La Corte di Strasburgo ha emesso sentenza contro proibizione russa di un raduno "gay pride" .
Eppure non risulta che tali raduni siano delle manifestazioni dove si cercano o difendono diritti. Innanzitutto sono teatrali e cioè raduni intrinsecamente ambigui. Inoltre in essi si pubblicizzano certi modi e maniere e se ne criminalzzano altre ed altri, in tal guisa favorendo il razzismo e la etnofobia, perché si accusano le naturalità etniche e si emarginano le differenze.
Il metodo attuato è quello di voler far assomigliare i rapporti omosessuali a relazioni da circo per poi dare messaggi subliminali od in parte occulti, oltre che etnofobici e razzisti anche antipolitici e contro i veri diritti.
Se la recitazione "gay" è un gioco o una costrizione, sicuramente gli attori basta che non diano guai coi giochi e che non siano loro a farsi costringere.
Ma essendo palese che i rapporti omosessuali sono affettivi cioè una cosa seria ed anche natura di chiunque, non ha senso fare raduni da circo; perché è anche palese che i circhi son circhi e se lo Stato non ne vuole non ne ha costretto e risulta che in Russia non esistono limitazioni per la omosessualità. Molti fingono divieti inesistenti e questo ovviamente è un fingere che non conviene.