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  1. #11
    Super Troll
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    Riflessioni per il 21 giugno

    Sotto il nome di saggezza, la libertà di spirito fu considerata per tutta l’antichità come il Bene Sovrano. Essa era l’oggetto, il santo oggetto, e quasi l’unico oggetto delle ricerche dei filosofi. I metodi per raggiungerlo costituivano la materia di libri interi. Noi abbiamo mutato tutto questo. Nelle scuole si continua a far studiare ai giovani quegli antichi elogi della saggezza, ma – al pari di tante altre verità che s’insegnano loro, – con il divieto di servirsene. Oggi, la parola saggezza è screditata, o piuttosto non si usa più poiché non ha più un senso vivo: la parola è morta con la cosa. Quanto alla libertà di spirito, in tempi normali, essa non attira affatto l’attenzione; nei momenti di crisi, è vista con sospetto. Un rifugio per civili, durante l’allarme: provate ad esser calmi un po’ troppo ostentatamente, eccovi sul punto di essere insultato. Allo stesso modo, provate ad essere un po’ troppo calmi in un posto di comando sotto il fuoco, non sono affatto sicuro che ciò vi attiri tutte le simpatie che si potrebbe pensare. Per la gente di oggi, la saggezza è «egoismo» e niente altro. Con questo eccola scomparsa; è il grande motivo di risentimento nel nostro mondo moderno che, come è noto, è fondato sull’amore. Non si tratta tanto del fatto che voi abbiate un valore; ma soprattutto che non vi sottraiate ad avere le difficoltà che hanno gli altri: ciò significherebbe «disertare». Tanto che, a volte, si direbbe che la società misura il valore di un uomo dalla quantità delle sue preoccupazioni, e che gli uomini se ne facciano deliberatamente carico per farsi vedere, come i farabutti compiono opere di bene per farsi perdonare. Così, alcuni sono accusati di non soffrire abbastanza, quando si farebbe meglio a lodarli per quelle ragioni, sia d’intelligenza sia di carattere, grazie alle quali non soffrono di più. E gli uomini della libertà di spirito possono ben avere anch’essi le loro sofferenze: o non appaiono o sono contestate. Non potrei giurare, d’altronde che, se pure in misura minima, la stessa cosa non succedesse all’epoca pagana. Sarebbe molto interessante fare ricerche sull’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti dei filosofi, e studiarne le immancabili variazioni. E’ soltanto all’approssimarsi del cristianesimo, quando il mondo antico si emaciava, aspirando ad una religione dell’intenerimento e della sofferenza, è soltanto allora che i filosofi furono mal visti, perché professavano la fermezza e la serenità, e le possedevano o pretendevano di possederle? Se non mi sbaglio, i testi che ho in mente, in cui dei filosofi si lamentano dell’opinione pubblica, sono di tutte le epoche. “Il popolo tiene duro contro la ragione; esso difende la sua malattia” dice educatamente Seneca. Infatti il popolo “difendeva la sua malattia” a sassate, e credo che è durante tutta l’antichità che i filosofi si fecero letteralmente lapidare, come alcuni raccontano essere loro accaduto… (…) …E poi bisogna proprio dire che il sentimento dell’alta libertà di spirito è un sentimento a tratti altamente inquietante. Si sente che ciò è abnorme. E’ abnorme il fatto di rimanere calmi, quando tutta la gente attorno a noi è inquieta. Ma ciò non è più abnorme di quanto non lo sia la stessa saggezza, né di quanto non lo sia ogni forma d’ascetismo, in questo mondo; l’una e l’altra, sono anch’esse, dei modi di costringere e superare la natura, e quindi di sfuggirle. In breve, possedere la libertà di spirito, significa essere saggio; ma non palesarla al primo venuto significa essere ancora più saggio. Ecco d’altronde un’antica lezione; essa fu impartita dagli stoici: “Fingi d’impietosirti, ma non t’impietosire”. Qualcuno ha detto che l’arte di governare è l’arte di nascondere la violenza. L’arte di farsi accettare è in gran parte l’arte di nascondere la propria libertà di spirito.

    Henry de Montherlant, Il Solstizio di Giugno

  2. #12
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    La salvezza si trova eliminando l'Io

    "Ogni ignorante immagina che l'esistenza intera sia in funzione della propria individualità, come se non esistesse altro che lui; pertanto, se accade una cosa che è contraria a ciò che egli vuole, egli afferma decisamente che tutto ciò che esiste è male". Ma la verità è che tutti i grandi mali "che gli individui umani provocano gli uni agli altri per i loro fini, le loro brame, le loro opinioni e le loro credenze, sono a loro volta tutti conseguenti a una privazione, perchè sono tutti conseguenze dell'ignoranza, ossia della privazione della conoscenza. Ogni individuo in ragione della sua ignoranza arreca a se stesso e agli altri grandi mali".
    Tratto da "Guida dei perplessi" di Mosè Maimonide, fine interprete della parola di Dio e di Aristotele, il quale ci rammenta che in questo mondo siamo "la goccia di un secchio"....




