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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Conferenza stampa Commissione UE sulla Svizzera: Bruxelles attacca la Svizzera

    Berna, 17.12.2018 – L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) non è disposta, anche dopo la conferenza stampa di Johanness Hahn, Commissario UE per la Politica europea di vicinato e negoziati di allargamento, a cambiare la sua posizione. La bozza in esame di un accordo-quadro con l’UE è inadeguata. L’accordo assoggetta la democrazia, la legislazione e la giurisdizione svizzere alla Corte di giustizia UE (CGUE). L’UE pretende che tutti gli sviluppi giuridici rilevanti per il mercato interno siano obbligatoriamente ripresi dalla Svizzera. I previsti tribunali arbitrali non esercitano alcun ruolo in questa «ripresa dinamica obbligatoria del diritto». Inoltre, la prevista ripresa automatica del diritto associata alla giurisprudenza della CGUE, porta anche alla ripresa automatica della normativa inerente alla cittadinanza dell’Unione europea. Questa normativa pone su un piano di uguaglianza il cittadino europeo e quello svizzero, garantendo al primo, fra le altre cose, l’illimitato accesso alle assicurazioni sociali svizzere. In seguito, l’accordo-quadro con l’UE esige dei pagamenti miliardari obbligatori e periodici agli Stati UE. Una «super-clausola ghigliottina» assicura all’UE, in modo ricattatorio, la perennità di un accordo-quadro a suo unico vantaggio. Conclusione: Bruxelles vuole fare della Svizzera un suo Stato satellite, pur consapevole che ciò costituirebbe l’annientamento della democrazia diretta di uno Stato sovrano.

    L’accordo in esame porta a un’adesione de facto all’UE senza diritto di voto ed è quindi l’opzione peggiore per la Svizzera.

    L’ASNI condanna la politica UE della pressione e del ricatto. L’affermazione del commissario UE Hahn, secondo cui Bruxelles non eserciterebbe alcuna pressione e rispetterebbe la sovranità della Svizzera, alla luce dell’attacco dell’UE alla piazza borsistica svizzera, suona come una beffa. Dietro alla facciata diplomatica, si cela l’impotenza della burocrazia UE che tenta, con la repressione, di salvare dal crollo la sua costruzione sbagliata.
    https://asni.ch/conferenza-stampa-co...a-la-svizzera/

  2. #12
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    La Svizzera ha ritirato la sua candidatura all' Unione Europea...
    Gli aguzzini UE ringraziano così, dimostrando apertamente la loro reale natura che è tutto fuorchè democratica, tutto fuorchè aperta alle pari opportunità, tutto fuorchè eticamente corretta... si spera che le popolazioni europee si accorgano della montagna di euro-balle che la propaganda UE serve sottobanco dagli inchinati Media - mainstream

    Boris
    Io mi sono occupato di scrivere, di raccontare con rispetto ed attenzione ai dati reali, un pò di storia d' Italia... https://blog.libero.it/wp/euroexit/

  3. #13
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Accordo quadro: Ueli Maurer vuole trattative supplementari
    Il neo presidente della Confederazione manda segnali a Bruxelles

    Il neo presidente della Confederazione Ueli Maurer manda segnali a Bruxelles. In un'intervista rilasciata all'emittente TeleZüri ha dichiarato di voler condurre trattative supplementari sull'accordo quadro con l'Unione europea (Ue).
    A margine di un incontro elettorale dell'UDC a Oberglatt (ZH), il presidente ha affermato che "ad oggi l'accordo quadro non sarebbe approvato dal punto di vista della politica interna. Sono necessarie importanti trattative supplementari".
    "Ora è il momento delle consultazioni, bisogna capire dove effettivamente ci sono delle differenze di vedute. Nascerà quindi un dossier che porteremo ancora una volta a Bruxelles, chiedendo di parlarne", ha aggiunto Maurer.
    A metà dicembre il commissario europeo Johannes Hahn aveva escluso, parlando coi media, ulteriori trattative. Il Consiglio federale aveva invece reso noto che se le attuali discussioni dovessero fallire se ne riparlerà al più presto da metà 2020.
    https://www.ticinonews.ch/svizzera/4...-supplementari

    Ottima idea, quella di Maurer. Quando da Bruxelles risponderanno che l'accordo quadro dovrà essere accettato così come piace a loro, con ogni probabilità la percentuale di persone favorevoli a tale accordo calerà ancora.

