virtù del grande sviluppo delle forze produttive che il socialismo dai caratteri cinesi ha garantito.



    D’altra parte, gli attacchi di Trump contro Pechino, sul piano economico, vanno avanti ormai da anni e proprio all’inizio del 2019 avevano preso nuove e violente pieghe: il divieto da parte dell’Amministrazione USA alle aziende americane di stabilire relazioni commerciali con 28 aziende straniere di prodotti per la digitalizzazione “che presentano rischi per la sicurezza nazionale” ( divieto volto essenzialmente contro aziende cinesi) e la collocazione della cinese Huawei e ben 70 sue affiliate su di una lista nera, per impedire alla telco cinese di acquistare componenti e parti della digitalizzazione da società americane, senza il beneplacito esplicito della Casa Bianca. Oltre ciò, da parte degli USA, la minaccia, di questo stesso dicembre 2019, di applicare una nuova tariffa del 15% su altri 170 miliardi di dollari su merci importate dalla Cina.


    Se, naturalmente, la Repubblica Popolare Cinese potrà risentire della lotta doganale americana, sia per il restringimento del mercato americano per le merci digitali cinesi che per il venir meno della componentistica avanzata USA nel digitale generale cinese ( i chip dei processori e i dischi rigidi USA che ha utilizzato sinora per i propri computer, ad esempio, l’azienda cinese Lenovo), certo, questo protezionismo di Trump, non entusiasmerà le aziende americane, che potrebbero quanto prima subire una contromossa cinese, già minacciata, volta ad applicare un’aliquota del 7,5% su 50 miliardi di dollari di merci importate dagli USA. E la riprova massima dell’ insoddisfazione delle aziende USA per la rottura delle relazioni commerciali con le aziende cinesi imposta da Trump la si può facilmente constatare dal fatto che, in quest’ultima fase, per ben tre volte “l’embargo” americano verso la Cina è saltato, proprio sotto la spinta delle maggiori società USA, che tra l’altro, oltre che per le questioni di mercato, molto hanno risentito (come i loro stessi dirigenti hanno affermato) della mancanza di aggiornamenti periodici sulle tecnologie fornite da Huawei. Lo scorso 19 novembre, sotto la richiesta pressante del sistema aziendale USA più avanzato, vi è stata l’ultima proroga, da estendersi per altri 90 giorni, volta al ripristino delle relazioni commerciali USA-Cina.


    Come dire: nel campo americano siamo di fronte ad una contraddizione crescente tra concreto sviluppo delle forze produttive interne e concezione politica neo protezionista degli interessi nazionali, una contraddizione che la linea di cooperazione internazionale win-win di carattere cinese e consustanziale alla Nuova Via della Seta potrebbe aiutare a risolvere, ma che la totalità degli interessi dell’imperialismo USA non può e non riesce ad accettare.


    Sull’altro versante, la Cina può invece confidare su di uno, per molti versi storicamente nuovo e sterminato, mercato interno e sullo sviluppo planetario (lungo le vie di terra, del cielo, del mare e del ghiaccio) della Nuova Via della Seta. A partire da ciò è molto verosimile che la lotta doganale imposta fa Trump possa, infine, colpire come un boomerang molto più gli USA che la Cina. La bontà della linea che va da Deng Xiaoping sino all’attuale segreteria Xi Jinping (innanzitutto lo sviluppo delle forze produttive per il rafforzamento del socialismo) la si può constatare prioritariamente da queste strettoie storiche che, se affrontate da posizioni di mancato sviluppo, sarebbero probabilmente risultate letali.


    Che lo spirito razionale insito nella Nuova Via della Seta ( pace e cooperazione internazionale win-win in un mondo multipolare) abbia una propria e per molti versi inarrestabile potenza lo dimostra, tra l’altro, un fatto di non secondaria importanza: nel New Economy Forum Bloomberg, svoltosi nello scorso novembre a Pechino, fu proprio una delle maggiori intelligenze tecnologiche americane, Bill Gates, ad affermare che “le strade separate” non portano da nessuna parte e che la scienza e lo sviluppo sociale hanno bisogno di “condivisione”…

    Notizia del: 18/12/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...nese/82_32213/
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  5. #95
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    Predefinito Re: Cina e USA

    USA: la Marina militare vieta l'app cinese TikTok per preoccupazioni sulla sicurezza informatica



    La marina degli Stati Uniti ha intimato ai propri uomini di eliminare l’app cinese per la condivisione di video TikTok altrimenti saranno esclusi dall’intranet militare, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters.



    A tal proposito è apparso un bollettino sulla pagina Facebook della marina statunitense. Il bollettino afferma che l’avvertenza è stata emessa perché l'applicazione presenta una "minaccia alla sicurezza informatica”.



    Il portavoce del Pentagono, il tenente colonnello Uriah Orland, ha dichiarato in una nota che l'ordine è parte di uno sforzo per "affrontare le minacce esistenti ed emergenti", secondo l’articolo di Reuters.



    Orland ha affermato che il bollettino, inviato il 16 dicembre, "identifica il rischio potenziale associato all'utilizzo dell'app TikTok e dirige le azioni appropriate che i dipendenti devono intraprendere al fine di salvaguardare le loro informazioni personali".



    Un portavoce della Marina ha affermato che mentre i marinai e i marine che usano telefoni emessi dal governo sono generalmente autorizzati a utilizzare app commerciali popolari, comprese le app di social media, alcune app che presentano un rischio per la sicurezza sono vietate, sebbene il portavoce non abbia fornito esempi di app ammesse o considerate non sicure.