  3. #13
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    “Canto la gloria del risplendente Dio del Sole,
    la bellissima progenie del possente Giove,
    Colui che, attraverso la vivificante fonte solare,
    nella sua mente creatrice nascose
    la forma di una triade di splendidi Dei solari;
    da cui le multiformi forme del mondo emersero
    dalla mistica tenebra nella magnifica luce,
    perfetta e ricolma di beni della sfera intellettiva.
    Salve a te! Dio oltremondano della luce divina,
    l’immagine più bella del bene sconosciuto:
    poichè, come la luce procede dall’Uno,
    il Dio degli Dei, il fiore senza paragone della bellezza,
    gli Intelligibili, con occulti raggi divini,
    illumina; (...)"
    Giuliano Imperatore




    Informazioni su questo sito web



    esploratorihesperiani.wordpress.com


    SOLSTITIUM
    Da oggi, 19 Giugno, fino al 24 si svolgono i sette magici giorni del…

  4. #14
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    "Pagani sono tutti coloro che dicono sì alla vita, coloro per i quali 'Dio' è l'espressione per il grande sì a tutte le cose."
    (Friedrich Nietzsche, L'Anticristo)









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  5. #15
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano



    Alla fine di giugno del 363 Giuliano si stava ritirando dalla Mesopotamia, tartassato dai persiani. Il 26 giugno del 363 l'imperatore veniva ferito a morte nei pressi di Maranga, durante la ritirata della sua campagna persiana. La guerra, preparata minuziosamente, era iniziata bene per l'imperatore, che aveva diviso le sue forze, dandone la metà a Procopio, che avrebbe dovuto attaccare dall'Armenia. Giuliano procedette verso la Mesopotamia, arrivando a Ctesifonte insieme alle navi che portavano le macchine da guerra. Nei pressi della capitale persiana Giuliano vinse una battaglia campale, ma il mancato arrivo di Procopio rese impossibile proseguire l'assedio, per cui iniziò la ritirata, nella quale i persiani tartassarono i romani. Fu proprio durante una di queste scaramucce, a Maranga, che Giuliano, intervenuto senza aver indossato l'armatura, fu ferito da una lancia. Morirà la notte dopo.

  6. #16
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    L'ORCO DELLA MEMORIA ETRUSCA
    Figura a sinistra:
    Pittura parietale etrusca (375 - 350 a.C.) dalla Tomba dell’Orco di Tarquinia,Viterbo. L’immagine rappresenta un demone infernale, alato, con naso a forma di becco, barbuto e con capelli scarmigliati, armato di ascia o martello. Il termine demone deriva dal greco daimon, che indicava talora una singola divinità o, più frequentemente, un potere divino, oppure un essere spirituale di statuto semidivino, e che con il tempo venne impiegato soprattutto per indicare gli spiriti malevoli o quelli inferi, legati al mondo dei morti. Gli Etruschi avevano elaborato una ricca demonologia di cui rimane testimonianza soprattutto nell’arte funeraria. Tra le diverse figure di demoni si trovano quelle di giovani donne, a volte alate, tra le quali compare con frequenza quella denominata Vanth, probabilmente all’origine una dea che determinava i destini umani. Fra i demoni maschili aveva un ruolo predominante Charun, personificazione della morte, guardiano delle porte d’accesso al mondo degli inferi, rappresentato con il corpo grigio-verde, il naso adunco, capelli simili a serpenti e un mazzuolo in mano. Il suo nome deriva dal Caronte greco (il nocchiero che faceva transitare attraverso i fiumi infernali, gli spiriti dei morti), ma il suo aspetto e le sue funzioni sono diverse. Un altro demone spesso rappresentato nelle tombe è Tuchulcha, un essere zoo-antropomorfo con becco e zampe da uccello rapace, lunghe orecchie appuntite, capelli serpentiformi e grandi ali.
    Figura a destra:
    Affresco sulla parete della Tomba dell’Orco di Tarquinia (375 - 350 a.C.) che raffigura la divinità etrusca Aita, corrispondente al greco Ade, signore dei morti. Presso i Latini il dio Ade era identificato con Plutone, che talora veniva chiamato anche Orco:da cui il nome con il quale è convenzionalmente chiamata la tomba. Nel mondo greco Ade, il signore del mondo sotterraneo il cui nome era interpretato come “l’invisibile” e a cui erano consacrate le grotte e le cavità sotterranee, aveva come attributo uno speciale copricapo che aveva appunto la qualità di rendere invisibili. Nell’arte greca non vi sono raffigurazioni di tale oggetto sacro, che questa immagine etrusca identifica con una pelle di lupo. L’impiego di maschere e costumi animali attraverso i quali si “presentificavano” i morti ricomparirà nelle cerimonie popolari dal Medioevo fino all’epoca contemporanea.