  4. #14
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Un po' di aggiornamenti:

    "O firmate l'accordo quadro o stop ai negoziati bilaterali". L'UE è decisa
    Una direttiva interna chiede di non negoziare più né trattati nuovi né attualizzazione di quelli nuovi in svariati ambiti, tra cui anche l'accordo sulla libera circolazione delle persone. Maurer vorrebbe aspettare le europee
    di PB

    BRUXELLES – Neppure gli esperti chiamati in causa dal Consiglio Federale per esprimersi sulla bozza di accordo quadro con l’UE hanno saputo dire con chiarezza se sia positivo o negativo. Dunque, si tergiversa. Ma l’Unione Europea sta giocando pesante, perché vuole la firma e la vuole in tempi rapidi.
    Lo stesso Consiglio Federale spiega che una non firma “comporterebbe per esempio l’interruzione dei negoziati in corso in settori come l’energia elettrica, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (che l’UE collega alle questioni istituzionali) nonché la non disponibilità al rinnovo del riconoscimento dell’equivalenza della regolamentazione svizzera in materia di mercati borsistici”.
    Non solo. L’Unione Europea ha deciso di fa sospendere ogni negoziato con la Svizzera per quanto concerne accordi bilaterali, nell’ambito degli accordi sulla libera circolazione delle persone, sull’agricoltura, sulle barriere non tariffarie e sui trasporti terrestri e aerei. Lo anticipa la NZZ, che riporta una direttiva interna della Commissione europea, a firma di Martin Selmayr, segretario generale della Commissione UE, e Clara Martinez, capo di gabinetto di Junker.
    Anche l’equivalenza borsistica, oggetto di un tira e molla fra Svizzera e UE poche settimane fa, è menzionata.
    A meno che ci fosse un interesse superiore dell’UE, dunque, non ci potrebbe più essere, in caso di non firma, alcun nuovo negoziato sui dossier che consentono alla Svizzera di accedere al mercato interno dell’UE, sia per quanto riguarda nuove intese sia per l’attualizzazione di quelle vecchie.
    Come a dire, le pressioni ci sono. Maurer l’altro giorno ha affermato che fra pochi mesi, dopo le elezioni europee, si potrebbe avere a che fare con un’UE diversa. Il braccio di ferro è in corso.
    https://www.ticinolibero.ch/politica...-l-ue-e-decisa

    P.s.: è già significativo se gli "esperti" chiamati dal Consiglio Federale non riescono a dire se l'accordo sia positivo o negativo. Tirando ad indovinare, direi che significa che è proprio un disastro, ma non lo vogliono ammettere.

    'L'accordo quadro è un suicidio per la Svizzera'
    Christoph Blocher al tradizionale incontro all'Albisgüetli ha ribadito la contrarietà dell'Udc all'intesa con l'Unione europea
    di Ats

    Nessuna sorpresa al tradizionale raduno dell'Udc all'Albisgüetli: l'ex consigliere federale Christoph Blocher non ha infatti perso tempo e ha esortato i membri del partito a lottare con forza contro l'accordo quadro istituzionale tra la Svizzera e l'Unione europea, un vero suicidio per il paese. L'Udc potrebbe anche ricorrere all'arma del referendum.
    L'accordo quadro, in merito al quale mercoledì il Consiglio federale ha lanciato una serie di incontri con le cerchie interessate, è un "classico trattato di assoggettamento", ha dichiarato Blocher.
    Ancora una volta il patriarca dell'UDC ha messo in guardia dagli effetti di una tale intesa, che obbligherebbe la Svizzera a sottostare alle leggi dell'UE. "Accettando questo accordo stiamo comprando merce ad occhi chiusi", ha enfatizzato Blocher: non sappiamo cosa esso comporterà per il futuro. Ciò che invece è chiaro è che la Svizzera legata all'UE a doppia mandata.
    Secondo Blocher, l'intesa è dannosa per la concorrenza e mette in pericolo l'occupazione, i salari e persino la pace sociale. Il tribuno zurighese ha ribadito: "l'accordo dovrebbe invece rafforzare le buone condizioni economiche" del paese. Questo trattato costituisce un "suicidio per la Svizzera".
    "Ma i dirigenti tremano davanti alla Commissione Europea come conigli davanti a un serpente", ha criticato Blocher, riferendosi a un'esortazione di Economiesuisse di accettare l'accordo. "Sempre questa paura delle minacce e delle pressioni dall'estero", ha deplorato il democentrista.
    Il motto dovrebbe essere: "una Svizzera indipendente si governa da sola". Ogni volta che il paese ha agito in quest'ottica le cose sono andate bene, quando si è fatto altrimenti le cose hanno preso una brutta piega.
    "Dovremo probabilmente ricorrere al referendum, se l'accordo verrà adottato così come è dal parlamento", ha affermato Blocher. Come nel caso della votazione per lo Spazio economico europeo di 27 anni fa, l'UDC potrebbe dover portare avanti da sola questa battaglia.
    https://www.laregione.ch/svizzera/sv...er-la-svizzera

    Ma qui si sapeva, l'UDC era contrario da tempo. Più interessante, dopo la contrarietà dei sindacati, è la posizione del PPD, altro partito di governo:

    «L'accordo quadro con l'UE non è abbastanza dettagliato»
    Al termine di un incontro di due giorni a Locarno, il gruppo PPD alle camere federali ha comunicato oggi che esorterà il governo a chiarire quattro punti
    ats/ADN

