L’indagine svolta nel 2006 dall'Istat è dedicata al fenomeno della violenza fisica e sessuale contro le donne ed è stata la prima indagine "vittimologica" completa per l'Italia. Tale indagine ha ottenuto un buon riscontro a livello mediatico e scientifico anche a livello internazione.
Attraverso questo studio si è indagato il fenomeno all’origine e, quindi, indipendentemente dal legame affettivo, familiare o parentale con l’autore dell’atto violento, tramite la scelta metodologica del così detto "campionamento a quote". L'indagine si è svolta tramite l'intervista telefonica a donne comprese tra 16 e 70 anni, su un campione complessivo di 25.000 donne.
I risultati dell’indagine, rielaborati su base statistica, quantificano la dimensione in Italia in:
6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita; negli ultimi 12 mesi del 2006 il numero delle donne vittime di violenza ammonta a 1 milione e 150 mila;
900 mila i ricatti sessuali sul lavoro.
L'analisi fornisce alcuni raffronti tra violenza avvenuta all’interno della famiglia ed evento violento attribuito a "sconosciuti":
14,3% delle donne ha subito almeno una violenza fisica o sessuale all’interno della relazione di coppia (da un partner o da un ex partner)mentre il 24,7% da un altro uomo;
le violenze non denunciate sono stimate attorno al 96% circa se subite da un non partner, al 93% se subite da partner;
la maggioranza delle vittime ha subito più episodi di violenza, nel 67,1% da parte del partner, nel 52,9% da non partner, nel 21% violenza sia in famiglia che fuori;
674 mila donne hanno subito violenze ripetute da partner e avevano figli al momento della violenza.
Il Centro Nord presenta valori sostanzialmente simili e in media con l’Italia, mentre il Sud e le Isole si collocano sotto la media. Tassi più elevati sono raggiunti dai centri delle aree di grande urbanizzazione.