L'Huffington Post

Nell'aprile 2017 è stata scoperta l'ondata di violenze che stava avvenendo in Cecenia contro le persone omosessuali o percepite tali. In molti furono arrestati illegalmente, torturati e, tragicamente, alcuni morirono.


Vergognosamente, la Russia non ha mai avviato un procedimento penale contro i responsabili degli abusi avvenuti in Cecenia sotto il governo di Kadyrov, l'attuale presidente della piccola repubblica nord-caucasica. Ma lo scorso 1° novembre, 16 Paesi dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) hanno finalmente invocato il Meccanismo di Mosca per investigare gli abusi avvenuti in Cecenia. In breve, il Meccanismo è uno strumento nelle mani dei Stati membri dell'OSCE per avviare un'inchiesta indipendente su specifiche violazioni dei diritti umani in un altro Stato membro, a prescindere dalla volontà delle autorità locali di cooperare.

Dopo aver documentato i crimini contro l'umanità perpetrati dalle autorità cecene e aver aiutato i sopravvissuti per più di un anno e mezzo, il lavoro di giornalisti e attivisti per i diritti umani russi ha ottenuto un primo importante risultato. Questi recenti sviluppi sono anche una risposta alle pressioni provenienti da molte organizzazioni e istituzioni internazionali, così come da politici di alto livello e celebrità di tutto il mondo.

Il 30 agosto, 15 dei 57 Stati membri dell'OSCE avevano dato alle autorità russe possibilità di cooperare, spiegando come erano arrivate alla conclusione che non si era verificato alcun abuso e che, addirittura, nessuna persona fosse stata coinvolta in Cecenia. L'incapacità delle autorità russe di fornire risposte soddisfacenti ha permesso di avviare il Meccanismo di Mosca, dimostrando la loro mancanza di volontà politica nel far fronte a queste violazioni di diritti umani, contribuendo così al clima di impunità imperante in Cecenia.

Il Meccanismo di Mosca è stato invocato solo 7 volte da quando l'OSCE è stata fondata nel 1973. E questa è la prima volta sia che la Russia si trova sotto scrutinio, sia che il Meccanismo è avviato per una violazione dei diritti umani delle persone LGBT.

Il 13 novembre, la Russia si è ufficialmente rifiutata di collaborare, come era prevedibile. Ciò significa che non garantirà agli investigatori l'accesso al proprio territorio e non nominerà uno dei tre esperti che condurranno l'inchiesta. A questo punto la missione è stata ufficialmente avviata. I 16 stati hanno selezionato Wolfgang Benedek, professore di Diritto Internazionale all'Università di Graz (Austria) e co-direttore dello European Training and Research Centre for Human Rights and Democracy a Graz, quale unico esperto che condurrà l'inchiesta internazionale.

A prescindere dalla volontà russa di collaborare, la missione potrà consegnare una rapporto e delle raccomandazioni basato sulle testimonianze dei sopravvissuti rifugiatisi all'estero. Il Meccanismo di Mosca ci offre la speranza di ottenere finalmente giustizia in Cecenia e in tutta la Russia. È atto dovuto ai sopravvissuti e alle vittime delle atrocità, che adesso potrebbero trovare il coraggio per denunciare i loro persecutori, rivelando la reale dimensione dei crimini compiuti in Cecenia.

Nel frattempo, la campagna contro le persone LGBT in Cecenia sta continuando. Per questo c'è bisogno del maggiore sostegno possibile all'inchiesta internazionale che sarà avviata a breve.