    LOCARNO - Per gruppo PPD alle Camere federali l'accordo quadro tra Svizzera e Unione europea (UE) presentato dal Consiglio federale non va abbastanza in profondità. Al termine di un incontro di due giorni a Locarno, i parlamentari hanno comunicato oggi che esorteranno il Consiglio federale a chiarire quattro punti in particolare.
    «Si tratta di analizzare in modo approfondito tutti gli aspetti di questo accordo», ha dichiarato il consigliere agli Stati Filippo Lombardi al termine del tradizionale ritiro annuale di due giorni del gruppo PPD alle Camere, dedicato questa volta all'accordo quadro. «Dobbiamo disporre di uno strumento in grado di garantire le relazioni bilaterali e difendere la neutralità della Svizzera», ha aggiunto il "senatore" ticinese.
    In quanto paese esportatore la Svizzera ha un interesse vitale per l'apertura dei mercati e il mantenimento di buone relazioni con l'UE e i Paesi limitrofi: il gruppo PPD si è sempre impegnato in favore della via bilaterale, è stato sottolineato a Locarno. Per consolidare questa via i parlamentari PPD sostengono il principio di un accordo quadro.
    Tuttavia, un accordo quadro concluso a spese della sovranità svizzera o del suo mercato del lavoro «non è un'opzione praticabile per il gruppo parlamentare»: il progetto nella sua forma attuale non è soddisfacente ed è probabile che non ottenga il sostegno della maggioranza.
    «Sono stati individuati quattro ambiti" che necessitano di una discussione più approfondita e di chiarimenti», ha dichiarato Lombardi. Il primo riguarda la la procedura da adottare in caso di risoluzione dei conflitti: il ruolo esatto della Corte di giustizia dell'Unione europea dovrà essere meglio precisato.
    Il secondo punto è quello della la direttiva sulla cittadinanza europea, che secondo il gruppo PPD deve essere esclusa dal campo di applicazione dell'accordo istituzionale. Il terzo tema è quello degli aiuti sociali, per i quali il partito chiede che sia rispettata la sovranità dei cantoni in ambito fiscale. L'ultimo settore, infine, riguarda il mercato del lavoro e in particolare le misure di accompagnamento: si dovrà mantenere il livello di protezione attuale.
    Il gruppo PPD alle Camere chiede al Consiglio federale di approfondire questi aspetti prima di adottare una decisione definitiva sull'accordo quadro. Inoltre il Consiglio federale deve spiegare chiaramente le conseguenze economiche di un rifiuto dell'accordo nell'ambito della consultazione.
    Alla due giorni ticinese hanno partecipato anche il presidente del partito Gerhard Pfister e il segretario di Stato per gli affari europei Roberto Balzaretti.
    https://www.tio.ch/svizzera/politica...za-dettagliato

  5. #15
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    La Svizzera è controllata da mafia e drangheta.

  6. #16
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Citazione Originariamente Scritto da alessandro74 Visualizza Messaggio
    La Svizzera è controllata da mafia e drangheta.
    Hai dimenticato Topo Gigio.

  7. #17
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Intanto, da un altro partito di governo si dice che...
    Accordo quadro: "Non a qualsiasi prezzo"
    Per Hans-Ulrich Bigler, direttore Usam, il partenariato sociale non va sacrificato sull'altare dell'accordo con l'UE

    Sono favorevole agli accordi bilaterali, ma non voglio che il partenariato sociale - un'istituzione svizzera - venga sacrificato sull'altare dell'accordo istituzionale con l'Ue. Questa la posizione espressa dal consigliere nazionale Hans-Ulrich Bigler (PLR/ZH), direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam), in un'intervista pubblicata oggi dalla "Neue Zürcher Zeitung" (NZZ).

    Secondo Bigler, da una lettura attenta della bozza d'accordo saltano all'occhio alcuni aspetti sensibili che dovrebbero spingere il Consiglio federale a domandare ulteriori negoziati, nonostante l'atteggiamento di chiusura di Bruxelles al riguardo.

    Per il presidente dell'Usam, le piccole e medie imprese dipendono fortemente da un accesso il più libero possibile al mercato unico europeo, ma le condizioni poste dall'Europa sono difficili da digerire.

    Per il deputato zurighese, infatti, sono in pericolo le misure di accompagnamento volte a proteggere i salari in Svizzera, specialmente nei confronti dei distaccati, senza contare che alla Svizzera verrà prima o poi chiesto di riprendere la direttiva Ue sulla cittadinanza.

    Quest'ultima regola l'accesso dei cittadini comunitari alle assicurazioni sociali. Su questo punto, regna incertezza quanto agli sviluppi futuri, ha sostenuto Bigler al foglio zurighese. Un disaccordo con Bruxelles circa il pagamento della disoccupazione per i frontalieri da parte dello Stato (ora è lo Stato di residenza, n.d.r) in cui lavorano potrebbe costarci cifre milionarie a tre zeri.

    A detta del presidente dell'Usam, anche se altre organizzazioni economiche, come Swissmem, sostengono l'accordo quadro, non bisogna dimenticare che le intese bilaterali con l'Ue sono state accettate in Svizzera a condizione che venissero adottate misure di accompagnamento a protezione del mercato del lavoro, misure cui tengono sia le imprese che i sindacati. Senza il consenso di quest'ultimi si rischia di mettere in pericolo la pace sociale nel Paese.

