ho studiato al linguistico e quindi ho sempre avuto una predilezione per i paesi stranieri, ho sempre viaggiato molto e, dopo un primo soggiorno in Inghilterra, causa problemi di lavoro (crisi della mia azienda) in Italia decisi di fare il grande passo e partire per l'estero, inizialmente ero partito per quache mese poi vedevo che riuscivo nel lavoro e che la vita non era malaccio: sto collezionando quest'anno ben 17 anni di soggiorno all'estero (5 un Inghilterra e 12 in Francia)Originariamente Scritto da albiy
Impressioni avute: bè in Italia siamo troppo individualsti e ci piangiamo troppo addosso, ho veramente l'impressione che non remiamo nello stesso senso, c'è troppo attrito come i galli che portati al macello continuano a beccarsi tra di loro durante il tragitto, in Italia manca il senso di solidarietà e del lavoro comune fatto bene, non c'è da stupirsi che gli enti pubblici siano in cattivo stato, d'altro canto l'Italia ha delle competenze a livello individuali eccellenti: certi ospedali, certi medici, certe facoltà, certi professori, certe aziende, ma lo spettacolo generale offerto è purtroppo insufficiente e negativo, c'è l'impressione netta che bisogna avere "fortuna" per capitare con un buon medico o un buon professore oppure, peggio ancora, avere la conoscenza o la "raccomandazione" giusta. Peccato perchè a livello aziendale, il tessuto delle piccole aziende soprattutto, abbiamo un livello d’eccellenza unico al mondo
Altri stereotipi di noi italiani :
troppo « fighi » : piangiamo sempre miseria ma portiamo l’occhiale firmato, il pantalone impeccable, il cellulare da 600 euro, lampadati in pieno inverno… da dove engono i soldi ?
Viziatissimi : difficili col cibo, non sappiamo apprezzare e a volte non tolleriamo le specialità straniere rifugiandoci sul made in Italy, incontentabili
Distratti e « furbi » : sul lavoro non prendiamo mai nota di cio’ che viene detto alle riunioni e prendiamo gli impegni alla leggera « massiii… », salvo al momento della verità poi dire « ma io questo non l’ho mai detto » e farci incastrare da qualcuno che invece aveva preso nota
Troppo esterofili e sempre a criticare tutto quanto è fatto in Italia mentre cio’ che viene dall’estero è favoloso, spesso non è cosi’.
Intolleranti della disciplina, soprattutto gli orari, all’estero invece gli orari sono importanti
Cosa rimpiango dell’Italia :
sicuramente il cibo, il clima, la bontà di fondo della gente, la « facilità di vivere » : in fondo la qualità della vita in generale è buona, la gente ha molto buon gusto ed ama avere delle cose belle intorno, il francese e il nordico in generale non guarda quasi mai all’aspetto delle cose ma alla loro utilità
Le individualità di notevole spessore : persone con una conoscenza veramente notevoli, conoscenza che hanno conseguito con le difficoltà che hanno incontrato per potersi affermare
La bellezza dell’Italia : l’Italia è un paese splendido
Lo stile di vita
Cosa non rimpiango
Le condizioni di lavoro : in Italia esiste ancora il capetto autoritario e spesso le professionalità non sono riconosciute come meritano, spesso per evitare di pagare dei salari adeguati.
Abbiamo quindi persone professionalmente molto valide frustrate nel loro lavoro a causa di capi che hanno interesse a non farli crescere piu’ di tanto oppure che non valorizzano le loro potenzialtà.
Il pressapochismo nel lavoro : bisogna scrivere tutto
La troppa superficialità che nasconde spesso una certa mancanza di profondità (persone gradevoli nell’aspetto e anche simpatiche ma « vuote » al di là dell’estetismo)