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  7. #17
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    La morte fisica è semplicemente un evento che fa parte del passaggio di un'anima da un regno ad un altro.
    Michael Newton



  8. #18
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    'Il rapimento di Persefone' pittura murale, nella tomba reale di Persefone, Vergina, Grecia.
    Uno dei più significativi affreschi sopravvissuti del IV secolo a.C., trovato in una delle tombe reali verginiane di Filippo II, La tomba di Persefone. Per considerare la sua importanza possiamo analizzare il suo importante contributo al mito greco, all'arte greca e alla morte di uno dei governanti greci più influenti della storia, confrontando al contempo la sua somiglianza con il poema di Ovidio….



  9. #19
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    L'Irlanda pagana

    L'Irlanda storica: antichi siti
    Fermati quasi ovunque in Irlanda e troverai a portata di mano una testimonianza dell'antico passato del Paese. Devi soltanto sapere cosa cercare


    Tumuli, cerchi di pietre circondati da mucche al pascolo, enormi dolmen e incredibili tombe a corridoio...

    sono tutti sparsi in abbondanza sul suolo irlandese. E talvolta nei luoghi più inaspettati.
    Chi avrebbe pensato, ad esempio, che il più antico sistema di muri noto al mondo si trovasse sotto un fazzoletto di palude nella parte ovest del Mayo? Sparsi su diversi chilometri, i Céide Fields sono un paesaggio di case, mura e tombe in pietra costruite in base a principi matematici dai coltivatori neolitici 5.000 anni fa.
    I visitatori possono fare un tour guidato o semplicemente passeggiare verso il bordo della scogliera e meravigliarsi che sia stato costruito qualcosa così vicino alle tempestose onde dell'Atlantico.

    A ovest, sembra che le persone siano sempre state attirate a insediarsi nei posti più selvaggi d'Irlanda. Cos'altro se non una posizione strategica potrebbe spiegare la presenza di Dún Aonghasa, un forte preistorico in pietra arroccato su una scogliera all'estremità delle Isole Aran nell'oceano Atlantico? È fin troppo semplice immaginare quanto possano essere rimasti stupiti gli invasori in avvicinamento: il National Geographic ha recentemente incluso la sua posizione "impossibile da scalare" tra le 10 migliori viste dell'oceano.
    Luci del nord...
    Le sorprese non sono finite. Sapevi che i cerchi di pietre abbondano nelle contee di Fermanagh e Tyrone? O che al Mount Sandel, vicino a Coleraine, troverai il primo insediamento conosciuto in Irlanda risalente al 7.000 a.C. circa e che lo rende persino più antico di Carrowmore a Sligo e molto, molto più antico delle piramidi d'Egitto?
    E mentre spesso si parla della roccaforte dei Re Supremi d'Irlanda a Tara, non dimentichiamo il Navan Fort vicino ad Armagh, sede dei re dell'Ulster, reso famoso nelle saghe del mitico eroe irlandese Cú Chulainn.
    Pensi che a un amico possa interessare questo articolo? Fai clic su per salvare e condividere
    Se i muri potessero parlare...
    "What's the story?". Ovunque andrai in Irlanda, sentirai questo saluto informale che dà il via alle conversazioni e dice molto sull'importanza della narrazione e della storia orale nella cultura irlandese, così come sulla cordialità della sua gente. E così come qui non sei mai lontano da una fortezza ad anello o da un cerchio di pietre, non lo sei nemmeno da allegri racconti di antichi guerrieri, strane creature o santi pionieri.
    Spingiti attraverso l'antico rododendro sotto la Muck Rock su Howth Head, nella contea di Dublino, ad esempio, e incontrerai un dolmen collassato risalente a 2.500 anni fa. Localmente è noto come Aideen's Grave. Perché? Aideen era una guerriera che morì di dolore poco dopo che suo marito Oscar venne ucciso in battaglia. Si dice che il padre di Oscar, Oisín, l'abbia sepolta personalmente qui sotto una lastra di copertura del peso di 75 tonnellate.
    Cerchie di amici
    Tesori simili giacciono nascosti al Lough Gur, nella contea di Limerick. Fermati sull'incantevole lago e troverai un luogo in cui le persone vivono da almeno 5.500 anni. Non potrai fare un passo senza incontrare un cerchio di pietra, un forte collinare o un massiccio roccioso di qualche tipo.
    Ricorda di muoverti con cautela: si dice che ogni sette anni Gur richieda il cuore di un umano. Nel vicino Grange Stone Circle, tuttavia, gli escrementi di mucca sono una minaccia più imminente.
    Quindi, come vedi, una parte della storia d'Irlanda non è mai lontana, ma non cercare solo l'ovvio (e nemmeno gli escrementi di mucca), sono spesso le storie di contorno che ti toglieranno il fiato.

  10. #20
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    Predefinito Re: L'immortalità del grande universo pagano

    Il 1° luglio del 776 a. C. avevano inizio, per gli storici, le prime Olimpiadi, in Grecia, in onore di Zeus. In realtà pare che venissero celebrate già dal XIII secolo. Erano un evento religioso-sociale panellenico. Pertanto, considerato che la torcia sacra viene accesa ancora a Olimpia, dobbiamo considerare questi giochi come L'ULTIMO RITO PAGANO CHE CONTINUA A CELEBRARSI ANCORA OGGI. In foto l'antico stadio di Olimpia, nel Peloponneso







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