    Nel corso dell'intervista, Hans-Ulrich Bigler ha relativizzato anche l'impatto sull'economia elvetica circa l'eventualità che si giunga a una situazione di stallo con l'Ue. Nonostante le cassandre, dopo il no del popolo allo Spazio economico europeo nel 1992, "abbiamo sottoscritto con l'Ue dieci anni dopo gli accordi bilaterali".

    Certo, la Svizzera ha vissuto negli anni seguenti il voto negativo popolare una crisi economica, causata secondo Bigler anche dallo scoppio della bolla immobiliare. La Svizzera ha utilizzato quel periodo di stagnazione per rivitalizzare la propria economia, mediante l'adozione di leggi sul mercato interno e per combattere i cartelli, ha rammentato.

    La Svizzera, a detta del consigliere nazionale PLR, può sopportare un'erosione degli accordi bilaterali, ma deve essere pronta anche a pagarne il prezzo. Per far fronte a uno stallo con l'Europa, secondo Bigler si potrebbe ridurre la regolamentazione interna, "come proponiamo da anni".

    Dal Consiglio federale, che la settimana scorsa ha lanciato una procedura di consultazione sulla bozza di accordo, Bigler si attende che esso rifletta con chi proseguire le trattative con l'Ue, ossia a che livello, e che si prepari ad affrontare eventuali misure di ritorsione provenienti dall'Ue, come è stato il caso dell'equivalenza solo temporanea ottenuta dalla Borsa svizzera e delle contromisure prese da Berna.
    https://www.ticinonews.ch/svizzera/4...alsiasi-prezzo

  8. #18
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Altri aggiornamenti.

    Alle voci sempre più critiche della politica svizzera, sempre meno disposta a sottoscrivere l'accordo-capestro, i politici dell'UE rispondono come da loro abitudine:
    L'europarlamentare avvisa la Svizzera: "Non sperate in un aiuto dall'UE"
    Il deputato tedesco Elmar Brok: "Accordo quadro, nessun margine di manovra sulla libera circolazione"

    "Quando si tratta dell'integrità del mercato unico e dell'attuale struttura dell'Unione Europea, non ci sono margini di manovra". E' tanto chiaro quanto risoluto l'europarlamentare Elmar Brok, intervistato dal Blick, nell'avvisare la Svizzera sull'andamento delle trattative per l'accordo quadro con l'UE.
    Al quotidiano zurighese, il deputato tedesco spiega come "le paure e i dubbi della Svizzera non stanno rendendo facili le trattative. Ma l'UE non si muoverà sulla questione della libera circolazione".
    "Gli svizzeri, come gli inglesi per la Brexit, dovranno finalmente capire che non avranno l'accordo senza concessioni sulla libera circolazione", avverte Brok.
    https://www.ticinonews.ch/svizzera/4...-aiuto-dall-ue

    E pensare che per "salvare" la libera circolazione Consiglio ed Assemblea Federale si sono fatti scrivere la legge dall'estero ed hanno violato la Costituzione su cui hanno giurato...

    Poi... Ad inzio gennaio avevo scritto:
    Citazione Originariamente Scritto da Halberdier Visualizza Messaggio
    https://www.ticinonews.ch/svizzera/4...-supplementari
    Ottima idea, quella di Maurer. Quando da Bruxelles risponderanno che l'accordo quadro dovrà essere accettato così come piace a loro, con ogni probabilità la percentuale di persone favorevoli a tale accordo calerà ancora.
    Ed ora...
    Svizzera-Ue: non c'è più margine di manovra
    Lo ha dichiarato il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici

    La Svizzera non ha più "alcun margine di manovra" negoziale sull'accordo quadro istituzionale con l'Unione europea. È quanto ha affermato oggi Pierre Moscovici, in un'intervista rilasciata a RTS, la radio della Svizzera romanda, in margine al Forum economico mondiale di Davos.
    "Per parte nostra la negoziazione sull'accordo" con la Confederazione "è definitivamente terminata", ha sottolineato il commissario europeo per gli affari economici e monetari.
    Moscovici confida che il Consiglio federale si allinei all'intesa proposta da Bruxelles. "Non c'è altra soluzione", ha dichiarato, sostenendo che l'accordo in questione si rivelerà positivo "per le due parti"
    https://www.laregione.ch/svizzera/sv...ine-di-manovra

    Moscovici non sorprende Cassis
    Accordo quadro e assenza di margini negoziali: il consigliere federale ricorda che sul dossier l'UE non ha mai cambiato linea

    Ignazio Cassis non è sorpreso dalle recenti dichiarazioni di Pierre Moscovici sull'accordo quadro istituzionale fra Svizzera e UE. Mercoledì, in margine ai lavori del WEF di Davos, il commissario europeo ha dichiarato che sul dossier la Svizzera non dispone più di alcun margine negoziale.
    Si tratta però, rileva il consigliere federale, della posizione già espressa in materia da Bruxelles. L'UE, sul dossier, non ha mai cambiato linea. "L'ha detto chiaramente in novembre: ha detto 'per noi i negoziati sono conclusi'. È loro diritto e hanno detto 'possiamo rinegoziare, ma con la nuova Commissione e sulla base di un nuovo mandato negoziale'. Quindi, in qualche modo ripartendo da zero", ha precisato giovedì il ministro degli esteri ai microfoni della RSI.