    TikTok non ha commentato l'ordine al momento della pubblicazione.



    La decisione della Marina statunitense è solo l’ultima censura subita dalla popolare applicazione cinese. Il mese scorso, l'esercito degli Stati Uniti ha incaricato i suoi membri in servizio di non utilizzare TikTok su dispositivi militari, in seguito alle domande del senatore americano Chuck Schumer sulla sicurezza dell'esercito nordamericano nell'uso di TikTok.



    A novembre, il Congresso degli Stati Uniti, guidato dal senatore del Missouri Josh Hawley, ha richiesto una revisione della sicurezza nazionale di TikTok e della sua società madre ByteDance, secondo TechCrunch.



    ByteDance ora si trova in compagnia di un certo numero di altre società tecnologiche di proprietà cinese che i legislatori statunitensi e molti nella comunità tecnologica accusano di condividere dati con il governo di Pechino.



    La repressione del governo degli Stati Uniti sulle società tecnologiche cinesi arriva contemporaneamente alle attività tecnologiche e di intrattenimento degli Stati Uniti, tra cui Google, Blizzard e, secondo quanto riferito, Shutterstock, intensificano gli sforzi per fare appello alle richieste del governo cinese nella speranza di ottenere un riscontro nell'enorme cinese mercato.

    Fonte: Sputnik - ReutersNotizia del: 22/12/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...tica/82_32277/
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  6. #96
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Citazione Originariamente Scritto da LupoSciolto° Visualizza Messaggio
    USA: la Marina militare vieta l'app cinese TikTok per preoccupazioni sulla sicurezza informatica



    La marina degli Stati Uniti ha intimato ai propri uomini di eliminare l’app cinese per la condivisione di video TikTok altrimenti saranno esclusi dall’intranet militare, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters.
    Gli americani che parlano di privacy informatica con Facebook che ha schedato mezzo pianeta...
    TIOCFAIDH ÁR LÁ
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  7. #97
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    Predefinito Re: Cina e USA

    La Cina avrebbe provato un missile intercontinentale con una testata nucleare in grado di raggiungere gli Stati Uniti



    Il lancio del nuovo missile balistico JL-3 avrebbe avuto luogo nel mare di Bohai, al largo della costa settentrionale del paese asiatico


    L'esercito cinese domenica scorsa ha condotto un test di volo del suo nuovo missile balistico lanciato da un sottomarino JL-3, in grado di raggiungere gli Stati Uniti con una testata nucleare, riferisce il Washington Times citando fonti del Pentagono.
    Il test è stato condotto nel Mare di Bohai, al largo della costa del nord della Cina, da un sottomarino missilistico balistico di classe Jin, secondo quanto riferito da due funzionari della difesa.

    Il test missilistico è stato monitorato da satelliti e altre piattaforme di intelligence statunitensi da una posizione nello stesso mare. Altri dettagli al momento sono sconosciuti, anche se il test ha avuto esito positivo. Il portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, Dave Eastburn, ha dichiarato di non avere informazioni al riguardo.


    Il test di domenica sarebbe stato almeno il quarto lancio del JL-3 negli ultimi due anni. La prima prova si è svolta alla fine del 2018, mentre i test successivi sono stati effettuati a giugno e ottobre di quest'anno.

    "Ricatto nucleare" o autodifesa?

    James E. Fanell, un colonnello della Marina statunitense in pensione, ha affermato che, se confermato, il nuovo test non sarebbe solo "una dimostrazione dei progressi" della Marina cinese nella tecnologia dei missili balistici di lancio sottomarino , ma anche "una dichiarazione agli Stati Uniti e al mondo dell'intenzione strategica di Pechino" di mantenere gli Stati Uniti "a rischio" con il "ricatto nucleare".

    Dopo il test di giugno, il portavoce del Ministero della Difesa cinese, Ren Guoqiang, ha dichiarato che "è normale che la Cina conduca ricerche e test scientifici" e che questi " non sono diretti contro alcun paese o entità specifici". "Il nostro sviluppo di armi e attrezzature è per soddisfare la domanda di base per proteggere la sicurezza nazionale della Cina", ha spiegato.

    Il sottomarino JL-3 è progettato per equipaggiare sottomarini missilistici di tipo 096 cinesi di prossima generazione. Si stima che abbia una portata intercontinentale di circa 9.000 chilometri ed è in grado di trasportare diverse testate guidate. Si prevede che entrerà in servizio il prossimo anno.


    Notizia del: 25/12/2019

    https://www.lantidiplomatico.it/dett...niti/82_32306/
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  8. #98
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    Predefinito Re: Cina e USA

    Xinjiang: X la strategia americana del kaos

    http://www.marx21.it/index.php/internazionale/cina/30214-xinjiangx-la-strategia-americana-del-kaos
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

  9. #99
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    Predefinito Re: Cina e USA

    La Cina apre l'esplorazione di petrolio e gas alle imprese straniere



    Il ministero cinese delle risorse naturali ha dichiarato che per la prima volta le società straniere potranno prendere parte all'esplorazione e alla produzione di petrolio e gas nel paese


    per proseguire: https://www.lantidiplomatico.it/dett...iere/82_32506/
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  10. #100
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    Predefinito Re: Cina e USA

    niente, sono troppo corrotti per essere un'alternativa agli USA. Faranno la fine della Russia sotto Eltsin. E se lo meritano.
    Una Cina, una Yugoslavia, una Russia, una Corea, una Palestina, un'Irlanda. E zero USA

 

 
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