    Il dialogo fra le parti rimane però aperto, mentre il discusso dossier, ricorda Cassis, "non è più nelle mani del Consiglio federale", ma in quelle "del paese". Si tratta in buona sostanza di attendere, nei prossimi mesi, l'esito delle consultazioni interne che sono state avviate in relazione all'accordo. Solo al termine delle medesime, il Governo potrà prendere posizione.

    Le consultazioni si stanno intanto rivelando già difficili. E i sindacati svizzeri, nella loro opposizione all'accordo quadro, hanno ora incassato il sostegno di quelli europei. "Io così com'è non lo firmerei" ha dichiarato a Davos il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, Luca Visentini. A suo dire la Svizzera dispone di un ottimo sistema di tutela dei lavoratori e delle loro condizioni salariali. Non tocca quindi alla Confederazione adattarsi all’Europa, ma semmai il contrario: è il modello elvetico delle misure di accompagnamento, che dovrebbe essere esteso all’intera UE.
    https://www.rsi.ch/news/svizzera/Mos...-11350266.html

    Và che qualcuno comincia a intuire che a fare scuola dovrebbe essere il modello migliore, non quello sostenuto con più forza...

  9. #19
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    L'accordo quadro sotto la lente
    La traduzione in tedesco dell'accordo quadro istituzionale Svizzera-UE è da poco dipsonibile. Il trattato sarà oggetto di consultazioni nel corso di vari mesi. Noi l'abbiamo analizzato

    L'amministrazione federale, con un organico ben funzionante, ha lavorato per oltre un mese alla traduzione tedesca della cosiddetta "facilitazione delle relazioni bilaterali tra l'Unione europea e la Confederazione svizzera", nota anche come accordo quadro istituzionale. Tutti ne parlano e ne parlano già. Ma cosa contiene veramente?

    1. Preambolo

    L'introduzione contiene dichiarazioni di intenti. Sottolinea in particolare i "contributi autonomi svizzeri a vari progetti e programmi dell'Unione europea". Il Consiglio federale afferma nella sua breve relazione che questo "non crea alcun obbligo di pagare i contributi regolarmente e indefinitamente". Tuttavia, nelle sue "spiegazioni" un po 'più dettagliate, ammette che, sebbene il preambolo non sia giuridicamente vincolante, ha un "carattere politico". In breve, il Consiglio federale ha assunto un impegno politico per rendere "contributi autonomi" all'UE.

    2. Campo di applicazione

    L'accordo quadro istituzionale è "applicabile agli accordi di accesso al mercato esistenti e futuri" tra la Svizzera e l'UE e pertanto estensibile. Per il momento, copre i cinque accordi bilaterali (libera circolazione delle persone, trasporto aereo, trasporto terrestre, agricoltura e ostacoli tecnici al commercio). Il Consiglio federale è lieto di avere "limitato" l'accordo quadro istituzionale a questi cinque accordi. Una logica interessante, perché se una limitazione a cinque accordi è una cosa buona, limitare a zero l'accordo dovrebbe essere ancora migliore.

    3. Ripresa del diritto

    Capitoli su "meccanismi istituzionali" sono al centro dell'accordo. Qual è l'essenza?
    Innanzitutto, solo l'UE può cambiare la legge. Il Consiglio federale scrive che la Svizzera deve "integrare al più presto gli sviluppi rilevanti del diritto dell'UE nei pertinenti accordi di accesso al mercato". In altre parole, l'UE promulga le nuove leggi che la Svizzera deve riprendere. La Svizzera potrebbe avere voce in capitolo nello sviluppo delle leggi dell'UE ("decision shaping"), ma non ha potere decisionale.
    In secondo luogo, la Svizzera si sottopone alla giurisdizione della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE), la Corte suprema dell'UE, vale a dire giudici stranieri. Ai sensi dell'articolo 4 dell'accordo, la CGUE ha giurisdizione sui "principi del diritto dell'UE". Il Consiglio federale spiega che questo "sarà naturalmente il caso in generale", dal momento che tutti gli accordi della Svizzera con l'UE si basano "in gran parte sul diritto dell'UE".
    In terzo luogo, se la Svizzera respinge la legge mediante referendum o decisione del Parlamento, l'UE può imporre sanzioni, note come "misure di compensazione". Secondo il Consiglio federale, questi "possono arrivare a sospendere uno o più accordi di accesso al mercato coperti dall'accordo istituzionale", ma devono essere "proporzionali". Spetterà a un tribunale arbitrale decidere in merito alla proporzionalità in caso di crisi. Il Consiglio federale scrive che la Svizzera rimarrà libera e sovrana nonostante la minaccia di sanzioni. Sarebbe la libertà del reo, libero di infrangere le regole finché accetta di essere punito.
    In quarto luogo, l'accordo quadro istituzionale prevede un "tribunale arbitrale" in caso di controversia. Non è certo che questo tribunale arbitrale sia davvero così indipendente e libero come sostiene il Consiglio federale nelle sue spiegazioni, probabilmente un po' euforiche. Il progetto di accordo afferma chiaramente che "la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea vincola il tribunale arbitrale".
    In quinto luogo, il Consiglio federale afferma nella sua breve relazione che "il recupero automatico del diritto è escluso". Svizzera potrebbe decidere "di ogni aggiustamento in conformità alle procedure decisionali previste dalla Costituzione," il diritto di referendum essere preservata - anche sotto la spada di Damocle di una sanzione, dovrebbe essere aggiunto.
    L'articolo 14 dell'accordo quadro istituzionale stabilisce tuttavia che un recupero automatico del diritto, o più precisamente quasi automatico, è pienamente previsto. Fino alla decisione del popolo o del Parlamento svizzero, "le parti attuano provvisoriamente la modifica", a meno che la Svizzera non informi l'UE "dell'impossibilità di un'applicazione provvisoria, debitamente motivato ". In breve, il nuovo regolamento entra automaticamente in vigore, a meno che la Svizzera non sostenga fermamente le ragioni dell'impossibilità. In caso di referendum, l'emendamento provvisorio sarà annullato, o meno, a seconda della decisione della Corte di giustizia dell'Unione europea. Per anni, il Consiglio federale ha elogiato la "certezza giuridica" che l'accordo quadro istituzionale avrebbe portato, ma significherebbe anni di esitazione e incertezza giuridica.

    4. Ghigliottina

    Se la Svizzera o l'Unione europea intendono denunciare l'accordo quadro istituzionale, diverse clausole a ghigliottina sarebbero immediatamente applicabili. Una clausola ghigliottina significa che diversi accordi sono collegati. La denuncia di un accordo implica automaticamente quella di tutti gli altri. Oggi abbiamo una clausola ghigliottina dell'UE. Nuove clausole di ghigliottina verrebbero aggiunte al "presente Accordo e agli accordi che fanno riferimento ad esso" (articolo 22), e quindi a tutti gli accordi futuri. La Svizzera sarebbe molto più legata all'Unione europea.

    5. Protezione dei salari

    Il Consiglio federale scrive che l'UE inizialmente voleva essenzialmente concludere l'accordo quadro istituzionale per porre fine alle "misure di accompagnamento" imposte dalla Svizzera alla libera circolazione delle persone. La protezione dei salari, dei controlli e delle restrizioni imposte ai fornitori di servizi europei è una spina nel fianco dell'UE. Richiede che la Svizzera rinunci alle misure di protezione dei lavoratori con le sue parti sociali e le sostituisca con le misure proposte, cioè quelle dettate dall'UE. L'accordo quadro istituzionale dichiara letteralmente in diverse occasioni "la Svizzera ha il diritto ...", solo la dicitura indica chiaramente chi dà gli ordini e chi deve obbedire. Il Consiglio federale si oppone a questi dettami, ma non può imporre le sue opinioni.

    6. Libera circolazione delle persone

    A tale riguardo, l'UE e la Svizzera non sono ancora in grado di raggiungere un accordo. La Costituzione federale richiede una riduzione della libertà di circolazione nel suo articolo contro "l'immigrazione di massa". L'UE vuole aumentarla. L'obiettivo dell'UE è quello di ampliare l'attuale libera circolazione dei lavoratori verso la piena cittadinanza europea attraverso il recupero quasi automatico della legge.
    Cittadinanza europea significa un più facile accesso ai servizi sociali svizzeri per potenzialmente 500 milioni di cittadini europei, il pagamento delle indennità di disoccupazione ai cittadini europei che perdono rapidamente il loro posto di lavoro in Svizzera, un più facile insediamento, un più facile accesso alla nazionalità, 'espulsione più difficile di cittadini UE colpevoli di reati gravi, il diritto di voto nelle elezioni comunali per tutti i cittadini europei residenti. Tedeschi o rumeni potrebbero diventare capo magistrato di un comune svizzero.

    7. Eccezioni

    Il protocollo n. 2 dell'accordo quadro istituzionale fa riferimento alle eccezioni al futuro sviluppo dinamico del diritto dell'UE. Riguardano in particolare il peso totale massimo consentito per i camion da 40 tonnellate, il divieto di circolare di notte e di domenica, il mancato aumento della capacità stradale (galleria del Gottardo), il prelievo sui veicoli pesanti legato alle prestazioni, il divieto di transito internazionale di animali da macello su strada.
    Il Consiglio federale non è riuscito a imporsi in due aree sensibili. Da un lato, l'UE vuole sollevare le obiezioni della Svizzera sull'importazione di sementi geneticamente modificate. D'altro canto, l'UE richiede in futuro oltre 300 000 lavoratori frontalieri europei di beneficiare delle indennità di disoccupazione in Svizzera. L'UE potrebbe raggiungere entrambi questi obiettivi con l'accordo quadro istituzionale. Non è garantito il mantenimento di altre eccezioni visto lo sviluppo unilaterale del diritto. La protezione delle retribuzioni in Svizzera è un'altra eccezione attualmente messa in discussione dall'UE.

    8. Libero scambio

    L'allegata "Dichiarazione comune" sull'Accordo di libero scambio del 1972 è un argomento spinoso. Garantisce oltre il 90% delle esportazioni svizzere verso l'Europa. L'UE vorrebbe anche subordinare questo accordo al diritto dell'UE, ai giudici, alle sanzioni e alle ghigliottine multiple. La Svizzera ha rifiutato "fin dall'inizio", come recalcitrante scrive il Consiglio federale. Ora sembra stia lasciando andare la zavorra con il concetto di "modernizzazione". L'accordo quadro istituzionale prevede "l'inizio di negoziati formali nel corso del 2020" sull'accordo del 1972. Se l'UE riuscirà a imporre le proprie opinioni, ciò stabilirà di fatto la sovranità europea sul più importante accordo commerciale in Svizzera. Di conseguenza, la Svizzera e l'UE si stanno avvicinando alle regole commerciali e alla politica economica. Chi sarebbe ancora interessato a concludere un accordo di libero scambio separato con la Svizzera perfettamente sincronizzato con l'UE?

    9. Aiuti di Stato

    L'UE richiede "le stesse condizioni" per tutti gli attori del mercato unico europeo. Gli aiuti di Stato sono quindi in gran parte vietati. Anche le agevolazioni fiscali sono considerate dall'UE un aiuto di Stato, scrive il Consiglio federale. Conseguenze: nel caso di un accordo sull'elettricità - già previsto - gli impianti idroelettrici svizzeri sarebbero messi in difficoltà. In caso di accordo sui servizi finanziari, le banche cantonali dovrebbero rinunciare alla garanzia statale. Infine, dato che un basso livello fiscale è considerato una sovvenzione illegale agli occhi dell'Unione europea, la Svizzera dovrebbe infine aumentare il tasso IVA dall'attuale 7,7% nel minimo europeo del 15%.

    10. Conclusione

    L'accordo istituzionale colpisce i tre pilastri dello stato svizzero ed è politicamente in contraddizione con l'articolo della Costituzione federale in base al quale i cittadini e le autorità svizzere devono tutelare l'indipendenza del paese e dei diritti dei cittadini. Il recupero quasi automatico del diritto comunitario rischia di privare il popolo, i Cantoni e il parlamento del loro potere legislativo, ponendo fine alla democrazia diretta. Il federalismo sarebbe compromesso, tra le altre cose, dal divieto delle banche cantonali beneficiare di una garanzia del governo o da una perdita di sovranità fiscale. Per non parlare del modo in cui la Svizzera può rimanere neutrale se si collega al mercato unico europeo e alle sue molteplici ghigliottine. Le sanzioni economiche imposte dall'UE verso la Russia o la Cina dovrebbero, per esempio, essere riprese da una politica svizzera istituzionalmente ancorata all'Unione europea, come ha fatto notare il Presidente della Confederazione Maurer in un incontro pubblico.
    La Svizzera dovrebbe aumentare le sue aliquote IVA basse a livello europeo.
    https://www.weltwoche.ch/ausgaben/20...be-4-2019.html
    (originale in francese, traduzione di Google e mia)

  10. #20
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    Predefinito Re: Borsa Svizzera: le azioni svizzere non potranno più essere negoziate nell'UE

    Accordo quadro, "si va avanti alla cieca"

    L'antica aspirazione ad un mondo senza conflitti e senza politica esiste. Quanto sarebbe bello non vedere più questi volti tesi sullo schermo, a fare a meno di questa fastidiosa ostentazione, queste meschine discussioni interminabili che alla fine portano solo a ciascuno di loro a essere più arroccato sulle proprie posizioni iniziali.
    Un mondo senza politica è un mondo di armonia, di logica, di confronto silenzioso, un nirvana con una tranquillità da cimitero, ma è anche un mondo senza democrazia e senza libertà, perché la libertà significa sempre anche la disputa, il dibattito su idee, partiti, divergenze di opinione e politica. Non c'è libertà senza politica, nel senso della lotta collettiva permanente per trovare la soluzione più convincente possibile.
    Ecco perché l'audizione pubblica sull'accordo quadro istituzionale nel Parlamento federale è stato, com'era prevedibile, un esercizio che non poteva essere altro che un fallimento.

    Il presidente della commissione per la politica estera del Consiglio nazionale ha invitato sei esperti alla tribuna per discutere dei vantaggi e degli svantaggi dell'accordo istituzionale dell'UE negoziato dal Consiglio federale. Il principale leader politico, il consigliere federale Ignazio Cassis, era assente. Non è stata ritenuta utile la sua presenza.
    Era un corso televisivo in diretta con gli onniscienti esperti di fronte ai ranghi dei politici eletti, consiglieri nazionali di tutti i partiti, a cui era stato specificamente chiesto di non porre domande politiche ma solo "fattuali". I politici che si astengono dal comportarsi da politici offrono uno spettacolo curioso. A meno che non sia il genio della Svizzera a renderlo possibile?

    Questo pseudo-dibattito è stato comunque istruttivo perché gli spettatori, sempre che ce ne siano stati, hanno dovuto rendersi conto molto rapidamente che degli esperti che erano tenuti alla verità oggettiva, che non esiste, erano tutto tranne che unanimi su cosa significasse l'accordo quadro per la Svizzera. Per alcuni, ha "fascino". Per altri, renderebbe la Svizzera il giocattolo di una pericolosa dinamica legale proveniente dall'UE.
    Se gli esperti selezionati per la loro neutralità hanno opinioni divergenti, è probabile che qualcosa sia sbagliato. E se è vero che questo accordo istituzionale è supposto, come il Consiglio federale e il suo negoziatore principale, Roberto Balzaretti, assicurano instancabilmente, per essere nel migliore interesse del nostro paese, perché l'UE esercita un tale pressione sulla Svizzera per firmare questo trattato apparentemente vantaggioso per lei?

    È diventato chiaro più tardi nel pomeriggio che le contraddizioni tra gli esperti erano abbastanza profonde da rafforzare l'impressione che la Svizzera avrebbe intrapreso questo accordo istituzionale con gli occhi chiusi. Una cosa è certa, l'UE legifererebbe, mentre la Svizzera dovrebbe riprenderne le leggi. Il popolo, i cantoni e il parlamento sarebbero espropriati dei loro poteri di legislatori. Se la Svizzera si rifiuta di obbedire, l'UE avrebbe il diritto di imporre sanzioni. Tuttavia, una democrazia con la pistola sul tempio non è più una democrazia. La Svizzera sarebbe alla mercé dell'UE.
    Ma c'è il tribunale arbitrale! Questa promettente illusione è forse quella che è stata violentemente smontata durante l'audizione. Carl Baudenbacher, ex presidente della Corte europea EFTA, ha parlato di una "foglia di fico". Il tribunale arbitrale non ha voce in capitolo, non è né indipendente né libero, ma strettamente vincolato dalle sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea, la cui missione è difendere gli interessi di l'UE e per far progredire la centralizzazione dell'Unione, ha affermato Baudenbacher.
    Il Consiglio federale e i suoi negoziatori credono davvero o stanno solo cercando di convincersi che gli interessi economici svizzeri sarebbero ben presi in considerazione da un tale tribunale? Sono sicuri che la ripresa automatica della Svizzera delle leggi meno performanti dell'Unione europea sia una buona cosa? Non conosciamo esempi di società, club sportivi o stati che prosperino meglio imitando un'organizzazione meno efficiente.

    Ultimo insegnamento di un'audizione di esperti di politica e politici che hanno cercato di apparire come esperti: tutti hanno già formato la loro opinione da molto tempo. La sinistra è favorevole all'accordo istituzionale ma vuole escludere la protezione dei salari. I partiti del centro sono favorevoli perché si aggrappano disperatamente all'UE per consentire loro di profilarsi. Il PLR è il più fervido sostenitore, insieme alla Neue Zürcher Zeitung, che, stranamente entusiasta, batte la richiesta di un accordo istituzionale, mentre l'Udc è totalmente contrario.
    Sfortunatamente, non sono state discusse le implicazioni pratiche di questo accordo. Al momento, una cosa è certa: l'accordo istituzionale non solo fisserà irrevocabilmente la libera circolazione delle persone, ma la amplierà. L'UE vuole più libera circolazione, mentre la Svizzera ha votato contro cinque anni fa. Con l'accordo istituzionale, l'UE potrebbe imporre la cittadinanza europea: 500 milioni di cittadini dell'Unione europea sarebbero presto sullo stesso piano degli svizzeri in termini di diritto di domicilio, servizi sociali, diritto di voto e questo, molto rapidamente. Sarebbe praticamente impossibile espellere i criminali europei.

    È quello che vogliamo? Chi si lega all'UE deve riprendere le regole europee. Questo è ciò che la sinistra ha appena scoperto a proposito della protezione dei salari. Ma con l'accordo istituzionale, l'UE potrebbe anche modificare l'accordo sul trasporto terrestre o standard industriali senza coinvolgere la Svizzera nella decisione. E chi ci assicura che l'UE non aumenterà le imposte sul valore aggiunto svizzere "importanti per il mercato interno" al 15% al ​​fine di creare "condizioni eque" per tutti gli attori del mercato?

    Con l'accordo istituzionale, la Svizzera vincolerebbe ancor più il suo destino a un'Europa il cui corso non è conosciuto. Ancora più centralismo? Allargandosi verso est alla Turchia? Il Consiglio federale non ha il diritto di mettere alla cieca la buona vecchia Svizzera a bordo di questo volo.

    Roger Köppel / Weltwoche (articolo tradotto)
    Mattinonline - Padroni in casa nostra - Accordo quadro, "si va avanti alla cieca"

 

 
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